lunedì 21 febbraio 2011

Mercoledì 21 febbraio 1962



NAZIONALE

telescuola

Il Ministero della Pubblica Istruzione e la RAI-Radiotelevisione Italiana
presentano
SCUOLA MEDIA UNIFICATA

Prima classe:
8,30 - 9,00 EDUCAZIONE TECNICA MASCHILE
Prof. Attilio Castelli
9,00 - 9,30 EDUCAZIONE TECNICA FEMMINILE
Prof.ssa Egle Garrone Rossini
9,30 - 10,00 MATEMATICA
Prof.ssa Liliana Ragusa Gilli
10,30 - 11,00 STORIA
Prof.ssa Maria Bonzano Strona
11,00 - 11,30 LATINO
Prof. Gino Zennaro
(Per gli alunni delle seconde classi della Scuola Media Unificata in esperimento)
11,30 - 12,00 EDUCAZIONE ARTISTICA
Prof. Enrico Accatino

AVVIAMENTO PROFESSIONALE
a tipo Industriale e Agrario

Seconda classe:
14,00 ESERCITAZIONI DI LAVORO E DISEGNO TECNICO
Prof. Nicola Di Macco
- CALLIGRAFIA
Prof. Saverio Daniele
- FRANCESE
Prof.ssa Maria Luisa Khoury-Obeld
15,00 DUE PAROLE TRA NOI

Terza classe:
15,10 TECNOLOGIA
Ing. Amerigo Mei
- FRANCESE
Prof. Torello Borriello
- GEOGRAFIA ED EDUCAZIONE CIVICA
Prof. Riccardo Loreto

la TV dei ragazzi

17,30 LE STORIE DI TOPO GIGIO
Topo Gigio torna a casa
Fiaba sceneggiata di Guido Stagnaro
Pupazzi di Maria Perego
Presenta Graziella Antonioli
Regia di Guido Stagnaro
18,00 Dal Palazzo del Ghiaccio in Torino
IL PATTINAGGIO ARTISTICO
a cura di Pietro Talamona
Presenta Gian Paolo Ormezzano
Ripresa televisiva di Vittorio Brìgnole

ritorno a casa

18,30 TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
GONG (Locatelli - Vel)
18,45 Il Ministero della Pubblica Istruzione e la RAI - Radiotelevisione Italiana
presentano
NON E' MAI TROPPO TARDI
Corso di istruzione popolare per adulti analfabeti
Ins. Alberto Manzi
19,15 PASSEGGIATE EUROPEE
Amsterdam
a cura di Luciano Zeppegno e Anna Ottavi
19,35 CARNET DI MUSICA
Zoo musicale
Orchestra diretta da Mario Bertolazzi
Regia di Maria Maddalena Yon
20,20 TELEGIORNALE SPORT

ribalta accesa

20,28 TIC - TAC (Confezioni Lubiam - Caramelle Pip - Dentifricio Signal - Eno)
SEGNALE ORARIO
20,31 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Enzo Biagi
ARCOBALENO (Ondin - ...ecco - Spic & Span - Cera Grey - Oio Superiore - Talmone)
PREVISIONI DEL TEMPO
21,00 CAROSELLO
(1) Corriere dei Piccoli - (2) Bic "Punta Diamante" - (3) Atlantic - (4) Strega Alberti
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Roberto Gavioli - 2) Adriatica Film - 3) Cinetelevisione - 4) Arces Film

21,10 RIPRESA DIRETTA DI UN AVVENIMENTO AGONISTICO IN EUROVISIONE
SPAGNA: Madrid
CALCIO: REAL MADRID - JUVENTUS
Partita di ritorno per i quarti di finale della Coppa dei Campioni
(Telecronaca del secondo tempo)
Al termine:
TRIBUNA POLITICA
e
TELEGIORNALE
Edizione della notte (*)

(*) Al momento di andare in stampa, non essendo ancora chiari gli accordi tra il Real Madrid e l'Eurovisione per la trasmissione della partita, le guide televisive avevano pubblicato questa programmazione:

