mercoledì 25 gennaio 2012

Martedì 25 gennaio 1972 (Radio - Terza e ultima parte)



SERA

PROGRAMMA NAZIONALE

19,10 CONTROPARATA
Programma di Gino Negri
19,30 QUESTA NAPOLI
Piccola antologia della canzone napoletana
19,51 SUI NOSTRI MERCATI

Per il Trentino - Alto Adige
19,15 GAZZETTINO
19,30 - 19,45 MICROFONO SUL TRENTINO
ALMANACCO: QUADERNI DI SCIENZA, ARTE E STORIA TRENTINA
Il cardinale Bernardo Clesio e lo sviluppo urbanistico di Trento
di G.M. Rauzi

Per il Friuli - Venezia Giulia
19,30 - 20,00 TRASMISSIONI GIORNALISTICHE REGIONALI
CRONACHE DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA NEL FRIULI - VENEZIA GIULIA - OGGI ALLA REGIONE - GAZZETTINO

Per la Sardegna
19,30 IL SETACCIO
19,45 - 20,00 GAZZETTINO SARDO, edizione serale

Per la Sicilia
19,30 - 20,00 IL GAZZETTINO DI SICILIA, 4a edizione

20,00 GIORNALE RADIO
20,15 ASCOLTA, SI FA SERA
20,20 Marcello Marchesi presenta
ANDATA E RITORNO
Programma di riascolto per indaffarati, distratti e lontani
21,00 GIORNALE RADIO
21,15 Stagione lirica della RAI
IL DEMONE
Opera di Anton Rubinstein
Con Virginia Zeani e Nicola Rossi Lemeni
Direttore Maurizio Arena
Orchestra Sinfonica e Coro di Milano della Radiotelevisione Italiana
Maestro del Coro Giulio Bertola
23,30 OGGI AL PARLAMENTO
GIORNALE RADIO
Al termine:
I PROGRAMMI DI DOMANI - BUONANOTTE

SECONDO PROGRAMMA

19,00 MONSIEUR LE PROFESSEUR
Corso semiserio di lingua francese condotto da Carlo Dapporto e Isa Bellini
Testi e regia di Rosalba Oletta
19,30 RADIOSERA
19,55 QUADRIFOGLIO
20,10 Da Firenze
SUPERCAMPIONISSIMO
Gioco in quattro serate: Salto con l'asta
di Faele e Castaldo
Presenta Paolo Ferrari con Loretta Goggi
Orchestra diretta da Riccardo Vantellini
Regia di Roberto D'Onofrio
21,00 MACH DUE
I dischi di Supersonic
22,30 GIORNALE RADIO
22,40 UN AMERICANO A LONDRA
di Pelham Granville Wodehouse
Riduzione radiofonica di Alessandro De Stefani
Compagnia di prosa di Torino della RAI
Con Mariano Rigillo, Santo Versace, Misa Mordeglia Mari, Alfredo Dari, Mario Brusa
Regia di Massimo Scaglione
23,00 BOLLETTINO DEL MARE
23,05 PING-PONG
Un programma di Simonetta Gomez
23,20 Dal V Canale della Filodiffusione:
Musica leggera
24,00 GIORNALE RADIO
0.06 - 5,59 NOTTURNO ITALIANO

TERZO PROGRAMMA

19,15 CONCERTO DI OGNI SERA
Musiche di Lulli, Boccherini, Weber e R. Strauss
20,25 MUSICHE DI STORACE E CANNABICH
21,00 IL GIORNALE DEL TERZO - SETTE ARTI
21,30 TRIBUNA INTERNAZIONALE DEI COMPOSITORI 1971 INDETTA DALL'UNESCO
Musiche di Naumann, Raxach e Linjama
22,20 DISCOGRAFIA
a cura di Carlo Marinelli
22,50 LIBRI RICEVUTI
Al termine: Chiusura

