martedì 19 luglio 2011

Mercoledì 19 luglio 1978



RETE UNO

13,00 CONCERTO DELLE TREDICI
Musiche per viola e orchestra di Rolla e Paganini
Solista Luigi Alberto Bianchi
Orchestra Sinfonica di Roma della RAI diretta da Ferruccio Scaglia
13,30 TG 1
OGGI AL PARLAMENTO
(PARZIALMENTE A COLORI)

18,15 CIRCHI DEL MONDO
Le olimpiadi del circo
dal Circo Royal di Bruxelles

Un programma di Jean Richard e Jean-Paul Blondeau
presentato da Jean Richard
(A COLORI)
19,20 ZORRO
Pericolo nella via del Nord
Telefilm con Guy Williams, Gene Sheldon, Henry Calvin, Jolene Brand
Prod. : Walt Disney
19,45 ALMANACCO DEL GIORNO DOPO
(A COLORI)
CHE TEMPO FA
(A COLORI)
- Spazio A
20,00 TG 1
Direttore Emilio Rossi
In studio Emilio Fede
(PARZIALMENTE A COLORI)
- Spazio B
20,40 PAESAGGIO SEGRETO
Pasqua ha troppa fantasia
Telefilm tratto da un racconto di Barbara Waring
Con Rosalind McCabe, Simon Griffiths
Regia di June Howson
(A COLORI)
- Spazio C
21,35 PADRI E FIGLI
A cura di Federica Taddei e Claudia Aloisi
(A COLORI)
22,05 MERCOLEDI' SPORT
Telecronache dall'Italia e dall'estero
EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
ITALIA: Bellaria
PUGILATO: JACOPUCCI - MINTER
valevole per il titolo europeo dei pesi medi
Telecronista Paolo Rosi
(A COLORI)
Al termine:
- Spazio D
TG 1
OGGI AL PARLAMENTO
CHE TEMPO FA
(PARZIALMENTE A COLORI)

RETE DUE

13,00 TG 2 - ORE TREDICI
(A COLORI)
13,15 VEDO, SENTO, PARLO
Rubrica di libri a cura di Guido Davico Bonino
Realizzazione di Adriano Cavallo
(Replica)

18,00 EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
ITALIA: Siena
ATLETICA LEGGERA: XIX MEETING DELL'AMICIZIA
Telecronista Gianfranco Pancani
19,00 DAL PARLAMENTO
TG 2 - SPORTSERA
(A COLORI)
19,10 TARZAN, IL SIGNORE DELLA GIUNGLA
Il ritorno nella città d'oro
Cartoni animati.
Sceneggiatura di Leon Hanson e Chuck Melville
Regia di Don Towsley
- Spazio A
19,40 IL TEMPO DOMANI
(A COLORI)
19,45 TG 2 - STUDIO APERTO
Direttore Andrea Barbato
(PARZIALMENTE A COLORI)
- Spazio B
20,40 Peter Falk in
COLOMBO
Una questione d'omore
Telefilm con Ricardo Montalban, Pedro Armendariz jr., Robert Carricart
Sceneggiatura di Larry Cohen e Brad Radnitz
Regia di Ted Post
Tema musicale di Henry Mancini
La voce di Peter Falk è di Giampiero Albertini
(A COLORI)
- Spazio C
22,00 CIAO COPPIA
Un programma di Aldo Forbice
Regia di Celestino Elia
(A COLORI)
22,50 ORIZZONTI DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA
A cura di Giulio Macchi
(A COLORI)
- Spazio D
23,40 TG 2 - STANOTTE
(PARZIALMENTE A COLORI)

TSI - SVIZZERA

Trasmissioni a colori

16,05 In Eurovisione da Losanna:
CICLISMO: TOUR DE FRANCE
Cronaca diretta delle fasi finali della tappa Morzine - Losanna