20,55 CAROSELLO
21,05 TRIBUNA POLITICA
22,05 QUANDO IL CINEMA NON SAPEVA PARLARE
Le due orfanelle (1a parte) (**)
Film - Regia di D.W. Griffith
Int.: Lillian e Dorothy Gish
22,30 LIBRI PER TUTTI (***)
a cura di Luigi Silori
Con la partecipazione di Carla Bizzarri
23,00 TELEGIORNALE
Edizione della notte

(**) De "Le due orfanelle" doveva andare addirittura in onda la seconda parte, ma la prima, annunciata per il precedente mercoledì (14 febbraio), era già saltata per la messa in onda della sintesi differita dell'incontro di andata tra Juve e Real.
(***) Si sperava di fare in tempo per la messa in onda(regolarmente annunciata) di "Libri per tutti" quella sera, ma non fu possibile.

SECONDO CANALE

21,05 PICCOLO CONCERTO N.2
Presenta Arnoldo Foà
Orchestra diretta da Carlo Savina
Arrangiamenti ed elaborazioni musicali di Ennio Morricone
Cantano Charles Aznavour, Nico Fidenco, Jenny Luna, Helen Merrill e gli "Swingers"
Coreografie di Mady Obolensky
Costumi di Corrado Colabucci
Scene di Giorgio Aragno
Regia di Enzo Trapani
21,50 TELEGIORNALE
Edizione del 2°
22,10 SIPARIETTO
Dieci minuti con Alberto Bonucci
22,20 CITTA' CONTROLUCE
L'ago nel pagliaio
Racconto sceneggiato - Regia di Tay Garrett
Int.: Paul Burke, Horace Mc Mahon, Harry Bellaver
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La marcia del nostro blog riprende con un altro post televisivo che ci porta indietro di quasi mezzo secolo, precisamente a una giornata del febbraio 1962 molto ricca e in gran parte condizionata da eventi più o meno epocali, atti quindi a provocare inevitabili, ma necessari scombussolamenti all'interno del palinsesto.
Da una ventina d'anni in qua è nota e arcinota la mania dei responsabili delle reti televisive, pubbliche e private, all'uopo preposti di applicare la cosiddetta programmazione selvaggia , con l'intento di tenere viva la concorrenza. Quando invece, come 49 anni fa, i canali erano solo due (e da pochissimo tempo: il Secondo Canale funzionava solo da tre mesi e mezzo), era esclusivamente la strettissima attualità a rivoluzionare la scaletta dei programmi di ambo le reti (o almeno di una: fu appunto il caso di quel mercoledì 21 febbraio).

Attesa spasmodica sia per l'imminente arrivo, per via aerea (i collegamenti via satellite nasceranno tra cinque mesi), delle pizze
filmate negli Stati Uniti e ritrasmesse in Eurovisione, atte a documentare il volo spaziale del cosmonauta John Glenn, sia (almeno tra i tifosi) per il collegamento con il Santiago Bernabeu di Madrid, dove è di scena la Juventus di Sivori, pronta a tenere testa al grande Real di Alfredo Di Stefano e di Gento, vittorioso nell'andata dei quarti di finale di Coppa dei Campioni al Comunale di Torino sette giorni prima. Dopo laboriose discussioni, il giorno prima è stato stabilito che si potrà vedere in diretta TV solo la seconda frazione di gioco, ma può bastare ed avanzare, anche perchè i più pronosticano una dignitosa eliminazione per le zebre subalpine, che nel frattempo in campionato mostrano di aver chiuso il fortunato ciclo incominciato nel 1957, perdendo molti incontri (proprio come 49 anni dopo... ma questa è un'altra storia).