RADIO SVIZZERA - MONTECENERI

I Programma

19,00 LA TROMBA DI AL HIRT
19,15 NOTIZIARIO - ATTUALITA' - SPORT
19,45 MELODIE E CANZONI
20,00 TRIBUNA DELLE VOCI
Discussioni di varia attualità
20,45 CORI DELLA MONTAGNA
21,00 VIVA L'OLIMPO !
Le previsioni del mago Tirèsia
Fanta-rivistina mitologico-rievocativa d'attualità
di Giancarlo Ravazzin
Regia di Battista Klainguti
21,30 BALLABILI
22,00 INFORMAZIONI
22,05 QUESTA NOSTRA TERRA
22,35 GALLERIA DEL JAZZ
a cura di Franco Ambrosetti
23,00 NOTIZIARIO - CRONACHE - ATTUALITA'
23,25 - 24,00 NOTTURNO MUSICALE

II Programma

19,00 PER I LAVORATORI ITALIANI IN SVIZZERA
19,30 MUSICA LEGGERA
20,00 DIARIO CULTURALE
20,15 L'AUDIZIONE
Nuove registrazioni di musica da camera
Brani di Witsenberg, Oevering e Malipiero
20,45 RAPPORTI '72
Letteratura
21,15 I CONCERTI BRANDEBURGHESI DI JOHANN SEBASTIAN BACH
N. 5 in RE BWV 1050
21,45 - 22,30 RASSEGNA DISCOGRAFICA
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Salute a tutti ! L'inverno si sta facendo sentire crudelmente, violentemente, come accade solo ad ogni morte di Papa. Cosa c'è di meglio, quindi, dell'ideale calore suscitato dai ricordi (o, per chi non c'era ancora, dalle continue scoperte suscitate dal nostro come eravamo telespettatori o radioascoltatori) ? Allora azioniamo una volta di più la macchina del tempo on line e torniamo, per l'ultima volta, al 25 gennaio 1972 - giornata fredda e nevosa, ma non in modo anomalo come le odierne - , con una carrellata delle trasmissioni musicali radiofoniche di quella sera (di una in particolare, con l'aiuto di un ospite che scopriremo fra breve).

Per cominciare, varchiamo per un attimo il Confine di Stato e scopriamo, tra gli intermezzi musicali della prima rete di Radio Monteceneri (ossia l'emittente elvetica nazionale del Canton Ticino), un breve incontro con il trombettista statunitense Al Hirt (He's the King è l'appellativo che lo contraddistingue), solista di fama internazionale e poliedrico esecutore dall'indiscussa tecnica, da lui sciorinata in pezzi di bravura come questo Green Hornet, arrangiamento in chiave moderna de Il volo del calabrone di Nikolaj Rimskij - Korsakoff:



Torniamo ora alla programmazione RAI: il Nazionale da tempo dedica venti minuti settimanali (anche per favorire la diffusione del Gazzettini serali messi in onda dalle sedi regionali di Trento, Bolzano, Trieste, Palermo e Cagliari) al repertorio classico napoletano (la rubrica s'intitola Questa Napoli, una testata che diventa popolarissima). Tra i brani in programma quella sera viene diffusa questa composizione risalente a metà Ottocento, struggente, bellissima e soprattutto ovunque nota (se ne ricorda una versione eseguita da Joan Baez nei propri recitals): Lu cardillo, nella versione di uno dei grandi storici (dopo Roberto Murolo e prima di Fausto Cigliano, naturalmente in ordine di tempo: quanto al valore, tutti e tre meritano l'ex - aequo) della canzone partenopea: Guglielmo Chianese, in arte Sergio Bruni.