19,15 Per i più piccoli:
BARBAPAPA'
Cartoni animati
Gli amici dell'Africa
19,20 Per i bambini:
ATTRAVERSO L'OBIETTIVO
Documentario
19,30 LASCIAR VIVERE
Documentario
L'animale amico: i ricci
19,55 LEGGENDE TICINESI
20,10 TELEGIORNALE 1a edizione
20,25 TRENTATRE' GIRI LIVE
Con Asha Puthli
Regia di Mascia Cantoni
20,55 IL MONDO IN CUI VIVIAMO
Documentario
Altri pianeti, ma nessuno come la Terra
21,30 TELEGIORNALE Edizione principale
21,45 LA QUALITA' DELL'AVVENIRE
Spazi in pericolo
22,40 MERCOLEDI' SPORT
- CICLISMO: TOUR DE FRANCE
(Sintesi della tappa odierna)
- In Eurovisione da Amburgo:
SCHERMA: Campionati mondiali di spada
24,00 TELEGIORNALE 3a edizione

KOPER - CAPODISTRIA

Trasmissioni a colori

21,00 L'ANGOLINO DEI RAGAZZI
Cartoni animati
21,15 TELEGIORNALE
21,35 UNO SPARO NEL SOLE
Film - Regia di Giampaolo Santini
Con Joel Barcellos, Benny Cardoso
23,00 Dal XXVI Festival della montagna di Trento
TERRA DI NEBBIA E DI FUOCO
Documentario - Regia di Leo Dickinson

A 2 - FRANCIA

Trasmissioni a colori

14,00 SI VERSAILLES M'ETAIT CONTE
Film - Regia di Sacha Guitry
Con Jean-Pierre Aumont e Jean-Louis Barrault
(Seconda parte)
15,25 AUJOURD-HUI

18,55 DES CHIFFRES ET DES LETTRES
19,20 ATTUALITA' REGIONALI
19,45 L'HEURE D'ETE'
20,00 JOURNAL
20,32 MOI, CLAUDE EMPEREUR
Telefilm con Derek Jacobi
21,30 QUESTIONE DI TEMPI
22,30 TELEVISIONS ETRANGERES: SUISSE
22,53 JOURNAL
23,10 MUSICALE

TMC - MONTECARLO

Prove di trasmissione in colore sistema PAL

18,15 UN PEU D'AMOUR, D'AMITIE' ET BEAUCOUP DE MUSIQUE
Presentano Jocelyn e Sophie
Nel corso del programma: CARTONI ANIMATI
19,30 GORKI, IL RAGAZZO DEL CIRCO
Telefilm
La zia Marta
20,05 PAROLIAMO
Telequiz presentato da Lea Pericoli
20,30 NOTIZIARIO
Prima edizione
20,40 LOTTA SENZA QUARTIERE
Telefilm
L'intrigo
21,30 L'OMBRA
Film - Regia di Giorgio Bianchi
Con Marta Toren, Pierre Cressoy
23,00 OROSCOPO DI DOMANI
23,05 TELE-SCOPIA
Rubrica di attualità
23,45 NOTIZIARIO
Seconda edizione - MONTECARLO SERA
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Il 19 luglio è una data spesso abbinata a eventi tragici, luttuosi: basti ricordare, nel 1985, la frana in Val di Stava, a Tèsero, o ancor più, nel 1992, l'attentato di Palermo di cui furono vittime il Dottor Paolo Borsellino, magistrato che assieme a Giovanni Falcone si battè contro la criminalità organizzata, e gli uomini della sua scorta. Anche andando indietro nel tempo, comunque, possiamo trovare altri 19 luglio caratterizzati da inaspettate sventure ai danni di personaggi celebri, come quello del 1978, giornata apertasi e chiusasi con due inesorabili disgrazie che colpirono profondamente sia lo spettacolo che lo sport.