C'è pure (più modestamente, ma per la gioia dei giovanissimi) il ritorno sul piccolo schermo di Topo Gigio, con una nuova serie di avventure che Maria Perego e Guido Stagnaro hanno preparato per il pubblico della TV dei Ragazzi, introdotte stavolta da Graziella Antonioli, una giovane presentatrice della sede di Milano subentrata a Mizzi, alias Milena Zini, che aveva condotto il ciclo precedente delle storie a pupazzi animati con il buffo topo dalla cadenza piemontese (donatagli dall'attore siciliano Peppino Mazzullo, legatosi praticamente a vita al personaggio: non dimentichiamo il dispiacere, suo e del pubblico, quando, nel 2004, verrà stabilita d'ufficio la sua sostituzione con un giovane collega che piemontese è per davvero, Davide Garbolino), e che in RAI trova presto l'amore, sposando l'ex - pianista jazz e poi commentatore sportivo Ennio Vitanza: successivamente (ma siamo già negli anni '70) la bella Graziella si trasferirà alla TSI.
Dopo gli irresistibili Cosa mi dici mai ? e Mamma ! che non catturano solo i bimbetti, segno dell'ottima fattura di queste telefavole a pupazzi animati (con Gigio ci sono l'adorabile Rosy, animata vocalmente da Gabriella Cataldo, e Ino, cui presta la voce Ignazio Colnaghi), ci si trasferisce al Palazzo del Ghiaccio di Torino. Ad attendere i piccoli telespettatori c'è un giovane giornalista che si trasforma in abile presentatore spiegando aspetti e caratteristiche di uno tra i più suggestivi sport invernali, il pattinaggio artistico. Quel giovane giornalista si chiama Giampaolo (o meglio, Gian Paolo) Ormezzano, che già promette bene sulla carta stampata e che non molto tardi diventerà l'unico, inconfondibile G.P.O., con i propri affascinanti articoli dall'originalissimo lessico.
Dopo il primo notiziario, che alterna cenni sull'impresa di Glenn allo svolgimento del voto di fiducia al nuovo governo Fanfani(sarà il quarto gabinetto presieduto dall'economista e appassionato pittore aretino), è il turno di una sigla rimasta nel cuore di moltissime persone:



Di Non è mai troppo tardi abbiamo già parlato in post precedenti: ci pare però giusto insistere sul grande impatto che ebbe sul tele - pubblico l'insegnante Alberto Manzi, persona intelligente e dall'incommensurabile umanità, doti che lo fecero diventare il maestro di tutti. In un convegno promosso in Italia dall'Eurovisione in quegli anni Sessanta, i cui atti vennero pubblicati in un volumetto in quattro lingue che consultammo parecchi anni fa, Giovanni Gigliozzi, giornalista romano a lungo collaboratore della RAI, sottolineò che Telescuola e Non è mai troppo tardi avevano colpito gli addetti ai lavori degli organismi esteri, trattandosi di formule nuove e giuste ai fini di una televisione educativa: non era certo il caso di disperderne il seme, come purtroppo, puntualmente, avvenne di lì a non troppo tempo.

Canzoni, documentari: quindi, introdotto dalla sigletta che termina con l'immagine del portiere Matteucci che prende un goal, appare finalmente Alfredo Danti, lettore del Telegiornale Sport, il quale annuncia che a Madrid le squadre del Real e della Juve sono appena scese in campo per disputare l'attesissimo incontro di calcio, rimandando al collegamento eurovisivo per la ripresa, in onda subito dopo Carosello.

Nell'attesa, come in quei ricevimenti nuziali nel corso dei quali non finiscono più le succulente portate contrassegnate dalla dizione Antipasti, ci sono tre quarti d'ora in cui la ribalta accesa è più viva e incandescente che mai. Cominciamo con la pubblicità e con i relativi riflessi filmati da noi all'uopo ripescati: Tic-Tac ci presenta l'ex - speaker del TG, Riccardo Paladini, che rappeggia a tempo di swing per promuovere una linea di confezioni maschili:



Ci sono poi le caramelle: immagini davvero datate (e per questo molto tenere); jingle graziosissimo; ancora Alfredo Danti - ma solo in voce - come lettore del messaggio:



C'è anche posto per un dentifricio, distribuito dalla multinazionale VDB, cioè l'olandese Van den Berg, di cui però vi presentiamo la pubblicità a colori per i giornali (non prima di aver ricordato come all'epoca si preferisse pronunciare certi nomi stranieri all'italiana: in questo caso, Signal - gn come gnomo - e Gibbs - anzichè dare alla G il suono gutturale che le compete in inglese, quindi Ghibbs - ):



Edizione molto nutrita per il telegiornale di Enzo Biagi. Come al solito, e alla faccia dei lottizzatori democristiani che già incominciano a imporsi per effetto di Ettore Bernabei, non è la politica a occupare il primo posto, ma, ovviamente, la spettacolare impresa spaziale. L'uomo del giorno è il tenente colonnello John Glenn, che ha emulato il collega sovietico Yuri Gagarin girando per tre volte, e per quasi cinque ore, intorno alla Terra, riuscendo inoltre a superare non facili problemi tecnici (con possibili ripercussioni fisiche) al momento del ritorno. Si fanno già previsioni e si pensa di giungere sulla Luna nel 1967, ma la tragedia degli astronauti che si consumerà proprio all'inizio di quell'anno imporrà prudenza e quindi un rinvio della missione di due anni e mezzo.

In testa al post che state leggendo abbiamo inserito il disegno di Walter Molino, dedicato proprio a Glenn, che costituì la copertina della Domenica del Corriere uscita la settimana successiva ai fatti di cui vi stiamo parlando. Ci vuole però una documentazione visiva: non disponendo del servizio di Tito Stagno andato in onda quella sera, vi mostriamo un cinegiornale statunitense, quello della Universal, che in sei minuti sintetizza efficacemente l'impresa del cosmonauta (chi conosce la lingua inglese noterà gli inevitabili toni trionfalistici usati nel testo del commento):



Seguono le notizie sulla fiducia al governo Fanfani, che apre ai partiti più moderati di Centro - Sinistra - anche se bisognerà aspettare un anno per avere i socialisti al potere -: un inevitabile rimpasto dovuto alle determinanti conseguenze dell'importante congresso della Democrazia Cristiana svoltosi a Napoli.
Pubblicità intervallata dall'omino animato delle previsioni del tempo (non abbiamo mai visto, e temiamo non siano rimaste immagini negli archivi della RAI, quei buffi bollettini meteorologici voluti da Enzo Biagi per rendere meno ufficiale pure la parte di contorno del notiziario serale: sarebbe bellissimo ripescarli e digitalizzarli, se dormissero tra inesplorate pizze nella teleteca del Salario a Roma) e poi, finalmente, Carosello. Da un mesetto la rubrica pubblicitaria ha cambiato sigla: non più il teatrino con i siparietti, ma quattro quadretti a tempera dipinti da Manfredo Manfredi e ripresi in successione (una famosa piazza italiana simboleggiata da un musicista), più un'altra non meglio precisata piazza sulla quale s'imprime la scritta Carosello, sempre con lettere ben decorate, ma in stile diverso.
Carosello è l'unico sistema per vedere in televisione Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello, censurati dalla RAI durante la loro ospitata al Festival di Sanremo in quanto rei
di voler mettere in scena un'intervista a Fanfani in cui si mettevano in risalto gli sprechi legati alla costruzione di quello che poi sarebbe diventato l'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino presso Roma. Una solenne bocciatura (con la scusa dell'incomprensibilità delle battute dovuta al collegamento eurovisivo con il Salone delle Feste del Casinò) cui i due comici hanno reagito ritirandosi dallo spettacolo e sedendo in platea, da comuni spettatori, accanto a Sandra Mondaini. Meglio l'innocuo Teatrino per il lancio di una penna (particolare curioso: il 9 gennaio 1962 andava in onda l'ultimo comunicato girato da Ugo e Raimondo per un detersivo, mentre solo sette giorni dopo prendeva il via la nuova serie per il nuovo prodotto da loro reclamizzato):



Affianchiamo al filmato appena visto lo strillo del Radiocorriere TV che annuncia un altro carosello andato in onda quella sera:



Finalmente è l'ora del collegamento col Santiago Bernabeu: due terre nobili a confronto, Castiglia e Piemonte, rappresentate dalle due squadre più titolate dei rispettivi Paesi.