Alle 21 in punto scatta l'ultimo grande appuntamento con la musica per i giovani, introdotto da questa inconfondibile sigla:



Partito nell'estate precedente, in occasione dei mesi invernali
Supersonic modifica leggeremente il titolo (che infatti diventa Mach Due - I dischi di Supersonic, variante che sarà limitata solo a quel primo trimestre del 1972: negli inverni seguenti non verranno apportate trasformazioni di sorta), ma non certo la formula. Agli ordini di Tullio Grazzini, gli annunciatori Paolo Testa, Piero Bernacchi e Antonio De Robertis (cui si aggiungerà fra poco Paolo Francisci, che terminerà la collaborazione con la Radio della Svizzera Italiana; inoltre rientrerà successivamente Gigi Marziali) si trasformano in veri animatori, inaugurando la formula delle dediche (inviate dagli ascoltatori direttamente in redazione, al numero 10 di via Asiago in Roma) e presentando in modo molto più informale del consueto le canzoni scelte, per l'appunto, dal succitato Grazzini, spigolando tra le tante novità discografiche in circolazione, non senza qualche breve tuffo nel passato, specie se si tratta di artisti e/o di generi ancora molto richiesti.
Come i nostri fedelissimi di vecchia data sanno, dal settembre del 2010 Facebook ospita una pagina, il Supersonic Fan Club, che si prefigge (e con successo, dobbiamo dire) di perpetuare il ricordo di questa storica e dinamica trasmissione, che ebbe sicuramente il merito (assieme alla già ricordata Per voi giovani ) di rivoluzionare definitivamente le offerte radiofoniche di musica leggera, allargando di molto gli orizzonti (cogliendo quindi anche ciò che di nuovo e di buono caratterizzò le nuove tendenze del pop - rock). Ideatore e animatore di tale tributo è l'esperto napoletano di musica anni '70 Max D'Agata, che voi del Focolare già conoscete e che per l'occasione ritorna, aiutandoci ad illustrare, con adeguate presentazioni, la nostra retrospettiva. Anzi, linea subito a lui per l'introduzione al primo brano in programma quella sera:

- Già negli anni '70 i SANTANA mescolavano vari generi quali salsa, rock classico, blues e fusion. CARLOS SANTANA(uno dei migliori chitarristi rock viventi) usava, e lo fa tuttora, in modo estensivo i suoi assoli di chitarra e si avvaleva anche di strumenti tradizionali del suo paese.
- Ascoltiamo quindi Hope you're feeling better, dall'album Abraxas:



- Il dirigibile del rock anglosassone continua a volare alto, pur se è ancora vivo il ricordo dei disordini dell'estate precedente a Milano, in occasione di una partecipazione alla tappa del Cantagiro - Cantamondo. Si mantengono costanti le vendite di Led Zeppelin IV, ricordato dai più certamente per Stairway to heaven, ma contenente anche altri interessanti pezzi, proprio come questo Rock and roll:



- I MIDDLE OF THE ROAD, gruppo scozzese di nascita ma romano di adozione (uno dei tanti gruppi alla ricerca del successo in Italia sull'onda della "British invasion") nascono alla fine degli anni'60. La particolarità è che le loro canzoni sono italianissime: prodotte da GIACOMO TOSTI, le musiche sono firmate dai fratelli MARIO E GIOSY CAPUANO ed i testi sono di LALLY STOTT (altro cantautore inglese famosissimo all'epoca e "adottato" dal nostro Paese). Questo è uno dei loro tanti successi: TRY A LITTLE UNDERSTANDING.



- Dal cilindro di Mogol e Battisti, titolari della Numero Uno, esce un nuovo personaggio, un pugliese alto e aggressivo, "una roccia dal cuore caldo" (come lo definirà, anni dopo, il titolo di una raccolta di suoi successi). Il suo nome è Adriano Pappalardo e, in attesa di esplodere l'estate seguente con E' ancora giorno di Lucio Battisti, si fa le ossa con Una donna di Mario Lavezzi:



- WILLIAM GARRISON "BILL" WITHERS, nato a Los Angeles il 4 luglio 1938,(sì, proprio lo stesso giorno in cui, 33 anni dopo, sarebbe andata in onda la prima puntata di SUPERSONIC) è un cantautore e musicista statunitense attivo sulla scena musicale dal 1970 al 1985. Il 25 gennaio 1972 MACH DUE ci propone il suo più recente successo: HARLEM.