I primi TG dell'ora di pranzo di quel brutto mercoledì danno in apertura la notizia della morte per annegamento, in Sardegna, di un grande e poliedrico uomo di spettacolo, prolifico autore e gustoso attore: Marcello Marchesi. Forse ai più giovani questo nome non dirà assolutamente alcunchè, ma agli over 40 dice sicuramente tantissimo. Nato a Milano il 4 aprile 1912, ma vissuto a lungo a Roma sin da piccolo, al punto da acquisire accento e intonazione prettamente capitolini, Marchesi seppe alternare sapientemente lunghi periodi milanesi di lavoro ad altrettanto lunghi periodi romani,facendosi sin da giovane largo tra gli umoristi più arguti e brillanti, riuscendo col tempo a diventare un vero e proprio maestro della satira, della barzelletta raffinata e intelligente, dei giochi di parole (come vedremo).
Marchesi muore quel mattino mentre, facendo il bagno nelle acque di San Giovanni di Sinis, prova a far divertire il suo unico figlioletto, Massimo, di appena due anni, tentando una capriola, ma una violenta quanto inattesa ondata (in quei giorni il tempo non è bellissimo: soffia un fastidioso Maestrale nell'isola di Ichnusa) spinge verso uno scoglio il malcapitato scrittore, che vi sbatte contro picchiando violentemente e fatalmente la testa.
Il prossimo anno cadrà il centenario della nascita di Marcello Marchesi, il quale ha lasciato un ricchissimo corpus che alterna testi datati ad altri quanto mai attuali, seppur scritti 40, 50, 60, 70 anni fa. Abbiamo pregato un nostro (e vostro) amico che nel teatro (specialmente di quello leggero) trova da sempre la propria principale fonte di divertimento e passione, ossia il commediografo milanese Paolo Starvaggi, di tratteggiare in poche, ma eloquenti righe un ritratto del personaggio, anche per invitare i (purtroppo) tanti che lo hanno dimenticato a rinverdirne arte, testi e fasti:

All’epoca in cui la tv era scritta dagli autori (e non dai manager o dai funzionari), Marcello Marchesi rappresentava la punta di diamante di un team al servizio della Rai-Radiotelevisione Italiana. E che team! Amurri, Chiosso, Clericetti, Continenza, Costanzo, Faele, Lerici, Palazio, Paolini, Peregrini, Scarnicci, Silvestri, Simonetta, Tarabusi, Terzoli, Vaime, Verde, Vianello, tutti in rigoroso ordina alfabetico. Ma Marcello Marchesi era, se non il più bravo, certamente il più importante.

Considerato da certa critica come una versione minore di Campanile, Marchesi fu in realtà umorista di maggior modernità rispetto allo scrittore e commediografo napoletano, soprattutto per i mezzi attraverso i quali egli meglio si esprimeva: la radio, la tv, la pubblicità.

In radio fu l’amabile intrattenitore di
Andata e ritorno: teoricamente un semplice riascolto di brani «per indaffarati, distratti e lontani», in realtà piccoli saggi brillanti sui più disparati argomenti d’attualità e di costume. Per la tv, con cui collaborò praticamente dai primi mesi del servizio ufficiale, firmò i copioni dei varietà più ricordati (Canzonissima del ’68 e del ‘72, La via del successo con Walter Chiari, Il signore ha suonato? con Simonetti, le rivistine fatte con gli amici come Sveglia ragazzi!, Eccetera eccetera) e ricercò spesso formule e volti nuovi (Per un gradino in più, Ma perché? Perché si! e Ti piace la mia faccia? coi famosi
“tiribitanti”).

E, al contrario di molti colleghi, si divertì pure a far vedere al pubblico la sua, di faccia: oltre a decine di ospitate in varietà altrui, nel ‘63 scrisse (con Camilla Cederna) e fu protagonista de Il signore di mezza età. Baffoni finti e ombrello sotto mano, rileggeva in chiave satirica i vizi e le virtù dei cinquantenni come lui.

Fu geniale inventore di popolarissimi slogan pubblicitari
: «Non è vero che tutto fa brodo!» per il dado Lombardi, «Il signore sì che se ne intende» per la Stock e «Il brandy che crea un'atmosfera» per la Vecchia Romagna Buton, «Con quella bocca può dire ciò che vuole» per il dentifricio Chlorodont e «Falqui: basta la parola!», intuizione che evitava di nominare nel carosello la vietatissima parola “lassativo”.

Non solo radio e tv: era a suo agio anche con la parola scritta (Essere o benessere e Il malloppo sono ancora oggi deliziosi picchi di letteratura umoristica) e con il cinema. Scrisse valanghe di sceneggiature e, col sodale Vittorio Metz, si concesse il lusso di dirigere Totò nel misconosciuto Sette ore di guai, film tratto da una commedia scarpettiana e sparito dalla circolazione per anni, fino al ritrovamento alla fine degli anni ‘90.