Il telecronista (non sappiamo chi fosse in cabina quella fredda sera castigliana del 1962, ma presumiamo Nicolò Carosio, anche se non escludiamo Nando Martellini o Giuseppe Albertini) è lieto di annunciare che, all'inizio del secondo tempo, la Vecchia Signora, in tenuta completamente nera per esigenze televisive, conduce per una rete a zero sui madrilisti, per giunta sul terreno di questi ultimi, là dove nè la Fiorentina nè il Milan erano riusciti a passare. Certo, non è un punteggio sufficiente per la qualificazione, ma almeno si aprono le porte di uno spareggio in campo neutro.



Le formazioni: il Real schiera Araquistain, Santamaria, Casado; Miera, Ruiz A., Del Sol; Tejada, Ruiz Felix, Di Stefano, Puskas, Gento. Per la Juventus: Anzolin, Charles, Sarti; Bercellino, Garzena, Leoncini; Mora, Mazzia, Nicolè, Sivori, Stacchini. Dirige la partita il signor Guigue, della federazione francese.
Anche in quei secondi 45 minuti gli uomini di Carletto Gauloise Parola si mettono in cattedra, dando filo da torcere ai blasonati assi che, dopo cinque titoli europei consecutivi, stanno cominciando a sentire il peso del tempo che passa, pur restando eccelsi fuoriclasse. Evidentemente per i merengue è una serata nada: anzi, solo mera sfortuna impedisce ai bianconeri di segnare nel finale il goal della clamorosa qualificazione. Sarà necessaria la bella a Parigi, sette giorni dopo: lì il Real tornerà ad essere grande e vincerà nettamente, conquistando le semifinali e poi la finale di inizio maggio, persa 5-3 dai portoghesi del Benfica del ventenne Eusebio. Per la Juve il mesto ritorno a un campionato italiano complessivamente disastroso, con un brutto dodicesimo posto che imporrà uno svecchiamento degli uomini e una graduale rinascita.

Chi non s'interessa di calcio ed ha già la fortuna di ricevere il Secondo Canale, può assistere invece a un programma musicale nel vero senso della parola, Piccolo concerto, trasmissione ideata e condotta da Enzo Trapani con l'intervento di grandi artisti della canzone, l'orchestra della RAI di Roma diretta dall'illustre musicista torinese Carlo Savina ma soprattutto gli originalissimi arrangiamenti di un romano di 33 anni, da quattro nel giro discografico ma già distintosi per coinvolgenti e insolite idee riconosciute e apprezzate dal pubblico: Ennio Morricone. Quella sera, accanto a Nico Fidenco, cantautore del momento, alla jazzista statunitense di origine jugoslava (vero nome Jelena Ana Milcetic) Helen Merrill, allora di casa da noi, e alla cantante - maestra Jenny Luna, è di scena un'attrazione internazionale di riguardo, Charles Aznavour. Non è ancora il tempo delle incisioni nella nostra lingua, ma già per il cantante franco - armeno si delinea una situazione che giungerà a piena maturità l'anno successivo. Spieghiamoci bene: Morricone prepara apposta per lui una personale orchestrazione di un suo cavallo di battaglia, Sur ma vie, uscito sette anni prima. Aznavour esegue questa versione nella puntata di Piccolo concerto e tutto sembra finire lì. Accade però che, alcuni mesi dopo, la Barclay, casa discografica francese per la quale Aznavour incide da tempo, cambia distribuzione italiana: non più la Saar di Milano, bensì la RCA di Roma. Viene progettato così un doppio album contenente 24 pezzi storici del grandissimo chansonnier, tradotti in italiano da Giorgio Calabrese, Sergio Bardotti e altri: Aznavour italiano, snocciolato in due 33 giri separati usciti tra il 1963 e il 1964. Molti brani si giovano della base originale registrata a suo tempo a Parigi, su cui Aznavour canta nella nostra lingua: altri, invece, vengono arrangiati e diretti da Ennio Morricone. Viene allora ripescata l'orchestrazione di Sur ma vie preparata per l'intervento televisivo, appena un po' riveduta e corretta, per permettere a Charles di cantare il testo di Bardotti, Per la vita. Il grande artista, però, è talmente contento del risultato che, una volta rientrato a Parigi, decide di rilanciare Sur ma vie in lingua originale con l'appoggio della base realizzata in Italia, nel modo che segue:



La seconda serata vede da una parte un lungo dibattito politico sul futuro della ricerca scientifica in Italia (altri tempi, ahimè) e dall'altro il telefilm della premiata serie poliziesca The naked city. Dovrebbe trovarsi ancora il tempo per mandare in onda la rubrica Libri per tutti, a cura di Luigi Silori (nella foto sotto)...



...ma, sia il protrarsi delle trasmissioni precedenti, a cominciare dal successo calcistico italiano in terra di Spagna, sia l'esigenza di mandare in onda un telegiornale della notte molto nutrito, anche per parlare di Fanfani e del suo nuovo governo, induce i programmisti a rinviare l'appuntamento alla settimana successiva. All'improvvisa mancata messa in onda del numero di Libri per tutti previsto per quel 21 febbraio dedica il proprio pezzo settimanale di critica televisiva su L'Europeo il grande Achille Campanile, sempre con quel raffinato quanto caustico umorismo che lo contraddistingue:



"AVANTI, SIGNORI INTELLETTUALI:
C'E' POSTO E LIBRI PER TUTTI".

La TV, bisogna renderle giustizia, ha anche delle rubriche serie, a contenuto culturale. In prima linea,
Libri per tutti. E' una delle più antiche e importanti rubriche televisive, che si chiamava un tempo Uomini e libri, titolo che, non so fino a che punto involontariamente, riecheggiava Uomini e topi. Il che andava benissimo per una rubrica bibliografica: libri, biblioteche, roba da topi. Non per niente si dice: topo di biblioteca. In seguito la rubrica cambiò il titolo in Libri per tutti e fu spostata dal pomeriggio alla sera. Il che, in TV, è una promozione. A proposito del qual criterio, non si capisce perchè non venga adottato anche il sistema inverso: retrocedere nell'orario le rubriche scadenti. Benchè questo presenterebbe l'inconveniente di dare unicamente dei programmi mattutini.
Cosicchè, ogni mercoledì sera, alle ventidue e trenta: "Tutti al bar !"(s'intende: al bar con televisore). E' la parola d'ordine di tutti gl'intellettuali, persone notoriamente sprovviste di apparecchio televisivo, e particolarmente di tutti gli scrittori, che sperano di trovare, in questa, la loro rubrica. Viva il cielo, la TV non trasmette soltanto canzonette e varietà, o indovinelli e giuochi tipo oca o tombola, non concede la propria preziosa attenzione e le proprie serate soltanto ai cultori del cinema o a quelli dello sport, ma una fettina di programma la riserva anche ai libri, ai poveri libri di cui nessuno s'occupa e che, per tanti secoli, sono stati i soli a far compagnìa agli uomini; i veri amici dell'uomo (altro che il cane !); ai libri che danno tanto e ricevono così poco in cambio.
Ed ecco, il mercoledì sera, poco dopo le dieci, la città suona tutta del ticchettìo fitto, frequente, molteplice, di passettini frettolosi, che s'odono da tutte le parti, come una cascatella di perle in un bacile d'argento. Sono i letterati che, intabarrati in ampi ferraioli, sgusciano guardinghi da portoncini bui, svoltano agli angoli consunti dalla tramontana e dai gomiti dei passanti, s'infilano in vicoli lubrici, raggiungono a passi di lupo porte illuminate da pallide insegne su vetri appannati dai vapori interni, scompaiono in piccoli locali dove, nell'ombra livida di salette interne, s'affollano una volta tanto, come fantasmi davanti allo spettrale rettangolo del video, i volti ansiosi, emaciati dalle lunghe veglie, di quelli che ai libri dedicano la vita. Facce che non s'erano mai viste davanti a un teleschermo. Fingono di non conoscersi fra loro. Si guardano in cagnesco.
Ma mercoledì scorso, tradimento e fregatura ! Il secondo tempo della partita Real Madrid - Juventus in Madrid, inseritosi di prepotenza nel programma serale, spodestò i libri. Sicchè, dopo il concorde dibattito di
Tribuna politica, invece delle dotte disquisizioni del Luigi Silori che cura la rubrica libresca, e al posto delle piccanti avanscoperte della graziosa Carla Bizzarri, che gli dà un'affusolata mano, i letterati videro con costernazione apparire sul video la rotante palla del mondo che suole annunciare il telegiornale della notte e il buonanotte ai suonatori della nostra TV. Ancora una volta il muscolo aveva spodestato il cervello (che tuttavia è anche, a modo suo, una specie di muscolo, sia pure non onorato come il bicipite e il polpaccio).
Ebbene, amici, coraggio ! Se la TV vi fa torto, se il destino e il giuoco del calcio s'accaniscono contro di voi, ve la farò io, qui, una volta tanto, la trasmissione
