mercoledì 27 luglio 2011

Lunedì 27 luglio 1964



NAZIONALE

la TV dei ragazzi

18,00 - 19,30 ALADINO
Favola araba adattata per la televisione da Rex Tucker
Traduzione e riduzione di Edoardo Anton
Con Davide Montemurri, Franco Coop, Josè Greci, Enrico Glori, Silvia Monelli, Ignazio Colnaghi, Franco Morgan
Scene di Filippo Corradi Cervi ed Ennio Di Majo
Costumi di Ebe Colciaghi
Regia di Vito Molinari

ribalta accesa

20,00 SEGNALE ORARIO
TIC - TAC (Erbadol - Invernizzi Porcellino - Caramelle Dufour - Meraklon - Rabarbaro Zucca - Superinsetticida Grey)
TELESPORT
ARCOBALENO (Società Mellin - Pirelli-Sapsa - Olà - Olio Dante - Prodotti Singer - Signal)
PREVISIONI DEL TEMPO
20,30 TELEGIORNALE
della sera
Direttore Giorgio Vecchietti
20,50 CAROSELLO
(1) Motta - (2) Bel Paese Galbani - (3) Stock 84 - (4) Gillette
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Paul Film - 2) Recta Film - 3) Cinetelevisione - 4) Ondatelerama

21,00 INCONTRO A ROMA
Spettacolo musicale con Charles Aznavour, Sergio Endrigo, Nico Fidenco, Michele, Gianni Morandi, Gino Paoli, Neil Sedaka, ecc.
Presenta Mike Bongiorno
Regia teatrale e coreografie di Dario Doria
Ripresa televisiva di Fernanda Turvani
22,05 NUOVI INCONTRI
Un'ora con Georges Simenon
a cura di Pio De Berti Gambini
Interviste di Giorgio Vecchietti
Regia di Franco Morabito
23,00 TELEGIORNALE
della notte

SECONDO

21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del 2°
21,10 INTERMEZZO (Alemagna - Frigoriferi Atlantic - Williams Aqua Velva - Ava per lavatrici Extra)
21,15 Lotta ai gangsters
Temi e figure del gangsterismo visti dal cinema americano
a cura di Giulio Cesare Castello
Stasera:
LA GANG
Film - Regia di John Cromwell
Prod. : R.K.O.
Int. : Robert Mitchum, Elizabeth Scott
22,40 NOTTE SPORT
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Quando si pensa alle belle, calde estati italiane (non certo questa pallida primavera prolungata, con tutti i capricci del caso e i presagi dell'autunno sempre più vicino, che stiamo vivendo), i primi flashes che si accendono nella nostra mente sono sempre gli stessi: gli anni Sessanta, ogni spiaggia stracolma di gente, un juke - box o un mangiadischi, tantissime canzoni.
Proprio di musica leggera parliamo nel post che abbiamo preparato questa volta per voi, tuffandoci (è proprio il caso di dirlo) nella spensierata, ricchissima estate canora del 1964, sicuramente la più prolifica e fors'anche la più rivoluzionaria, proprio per il consolidarsi di una fetta di pubblico ben definita tra i fans dei cantanti e gli acquirenti dei dischi: gli adolescenti. Il solco tracciato da Rita Pavone, Gianni Morandi e Gigliola Cinquetti, con la complicità di artiste d'Oltralpe (Françoise Hardy prima fra tutte), viene difeso da tantissime voci nuove, fresche, giovani che si affacciano a frotte alla ribalta canora: molte di esse rimarranno in auge anche negli oltre quattro decenni che seguiranno, fagocitate dal riflusso e dalla riscoperta di quell'irripetibile stagione.
La sera di lunedì 27 luglio 1964, il Nazionale TV manda in onda la parte conclusiva di uno spettacolo che la sempre più forte filiale italiana del colosso discografico americano RCA Victor ha messo in scena un paio di mesi prima nel salone della sede romana dell'Hotel Hilton, avvalendosi non solo della partecipazione di big e nuove leve sotto contratto con la prestigiosa casa, ma anche di un presentatore degno di tale occasione: Mike Bongiorno, venuto apposta da Milano dopo aver registrato una puntata del suo seguitissimo gioco televisivo a premi La fiera dei sogni, che in quel periodo dà spazio a molti debuttanti nel vorticoso mondo della canzone italiana (e di cui purtroppo, come ben sapete - ne parlammo a lungo l'anno scorso - , non esistono più immagini in archivio). Questo showcase è introdotto addirittura da una sigla musicale composta per l'occasione, intitolata Incontro a Roma (proprio come l'evento ripreso dalle telecamere guidate dalla brava regista italo - francese Fernanda Turvani) ed eseguita dallo stesso autore, Luis Enriquez Bacalov, arrangiatore di punta della RCA assieme ad Ennio Morricone e, a tempo perso, dedito alla sperimentazione di un rudimentale sound elettronico:

zSHARE - incontro a roma _rca 64_-luis enriquez.mp3

Largo ai giovani, quindi: c'è una speciale linea che li raggruppa tutti ed è denominata ARC, in quanto l'auspicio è che, con i loro primi dischi, questi ragazzi possano scoccare la giusta freccia per fare centro. Teddy Reno, Sergio Bardotti, Nico Fidenco, Nanni Ricordi, Carlo Rossi sono solo alcuni membri di questa ricca congerie di talent-scouts molto avveduti, pronti a puntare su personaggi originali o comunque in grado di catturare facilmente l'attenzione degli ascoltatori. La serata si apre proprio con una creazione di Teddy Reno, il quale ha dato l'imprimatur per la formazione di un piccolo, ma sicuramente agguerrito complesso di ragazzi romani, guidato da un giovane esperto chitarrista, Enrico Ciacci, fratello di Little Tony e apprezzato turnista, e rafforzato da due ex - collettoni di Rita Pavone, Fabrizio Brunetti e Massimo Camilletti, dalla brava Anna Maria Izzo (che già reclamizza il Cornetto Algida in Carosello assieme a quattro ragazzotti di Londra che si fanno chiamare The Rokes e di cui si parlerà molto presto) e dalle sorelle Laura e Marisa Fionda, che in precedenza si erano messe in luce come ragazzine prodigio, impegnate in un duo di canto e chitarra (le Primavera) che si esibiva spesso in giro per Roma. Il sestetto si fa chiamare La Cricca e, strizzando l'occhio al nuovo ballo che sta conquistando i ragazzi di tutto il mondo, propone Il surf delle mattonelle:



E' poi la volta di una voce interessantissima, quella di Luciano Gentile: smessi i panni del rocker Jean Luk (che si spacciava per americano), il diciannovenne Gentile diventa Luciano Vieri e, prodotto da Nico Fidenco, colpisce gli ascoltatori più giovani e sensibili con la non disprezzabile Torno a pregare, versione italiana di Standing in the shadows, un brano del cantante afroamericano Kenny Gamble:



Mentre La Cricca, anche dopo vari cambiamenti di organico, uscirà presto di scena (eccezion fatta per Enrico Ciacci, ancor oggi chitarrista del più noto fratello Antonio, e per la Izzo, che andrà avanti fino ai primi anni '70 come cantante solista: una delle sorelle Fionda, invece, diventerà proprietaria di un importante negozio di dischi sito al centro di Roma), Luciano Vieri dovrà fare i conti con il Fato ben presto, rimanendo vittima di un pauroso incidente d'auto nel novembre successivo: molte adolescenti del tempo, che pronosticavano un sicuro successo per il giovanotto, lo piangeranno a lungo e magari, alcuni anni dopo, gli dedicheranno toccanti romanzi (Deviazione al 14° della giornalista, poetessa e narratrice romana Patrizia Alò), rendendo omaggio proprio alla stagione musicale che stiamo per l'appunto rivisitando in queste righe.

La serata registrata a fine maggio all'Hilton e messa in onda il 27 luglio 1964 prosegue con un'eterna promessa della canzone, quell'Anna Maria Ramenghi che, dopo aver vinto a Castrocaro nel 1961 e aver inciso alcuni dischi di canzoni altamente melodiche, si converte allo yè-yè e registra un motivetto scritto proprio dai succitati Rokes dal titolo Il ragazzo del mio palazzo:



Il cantautore fiorentino Riccardo Del Turco, sfortunato partecipante al primo Disco per l'Estate organizzato dalla RAI con la pur bella Dimmi se vuoi, decide di cambiare obiettivo di promozione e punta sul lato B del 45 giri in questione, la piacevole M'hanno detto che, scritta assieme al cognato Sergio Endrigo e all'amico Gianni Meccia:

zSHARE - 05 RICCARDO DEL TURCO M_HANNO DETTO CHE.mp3

Non riesce a sfondare completamente la spezzina Rosanna Negri, in arte Rosy, anche se il suo 45 giri uscito nel precedente inverno, La prima festa che darò, ha avuto una discreta eco. Ad ogni modo, la pupilla di Enrico Polito (che diventerà pure suo marito) si propone con un'orecchiabile e frizzante canzone dal titolo Tutto l'amore del mondo :



E siamo alla canzone - simbolo dell'estate 1964, definitiva consacrazione come cantante melodico di quel Gianni Morandi che fino a quel momento si era fatto notare più che altro con brani abbastanza intonati alla propria condizione di diciottenne e che, con la travolgente In ginocchio da te, faticosamente orchestrata da Ennio Morricone (il quale, in fase di realizzazione, non credeva in quell'introduzione dialogata tra pianoforte e archi, ritenendola una stronzata, al contrario di Franco Migliacci, che la considerava a ragione come vero punto di forza del motivo), ora dà una sterzata al proprio genere, aprendo una strada che lo porterà a diventare, almeno nei cinque - sei anni che seguiranno, la voce maschile italiana di musica leggera più amata e popolare. Vittoria al Cantagiro; un milione di copie vendute; versioni in spagnolo, francese, inglese (in questo caso nell'interpretazione di Neil Sedaka); un musicarello
cinematografico galeotto, non foss'altro perchè segnerà l'incontro di Morandi con Laura Ephrikian; una canzone che oggi porta benissimo i propri 47 anni:



Arriva da Perugia, ha 22 anni e, vuoi per seri studi pianistici e linguistici, vuoi per una certa raffinatezza nella scelta delle canzoni da lei interpretate, composte assieme alla musicista bolognese Loredana Ognibene e arrangiate impeccabilmente da Ennio Morricone (fa fede Diario di una sedicenne, forse il primissimo concept album uscito da noi), si porta addosso l'etichetta di cantante impegnata: eppure il Cantagiro è la competizione in cui ella, Donatella Moretti, si esprime al meglio. Per l'edizione 1964 è Gino Paoli a regalarle una propria canzone, La legge dell'amore:



Anche gli artisti stranieri più importanti, siano essi provenienti dalla casa madre newyorkese o più semplicemente da etichette distribuite dalla RCA solo per il mercato italiano, non si lasciano sfuggire la ghiotta opportunità di pubblicare un disco nella nostra lingua. Neil Sedaka è stato, assieme a Paul Anka (che in questi giorni compie 70 anni), il primo esponente della pop music d'Oltreoceano a incidere regolarmente canzoni in italiano: anzi, per lui l'Italia è stato il Paese più ricco di trionfi, proprio mentre negli States le cose cominciavano ad andare meno bene di prima (ne è prova il grosso successo de La terza luna e de I tuoi capricci nel corso del 1963: due brani scritti da Franco Migliacci e Luis Bacalov e inevitabilmente tradotti in lingua inglese per il pubblico statunitense). Per l'estate 1964 Sedaka punta su un motivo di qualche anno prima, Another day, another heartache, che fa tradurre e riarrangiare dai fidi autori di cui sopra: ne viene fuori La notte è fatta per amare, titolo destinato a diventare proverbiale e quindi nuovo successo made in Italy per il cantante e pianista di Brooklyn (il quale, come ringraziamento nei riguardi del buon Migliacci, affiderà poi ad Howard Greenfield il testo inglese della già ricordata In ginocchio da te ):



Oggi Neil Sedaka, da buon nonno, ha ripreso e adattato alcuni vecchi successi, cambiandone i testi e destinandoli ai più piccoli: un'operazione molto carina (ben visibile su YouTube) che suggeriamo alle maestre impegnate nell'insegnare le prime nozioni della lingua inglese ai bambini, pur se il relativo CD è disponibile solo d'importazione (il titolo è Waking up is hard to do, naturalmente ispirato a Breaking up is hard to do, ovvero la nostra Tu non lo sai):