Poliedrico, infaticabile Marchesi! Dormiva pochissimo: due-tre ore a notte. Dava appuntamenti alle sei del mattino: lui era già sveglio da un pezzo. Da giovane andava in bicicletta da Roma a Milano per trovare la morosa. Dal fronte, scrisse all’amico Steno di avere paura non tanto del nemico, ma piuttosto di non entrare nella divisa. Riusciva a lavorare contemporaneamente a un carosello, un varietà televisivo, un libro, una trasmissione radiofonica e a un copione per il cinema.

E chissà quante altre cose avrebbe ancora scritto se un’onda perfida non se lo fosse portato via! Una morte che lo colse in pienissima attività: tant’è vero che la Rai aveva già in magazzino due suoi spettacoli nuovi di zecca: la puntata del ciclo
Un mestiere da ridere, quasi un varietà autobiografico da lui condotto (trasmesso in sordina il pomeriggio dell’8 dicembre ’78 e parte integrante di una serie, realizzata a Milano, dedicata a tutti i più grandi umoristi italiani in attività in quel tempo), e Ci vediamo stasera, strana commistione tra varietà e prosa brillante di cui è “solo” autore insieme a Guido Clericetti (messo in onda nel febbraio ’79, a sette mesi dalla scomparsa).

La capacità di sfornare frasi ad effetto e l’estro dell’umorista fecero di Marchesi anche un grande creatore di aforismi
: «Tutto è perduto fuorché l’ospite d’onore», «La pubblicità è il commercio dell’anima», «La logica è una forma di pigrizia mentale», «L’Italia è una donna di facili consumi», il celeberrimo «Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano».

E il più bello: «L’importante è che la morte ci trovi vivi». Per lui è stato proprio così.

Dopo questo ritratto di Marcello Marchesi, scritto come sempre in punta di penna dal bravo Paolo Starvaggi, soffermiamoci ancora un po' sul grande umorista milanese, riallacciandoci ad alcuni temi esposti più sopra dal nostro graditissimo ospite. Prima di tutto, a proposito del radiofonico Andata e ritorno che il buon Marcello animava ogni giovedì sera (gli altri giorni erano appannaggio di Massimo Ranieri, Ornella Vanoni, Domenico Modugno e Mina, che spesso si avvicendavano con altri colleghi del mondo dello spettacolo), ci piace ricordare il tormentone La vita è una gran balonada, rassegna di brevi frasi di V.I.P. atte a segnalarsi per una loro banalità di fondo e commentate causticamente, come sempre, da Marchesi. Poi la lunghissima esperienza come creatore di sketches e slogan pubblicitari: abbiamo estrapolato dal documentario televisivo di Luciano Emmer Carosello, che passione !, andato in onda nel gennaio - febbraio 1977, alcuni esaurienti (e anche divertenti) interventi di commento (nell'ultimo si vede pure il figlioletto Massimo, praticamente appena nato):






I frequentissimi contatti con industriali e commenda d'ogni sorta e dimensione per stendere le sceneggiature dei vari caroselli diedero a Marchesi un intuitivo quanto brillante spunto: la lingua neon-latina, ossia il lessico degli antichi Romani, croce e delizia di ginnasiali e liceali, opportunamente corrotto da influenze pubblicitarie (e dintorni). Si trattava della conseguenza di una strana malattia contratta da un ipotetico zio sacerdote, il quale, durante la celebrazione delle funzioni religiose, si lasciava andare a errori del tipo: In nomine Patris et Philco et Spiritus Sancti, In illo Lebole, Ava Maria, Ecce Olà, Tantum Energol Visco Static, Tu es Petrus... Boonekamp, Premium Nabisco Motta pro nobis !, Nunc et in hora... cioccolato Dulciora, Sursum Cora.
E che dire di quel lunghissimo, spettacolare monologo intitolato Il malloppo - Le parole si vendicano, forse l'apoteosi dell'intera carriera di Marcello Marchesi, il cui personaggio - simbolo, il signore di mezza età, viene qui raffigurato mentre, ricoverato in ospedale, è in preda a un inesorabile delirio, sparando frasi a raffica, spesso all'insegna di spettacolari giochi di parole e doppi sensi certamente molto più eleganti di quelli odierni. Eccovene un breve estratto:

In occasione del decimo anniversario, verrà ripetuta la catastrofe del Vajont. Il disastro è organizzato. I soccorsi no. Pende sull'umanità il satellite di Damocle. Padre nostro che sei nei cieli dacci odio, il nostro pane quotidiano. Mafia tempora currunt. Un momento. Dov'è il pappagallo ? Se me ne dimentico, fra due ore, mi piscio sotto come una teiera. Ah ! Ah ! Da giovane avevo una vena umorisitica. Adesso ho una vena varicosa. Fosse una soltanto ! Ho le gambe che sembrano percorse da rivoletti di cera rappresa. A forza di stare solo col cane, quando verrà l'infermiera invece di salutarla abbaierò. La mia infermiera da ragazza doveva sposare uno che i suoi volevano e lei no. La vigilia delle nozze si è rapata a zero. Adesso, quando non vuole una cosa, perde i capelli. La vecchiaia ha questo di bello, che hai tante cose da raccontare. Bisogna vedere se c'è qualcuno disposto ad ascoltarle. Questo mi diceva il vecchietto del n.2.
(MARCELLO MARCHESI, Il malloppo, Bompiani, 1971, pag. 14)

Terminiamo qui quest'ampio e sentito ricordo di Marcello Marchesi (ribadendo la nostra speranza che nel 2012, in occasione del centenario della nascita, fioriscano in tutta Italia le iniziative per celebrarlo come sicuramente merita) e spigoliamo tra i palinsesti TV pomeridiani di quel 19 luglio, sia italiani che stranieri. Anzi, apriamo proprio con Antenne 2, la seconda rete nazionale francese facilmente captata in Liguria, Toscana e Lazio, che in quel periodo manda in onda, nella collocazione del primo pomeriggio, vecchi film divisi in due puntate. Si conclude così, tra le 14 e le 15,30, la visione di un'interessante coproduzione franco - italiana, Si Versailles m'etait conte, storia dei sovrani di Francia che si succedettero nella reggia di Versailles, fino, naturalmente, alla Rivoluzione di fine Settecento. A questo proposito, abbiamo trovato su YouTube proprio le scene finali di questo kolossal europeo che venne apprezzato pure negli Stati Uniti (ove venne editato come Royal affairs in Versailles, mentre in Italia uscì semplicemente come Versailles):



Anche d'estate prosegue la guerra del canale combattuta tra i bambini dei nuclei familiari d'Italia, con buona pace delle mamme. Basti pensare alle scelte che, strettamente in contemporanea, vengono praticate dai programmisti delle due reti RAI e della TSI elvetica per quel tardo pomeriggio. Alle 19,10 la rete 2 ritrasmette una serie a cartoni animati, prodotta negli States un paio d'anni prima e messa in onda in edizione italiana già nel precedente gennaio, dedicata al mito di Tarzan. Ne è autore Don Towsley, misconosciuto artigiano del genere. Il Signore della Giungla ottiene una discreta popolarità, ma non tale da garantire una stabile presenza nella memoria dei piccoli telespettatori del tempo. Proviamo noi a fare opera di rilancio, proponendovi, in lingua originale, l'episodio trasmesso in tale data, Il ritorno nella città d'oro :




Ormai le avventure di Barbapapà sono popolarissime pure tra gli italofoni: la simpatica famiglia creata dal duo franco - statunitense Annette Tilson - Talus Taylor e diventata una serie animata di successo grazie a una coproduzione nippo - olandese torna sui teleschermi della Svizzera Italiana, là dove esordì tre anni prima per poi passare subito in RAI. E' ormai proverbiale la frase Resta di stucco... è un barbatrucco, così come sono sulla bocca di tutti le versioni italiane delle canzoni che commentano i vari episodi, interpretate da Roberto Vecchioni con il coretto Le Mele Verdi di Mitzi Amoroso (se ne sta preparando però una nuova versione, affidata alle voci di Orietta Berti e Claudio Lippi, che sarà lanciata dalla RAI l'anno successivo). Anche i figli dei telespettatori di allora, cioè i bambini dei giorni nostri, conoscono molto bene Barbapapà, Barbamamma e i loro Barbabebè, ritornati in auge grazie soprattutto ai canali televisivi satellitari tematici riservati ai giovanissimi. A tal uopo si è fatto ricorso a un (dobbiamo dirlo, inutile) ridoppiaggio: è in questa veste che vi mostriamo l'episodio Gli amici dell'Africa, nel frattempo divenuto, più semplicemente, Africa.