Libri per tutti, ricostruita il più fedelmente possibile dal vero. Rintanatevi dunque negli angoli bui di pubbliche salette, ordinate un caffè, fingete di non conoscere il vicino. E silenzio. Comincia la trasmissione.
Appare sul teleschermo un signore giovialotto, cordialotto, il Luigi Silori di cui sopra. Presso di lui c'è la simpatica attrice Carla Bizzarri, pronta a dare la mano. "Emozionata?" "Da morire". Silori, con voce baritonale: "Cominciamo col libro della settimana. Questa volta è un libro di viaggi. Va a ruba. Ha un successo di vendita strepitoso. Eccolo qua". Prende dalla scrivania un volume, lo esamina, lo mostra ai telespettatori. Con voce baritonale: "S'intitola
Orario generale delle Ferrovie dello Stato. E' un'operetta preziosa, che non dovrebbe mancare nella biblioteca di qualsiasi persona colta; si raccomanda per la sua veste e il suo contenuto, e non soltanto ai bibiòfili, ai culto
ri del libro come oggetto d'arte. Ma del resto, adesso parleremo con l'editore che abbiamo voluto ospite nostro questa sera perchè ci parli di questa sua creatura".
Entra il signor Pozzo (o il signor Grippaudo); Silori, con voce baritonale: "Caro Pozzo (o: caro Grippaudo), noi vorremmo sapere da Lei quali sono gl'intendimenti artistici perseguiti da questa fortunata opera letteraria."
"Le dirò, riguarda lo sviluppo della cultura differenziata da caso a caso." "Diversa caso per caso, vuol dire." "Precisamente." "Ho capito. Se volesse stabilire un intervento standardizzato del pensiero centro-lipoideo, ci troveremmo di fronte a dei problemi. E mi dica, i ritardi ?" "I ritardi no, non sono indicati." "Tutto questo è proustiano." "C'è un'edizione integrale e ci sono delle edizioni ridotte." "Direi quasi regionali." "A carattere etnografico?" "Direi di sì. Direi di sì. Ed è un libro che va molto ?" "Direi che è una delle opere più vendute." "Un best seller, insomma."
Silori scuote il capo. Con voce baritonale: "E poi si parla di crisi del libro. Ma per i buoni libri non esiste crisi. Guardi, per esempio, l'indimenticabile pagina 'Soncino - Rovato', o il capitolo 'Cancello - Avellino - Benevento'." "Io preferisco il 'Grisignano-Villa Ganzeria-Barbarano-Sossano-Orgiano'. Come dire ? E' su una linea..." "Secondaria ?" "No, voglio dire: su un binario..." "Morto ?" "Nemmeno. E' difficile spiegarlo. Siamo in presenza del formalismo puro." "Un ritorno..." "Un'andata e ritorno..."
Pausa. Indi, Silori: "Non bisogna dimenticare il fattore tempo, la quarta dimensione. La lettura di questo libro educa alla puntualità, obbliga tutti ad osservare l'orario." "Tutti, meno che i treni." "Questo va da sè. Ci vorrebbe un'edizione numerata." "Ma ci sono già molti numeri, sa." "Si, è un'opera che ha dei numeri. Mi pare che abbia avuto anche un premio letterario." "Sì, il premio Viareggio-Lucca-Altopascio delle 18 e 31, per Montecatini si cambia." "Ricorda, in qualche punto, Baudelaire..." " Be', i grandi viaggiatori... Piuttosto, mi dica una cosa. Vero è che adesso non si bada più molto alla concordanza, ma qui vedo scritto: 'Servizio lacuale'." "Ebbene?" "'Servizio' non è sostantivo maschile?" "Ritengo di sì. Perchè ?" "Perchè allora sarebbe stato forse preferibile dire: 'servizio il quale' e non 'lacuale'." "Già, in fondo sarebbe preferibile. Dev'essere una svista del proto." "Non credo." "Un'arditezza di forma ?" "Nemmeno. Per me si ricollega alla tendenza odierna, che tanto successo incontra in tutti i campi, di trasformare in femminile quello che dovrebbe essere maschile e..."
L'editore scompare in una nube di fuoco. Silori: "Ed ora, poichè il tempo stringe, passiamo al nostro settimanale incontro con illustri lettori. Questa volta la nostra Carla Bizzarri si recherà in casa di un grande industriale."
Carla Bizzarri, all'industriale: "Lei legge ?" "E scrivo, anche." "Scrittore ?" "No, dico: so leggere, come so scrivere." "E che legge ?" "Il libro del telefono."
Scompaiono la Bizzarri e l'industriale e riappare Silori, che ora ha in mano e sfoglia il libro del telefono; con voce baritonale: "Sì, cari amici telespettatori, anche questo è un gran libro. Se quello di poc'anzi sviluppa il gusto dei viaggi, questo sviluppa il gusto della conversazione, all'uso dei grandi memorialisti francesi dell'Ottocento. Qual è il suo messaggio ? Più che d'un suo messaggio, io parlerei di molti messaggi. Ma il tempo stringe. La prossima volta vi presenterò un'altra opera importantissima: il catalogo della Rinascente. Ed ora non mi resta che augurarvi buona notte e buona lettura".