Da qualche tempo Eddie Barclay ha firmato un contratto di esclusiva per l'Italia con la RCA per la distribuzione dei dischi pubblicati dalla sua casa: ne deriva che anche il grande chansonnier Charles Aznavour viene a Roma a incidere le versioni italiane dei propri successi, raccolte in due LP usciti nel giro di pochi mesi. E' solo l'inizio di una lunga fase nostrana per l'artista di origine armena, ben supportato da parolieri come Sergio Bardotti e soprattutto Giorgio Calabrese, che sicuramente sanno interpretare meglio degli altri le inquietudini del personaggio, adattandole ad arte per la fruizione degli ascoltatori del Bel Paese. La prima grossa affermazione in lingua italiana di Aznavour si deve però alla penna di Mogol: La mamma, canzone tristissima che fa piangere in massa il pubblico. Questa drammatica storia, ambientata, come specifica il testo originale francese, proprio nel nostro Mezzogiorno, è fonte d'ineffabile commozione ovunque la si ascolti e in qualsiasi lingua la si canti... l'importante è che la interpreti Aznavour e solo lui (tempo dopo ci avrebbe provato nientemeno che Ray Charles - For mama - : sarebbe stato meglio se The Genius avesse trovato qualcosa di diverso, invece di ostinarsi a dare una chiave blues a una canzone sin troppo europea sotto il profilo stilistico):



Mentre Rita Pavone conquista gli Stati Uniti, supportata da un adeguato repertorio in lingua inglese, l'America ci manda la sua locale replicante, una sedicenne di origini italiane, Margherita Bonavia, che però usa quale nome d'arte il tipicamente yankee Little Peggy March. Voce un po' nasale, dizione italiana (ovviamente) non perfetta, Margherita - Peggy (reduce da un'avventurosa partecipazione a Sanremo in coppia con Claudio Villa) le tenta tutte per conquistare gli italiani, ma non ce la farà. Le andrà molto meglio in Germania, ancor oggi sua seconda patria. Comunque sia, per la canzone da lanciare nell'estate 1964 si scomodano Franco Migliacci, Bruno Zambrini ed Ennio Morricone per l'arrangiamento: Gli occhi tuoi sono blu.



Nico Fidenco, ogni disco un successo: così la RCA, nel 1962, pubblicizzava l'attività del cantautore romano (ma d'origine abruzzese per parte di padre e piemontese per parte di madre). Dai tempi di What a sky ! e Legata a un granello di sabbia, quasi tutti i brani lanciati da Domenico Colarossi alias Nico Fidenco, appunto, hanno raggiunto i primi posti delle classifiche. La cosa si ripete puntualmente nel 1964 grazie a Con te sulla spiaggia , partecipante al primo Disco per l'Estate RAI. Poichè il regolamento della manifestazione impone l'esecuzione dei motivi partecipanti solo all'interno delle apposite vetrine radiotelevisive, per Incontro a Roma Fidenco prepara il lato B del 45 giri, Mi devi credere, brano ugualmente valido che ricalca un po' nello stile Se mi perderai dell'anno prima:



Sergio Endrigo è visibilmente stufo della politica che certi dirigenti RCA seguono: per ragioni di fatturato e di immagine, spesso vengono imposti ai cantanti motivi poco graditi, lontani anni luce dalla mentalità del singolo artista. Così, quando gli viene chiesto di incidere in italiano Warum, nur warum di Udo Jurgens, il cantautore di Pola, che ha sempre ben figurato seguendo un certo discorso, risponde picche in difesa della propria indipendenza e fa già sapere che non rinnoverà il contratto, ormai in scadenza (si accaserà alla Fonit - Cetra, che grazie a lui svecchierà il proprio parco artistico, sin troppo basato sulla tradizione... e poi c'è Domenico Modugno che a propria volta va via: serve quindi un cantautore). Ci sono ancora dei dischi da incidere prima di lasciare la RCA: la proposta estiva è all'insegna del riciclaggio (anche se il termine non è ancora di moda), constando di una canzone già nota, essendo uscita nel 1962, inclusa nel primo LP endrighiano. Basta solo rinfrescare l'arrangiamento e ricantarla, et voilà... ecco a voi La dolce estate:



Gianfranco Michele Maisano, vigevanese trapiantato a Genova e più noto semplicemente come Michele, continua a convincere per il suo timbro vocale, risultando molto più di un banale imitatore italiano di Elvis Presley. Dopo Se mi vuoi lasciare , Ridi (ossia Free me di Johnny Preston, nota in spagnolo come Dame felicidad grazie al messicano Enrique Guzmàn) e un gustoso primo LP, Michele si affida a una composizione dei due fratelli Revèrberi, raramente attivi insieme: Ti ringrazio perchè.