La Rete Uno, invece, punta ancora una volta su Zorro, il cavaliere mascherato che, in occasione di ogni passaggio televisivo della serie disneyana a lui dedicata, fa il pieno tra grandi e piccini. In quell'estate del '78 vengono riproposti tutti gli episodi già trasmessi in Italia negli anni precedenti: non è ancora l'integrale che si vedrà dopo la colorizzazione elettronica delle immagini, ma è comunque una selezione degli episodi meglio riusciti, come questo Horse of another color (Il cavallo di un altro colore). Accanto al consueto trio di protagonisti (l'oriundo siciliano Armando Catalano alias Guy Williams - Don Diego/Zorro, Henry Calvin - Sergente Garçia e Gene Sheldon - Bernardo), c'è la bella Jolene Brand che ricopre il ruolo della senorita Anna Maria Verdugo, deuteragonista di una breve saga. Rivediamo l'episodio per intero, in versione colorizzata e con l'audio originale americano:





Abbiamo l'opportunità di riproporvi lo stesso episodio in edizione italiana: prima, però, crediamo faccia piacere a molti di voi riascoltare la versione nella nostra lingua, in stile pop, del tema musicale dei telefilm di Zorro così come andava in onda sul finire degli anni '70. Quando, nel 1977, la RAI ritrasmise in orario preserale questo the best of..., si pensò di ammodernare il motivo musicale della sigla con - per la prima volta - un testo italiano, scritto da Paola Orlandi e cantato da Arthur Zitelli con il nome fantasma di Zig Zag Ensemble:



In italiano questo episodio è noto con due titoli: negli anni '70 passò come Pericolo nella via del Nord (e come tale fu presentato anche il 19 luglio del 1978), mentre in tempi recenti è stato intitolato Scambio di persona. In coincidenza con la colorizzazione, anche il doppiaggio italiano è stato rinnovato... e un po' dispiace non poter più sentire - a meno che non salti fuori qualche emesso - lo strabiliante Sergente Garçia di Carletto Romano, un feticcio per noi piccoli telespettatori del tempo (in sua vece c'è Giorgio Lopez, fratello del più noto Massimo, mentre al posto di Cesare Barbetti è Antonio Sanna a prestare la voce a Don Diego de la Vega):




Vento caldo, mari mossi e tendenza a nuovo peggioramento sul Nord-Ovest: queste le previsioni del tempo per l'indomani, introdotte sulla rete 2 da una casina di tipo tirolese con pupazzetti semoventi e da un arrangiamento del tema musicale dal telefilm Van der Valk (Eye Level):



Mascia Cantoni è sempre più il simbolo della TSI, per la quale non solo conduce trasmissioni (Un'ora per voi prima fra tutte), ma sta anche in cabina di regia, dirigendo programmi di varietà, come una serie di speciali dedicati ai cantanti del momento, tra cui l'indiana Asha Puthli, artista sostanzialmente poliedrica che in quel periodo raggiunge la testa delle classifiche discografiche di mezzo mondo con una serie di canzoni molto legate alla discomusic dominante, ma che non mettono di certo in ombra le qualità vocali e interpretative da lei sciorinate. Il singolo che in quei giorni radio, discoteche e juke-boxes battono frequentemente s'intitola I'm gonna dance, regolarmente eseguita dall'artista di Bombay nel corso del passaggio realizzato negli studi TV di Lugano:



Lasciamo Asha Puthli e la sua trasferta elvetica e puntiamo nuovamente gli obiettivi su Antenne 2, il cui spettacolo di prima serata è un interessante sceneggiato storico di produzione inglese, dedicato all'imperatore romano Claudio, impeccabilmente impersonato da Derek Jacobi, attore gay britannico che proprio grazie a questa serie, trasmessa in molti paesi del mondo (Italia esclusa, però: bisogna ringraziare la seconda rete francese se le immagini di questa serie arrivarono pure - seppur in parte - da noi), ottenne lunga e duratura fama internazionale. Da Io, Claudio eccovi un breve, significativo inserto:



Incombe lo sport, come ogni mercoledì che si rispetti: andato in vacanza il calcio, dopo l'orgia dei Mondiali d'Argentina e un quarto posto dell'Italia salutato quasi come un trionfo, la TV porta le proprie telecamere ai bordi dei ring per seguire alcuni interessanti matches di boxe. Quella sera, a Bellària, in Romagna, è in palio il titolo europeo dei pesi medi: giunge dall'Inghilterra il campione in carica, Alan Minter, mentre lo sfidante è il grintoso e a volte polemico Angelo Jacopucci, uno degli assi italiani della nobile arte negli anni '70. Nessuno sa che, inaspettatamente, si sta per compiere un tragico destino che tinge di nero un evento che tutti gli appassionati di pugilato di casa nostra attendono da tempo.
Sono tanti i televisori accesi, sintonizzati sulla rete 1 per seguire la telecronaca, curata da Paolo Rosi, dell'incontro: noi, appena decenni, siamo ospiti del bungalow affittato come ogni estate da uno zio materno presso una stazione balneare alle porte di Catania e ci mischiamo alla folla di parenti e amici riuniti per assistere alla trasmissione del combattimento. Sembra un incontro di ordinaria amministrazione: mentre le immagini dimostrano chiaramente quanto il pugile italiano sia più impacciato del consueto, giungono da tutte le parti urla di incoraggiamento. Poi quel round combattuto malamente da Jacopucci, del tutto incapace di difendersi dai colpi da maestro del superiore Minter, degno detentore della corona continentale dei medi. Qualcosa non sembra andare: come in tutte le case italiane i cui televisori sono in quel momento sintonizzati sulla rete 1, anche tra gli ospiti del succitato piccolo complesso di bungalows riunitisi per l'occasione davanti al video vi è un passaparola all'insegna della perplessità più totale. Perchè Jacopucci ne sta prendendo così tante stasera ? Come mai, in questo round, non oppone per nulla resistenza ? Inevitabile che, a un certo punto, il boxeur di Tarquinia vada inesorabilmente al tappeto e che Minter si riconfermi campione d'Europa di categoria. Il peggio, però, deve ancora venire.
Cena al ristorante tra vincitore, sconfitto e relativi entourages, ma poi ecco manifestarsi ripetuti conati di vomito avvertiti da Jacopucci, il quale entra subito in coma: i violenti colpi subiti durante quella fatale, disastrosa ripresa sortiscono il loro malefico, crudele effetto. Ancora poche ore di coma e poi, purtroppo, verrà constatata la morte clinica dell'atleta.
Abbiamo trovato, tratto dalla rubrica televisiva di RAITRE Sfide, un inserto filmato di parecchi anni dopo che racconta per filo e per segno quella sventurata serata sul ring di Bellària, documento asciutto e chiaro di come andarono realmente le cose:



Finisce qui il nostro post dedicato alla TV del 19 luglio 1978 e soprattutto alle due gravi, inattese, fatali circostanze che caratterizzarono quel giorno: se non altro, il nostro è stato un modo per ricordare queste due figure geniali, a loro modo e nei loro rispettivi campi d'azione, che avrebbero meritato una maggior considerazione da parte delle più giovani generazioni e invece sono cadute in quell'insopportabile oblio di convenienza che cancella nomi anche leggendari per esigenze di business e pubblicità... una speculazione continua... e scusate se è poco !
Vi chiediamo scusa se abbiamo elaborato un testo lunghissimo, ma circostanze, situazioni ed eventi lo meritavano senz'altro. Vi diamo appuntamento al prossimo intervento, che contiamo di sviluppare ai primi della settimana entrante.

Buona giornata a tutti ! ! !

CBNeas

1 commento:

Davide Camera ha detto...

Ma il libro "Il malloppo" si trova ancora da qualche parte?