(ACHILLE CAMPANILE, da L'Europeo del 4 marzo 1962, ripreso nell'antologia La televisione spiegata al popolo, Bompiani, 1989, pag. 222 - 226)

Che ve ne pare ? Campanile, maestro nel proprio genere, sapeva tratteggiare nel miglior modo possibile i vari tipi d'intellettuali snob, capaci pure di appesantire le cose più semplici ed elementari, come nel caso parodistico e paradossale da lui creato apposta per i lettori de L'Europeo.

Prima di darvi appuntamento al prossimo intervento, ci sembra doveroso ringraziare, per l'incoraggiamento e la simpatia mostrati nei confronti del Focolare e della sua formula, alcune persone di riguardo: il giornalista sportivo radiotelevisivo Massimo De Luca, che abbiamo l'onore di conoscere personalmente e che ci ha conquistati per umanità e serietà, e alcuni funzionari della RSI (già TSI), Matilde Gaggini, Theo Maeusli e Nico Tanzi, i quali hanno apprezzato particolarmente il post dedicato ai programmi TV del 1° febbraio 1967, data scelta quale pretesto per parlare dei rapporti molto stretti tra la RAI e la prestigiosa emittente del Canton Ticino.

Grazie mille a tutti e arrivederci presto ! ! !

Cordialmente,
CBNeas

1 commento:

Davide Camera ha detto...

Anche se ritengo che Achille Campanile non abbia sempre ragione sulle trasmissioni televisive dell'epoca, le sue critiche sono tecnicamente e qualitativamente dieci spanne sopra a quelle di Aldo Grasso, che ultimamente scrive moltissimo quasi lo pagassero a cottimo...