- Presenza costante di Supersonic (e quindi anche del suo derivato Mach due) è Mina, la quale, reduce dalla recente maternità, ha appena ripreso a lavorare a pieno ritmo, sia alla radio (con il nuovo programma Andata e ritorno, che la vede al microfono il mercoledì e il venerdì sera) che in TV, contattata dal suo regista di sempre, Antonello Falqui, per una nuova edizione di Teatro 10 a fianco di Alberto Lupo. Per intanto la si ascolta nel disco uscito prima dell'ingresso nella Clinica Mangiagalli di Milano per dare alla luce Benedetta, Uomo:



- I TEN YEARS AFTER, gruppo appartenente alla stagione d'oro del rock- blues inglese, sono stati in attività tra il 1965 ed il 1973, anno in cui ALVIN LEE, chitarrista e leader del gruppo, ha abbandonato la band per intraprendere progetti solistici. Questa è UNCLE JAM:



- Dopo un periodo in cui, come Piero Litaliano, si era fatto conoscere tra gli addetti ai lavori della canzone d'autore, del livornese Piero Ciampi si erano perse le tracce. Nel '70 è sorprendentemente rispuntato, sempre come "poeta maledetto" e suonatore autodidatta, aiutato nelle partiture da Pino Pavone e Gianni Marchetti e pronto a catturare di nuovo i più attenti ascoltatori. Nel 1971 Ciampi ha partecipato senza fortuna alle eliminatorie del Disco per l'Estate con uno dei suoi migliori brani, L'amore è tutto qui:



Da IMAGINE (6° 33 giri "solo" di JOHN LENNON, il 2° dopo lo scioglimento dei BEATLES),questo è il pezzo che chiude il disco, ovviamente dedicato a colei che è stata la causa principale della fine dei FAB FOUR, ovvero la famigerata Yoko Ono: OH YOKO.



- Un trio inglese, purtroppo presto dimenticato: i Freedom in un'interessante ballad intitolata Thanks.



- Gli OSAGE sono un gruppo di rock progressivo formato nel 1971 e fondato da FRANCO BATTIATO, cantante della band, che a quei tempi si dedicava alla musica sperimentale. Il pezzo che ascolteremo tra pochissimo era la sigla di apertura dell'edizione 1971- '72 (l'ultima) di CHISSA' CHI LO SA, il fortunato quiz televisivo per ragazzi condotto da FEBO CONTI: gli OSAGE con UN FALCO NEL CIELO.



- Paul Bradley Couling, gallese, più noto come Mal, tenta (da Roma) di conquistare il mercato britannico con alcuni brani in madrelingua. Non riuscirà nell'intento, ma in compenso arriverà a piazzarsi bene nelle classifiche tedesche con questo Mighty mighty Roly poly:



- Un grande cantautore italiano, BRUNO LAUZI, qui in veste di interprete di un grande successo firmato dalla PREMIATA DITTA MOGOL-BATTISTI: L'AQUILA.



- Una profonda metamorfosi per colei che solo sette - otto anni prima era Mimì Bertè, reginetta dello yè-yè: ora la ventiquattrenne Domenica ha assunto il nome d'arte di Mia Martini e da poco ha pubblicato un 33 giri dal titolo Oltre la collina, disco pieno di canzoni impegnate e sofferte. Talune sono originali; altre sono versioni di pezzi già noti, quasi tutti tradotti per l'occasione, sicchè I believe in love, dal film Taking off, diventa Ossessioni.



- Un cantante inglese i cui pezzi, spesso e volentieri, passavano a SUPERSONIC che li trasformava in successi: ENGELBERT HUMPERDINCK con THERE'S AN ISLAND.