Per la prima volta Gino Paoli, che sfoggia un paio di inattesi baffoni, incide un brano americano, per il quale scrive il testo italiano assieme a Sergio Bardotti: Your other love di Claus Ogerman, portato al successo da Connie Francis l'anno prima e curiosamente inciso quasi subito in versione tedesca (Mein guter stern) nientemeno che dalla nostra Mina (disco però rimasto inedito in Italia). Sulla base di un arrangiamento molto originale di Ennio Morricone, ecco Lei sta con te (trent'anni dopo, il genovese Francesco Baccini la riprenderà a tempo di reggae, dando vita a una versione gradevolissima e ancor oggi meritevole):



Da poco è arrivato alla RCA un giovane produttore, scrittore e musicista emiliano, Paolo Dossena: la sua conoscenza del francese gli permette di lavorare bene con i cantanti sia della Barclay che della Victor transalpina, spingendoli sul nostro mercato anche con brani incisi in italiano. Così debutta nella nostra lingua (e sarà un episodio che rimarrà isolato per circa tre anni: dal 1967, invece, l'Italia si rivelerà per anni una nazione disposta ad apprezzarla in tutto e per tutto) Sylvie Vartan, che fa diventare Canta insieme a me un brano country - pop, My whole world is falling down, già inciso in francese con il titolo Si je chante. L'arrangiamento e la direzione orchestrale sono del fratello maggiore di Sylvie, Eddie Vartan:



Con Sylvie Vartan termina quest'unico e irripetibile Incontro a Roma organizzato all'Hilton dalla RCA Victor italiana, allora certamente all'apice del successo. La lunga storia di tre generazioni di cantanti, parolieri e musicisti è stata sapientemente raccontata nel 2007 da Maurizio Becker che, intervistando Italo Lilli Greco e molti altri protagonisti che frequentarono per più o meno tempo i fantascientifici studi di via Tiburtina, ha licenziato un volume riccamente illustrato, C'era una volta la RCA
, pubblicato dalla Coniglio Editore.
Dopo la sigla di apertura, non possiamo esimerci dal mandare in rete anche quella di chiusura della manifestazione, Monte Mario: è ancora Luis Bacalov, con i suoi Electronic Men, ad eseguirla.

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Per finire, diamo uno sguardo alla programmazione del Secondo Canale, che propone il consueto film del lunedì nell'ambito di un ciclo dedicato ai meglio riusciti film polizieschi sul tema della lotta al gangsterismo. Per quella sera è in programma La gang, pellicola del 1951 (titolo originale The racket) che riprende un soggetto già portato sullo schermo nel 1928 (con Edward G. Robinson) e ispirato a un dramma realistico presentato con successo a Broadway negli anni del proibizionismo. Stavolta il capitano McQuigg (cognome che nell'edizione italiana viene semplificato in Martin) ha il volto di Robert Mitchum, decisamente a proprio agio nei panni del capo della Polizia Giudiziaria che indaga fino in fondo sui fuorilegge e sulle loro attività illecite caldeggiate da alcuni uomini politici e perfino da giudici corrotti (sottolineiamo che stiamo parlando degli Stati Uniti negli anni Venti). Vicenda piena di cadaveri e di colpi di scena, ma alla fine, e con molta fatica, la giustizia trionfa.
La regia è di John Cromwell ma, come vedrete nel trailer italiano da noi reperito, l'opera viene attribuita ad Howard Hughes. In effetti, il film venne diretto da più persone: ai due succitati realizzatori deve aggiungersi Nicholas Ray. Alcune copie del film vennero firmate dal solo Hughes in quanto Cromwell era appena caduto nella trappola delle liste nere del maccartismo (che, lo ricordiamo per quei pochi che non lo sapessero, fu il termine usato per indicare la presa di posizione, da parte del senatore McCarthy, contro gli intellettuali statunitensi sospettati di comunismo che condizionò gli ambienti culturali a stelle e strisce nei primi anni '50):



Questa parentesi cinematografica chiude un post prevalentemente musicale, che speriamo sia stato esauriente nell'offrire un compendio di quella produzione RCA celebrata nello special TV registrato all'Hilton di Roma. Il nostro Focolare proseguirà nei prossimi giorni, con altre interessanti sorprese.

A presto ! ! !

CBNeas

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