- Due voci black, quelle di Mac e Katie Kissoon, con un gioiellino dal titolo I've found my freedom:



- Non può mancare il mito della musica italiana non solo di quel periodo, ma anche di tutti i tempi: il grandissimo LUCIO BATTISTI con un suo classico, BALLA LINDA:



- Wilson Pickett, scomparso qualche anno fa, è ricordato dai più non solo come partner sanremese di nostri validissimi interpreti come il succitato Lucio Battisti o Fausto Leali, ma anche come un personaggio di primissima scelta del grande R & B proveniente dalle sale d'incisione della Atlantic. Eccolo in I found a true love:



- Atmosfere più melodiche e romantiche con un giovane cantautore che nell'estate del 1972, proprio grazie a SUPERSONIC, troverà il successo definitivo con ALONE AGAIN. GILBERT O'SULLIVAN in WE WILL...
- ...che I Profeti, dopo aver tradotto un altro brano dell'artista irlandese, Nothing rhymed, in Era bella, italianizzeranno con il titolo Prima notte senza lei:



- Poteva mancare l'angolino del pop progressivo made in Italy, così in voga in quel periodo ? Certamente no: per giunta è di scena un gruppo cresciuto all'interno della IT di Enzo Micocci, ma purtroppo mai divenuto celebre. Si tratta de Le Impressioni, che eseguono E' la fine della vita:



- Ancora musica italiana con un gruppo che sicuramente avrebbe meritato di piu':sono i FLASHMEN con MA COSA FAI.
- Brano ancor oggi, a 40 anni di distanza, di grande attualità, non foss'altro che per il testo dichiaratamente antirazzista:



- Varchiamo nuovamente le Alpi e ci spingiamo oltre la Manica per ascoltare un altro gruppo da one shot: i Fuzzy Duck, esecutori di Time will be your doctor:



- Torniamo in Italia con una grande cantante, PATTY PRAVO, che vediamo in un video tratto da CANZONISSIMA 1971 con il suo ultimo successo: PREGHIERA.



- Una produzione interamente italiana per un clamoroso ritorno, quello di Ghigo Agosti, rocker gay che scandalizzò non poco i benpensanti nel 1959 con Coccinella, canzone dedicata al famoso transessuale francese. Nel 1967, con il nome di Mister Anima, Ghigo aveva inciso Non voglio pietà, ripresentato ora in inglese come Hot rock, con il nome d'arte di Black Sunday Flowers e la produzione di Franco Battiato:



- Andiamo avanti con i MEGATON, altro gruppo purtroppo non molto conosciuto anche se molto valido: questo è il loro successo Supersonico di inizio 1972, WANNA BE A HERO.



- La puntata di Mach due" del 25 gennaio 1972 si conclude con un altro gruppo tra i più noti e dinamici dell'hard rock inglese del periodo, dal nome preso a prestito da un personaggio negativo del David Copperfield di Dickens: sono in scena gli Uriah Heep con I wanna be free.



Benissimo: ringraziamo Max D'Agata, compagno di avventure supersonico - nostalgiche, e concludiamo il nostro post, articolato in tre parti per (soprattutto) vostra comodità, in modo, oseremmo dire, quasi solenne. L'occasione ci viene data dalla trasmissione mandata in onda dal Secondo Programma della Radio Svizzera Italiana, alias Montecèneri, che diffonde, nell'ambito di un ciclo che presenta tutti e sei i fondamentali Concerti Brandeburghesi di Johann Sebastian Bach, forse il capolavoro assoluto del compositore di Eisenach vissuto tra fine '600 e la prima metà del '700, il quinto della serie.
Da dire che in origine Bach aveva classificato la raccolta (catalogata poi, nel Bach Werk Verzeichnis, progressivamente dal numero 1046 al numero 1051) con un semplice titolo in francese, Concerts avec plusieurs instruments: l'appellativo di Brandeburghesi fu postumo, per merito di Philipp Spitta, musicologo ottocentesco originario della Bassa Sassonia, che ebbe modo di studiare a fondo l'uomo e il musicista Bach e per l'occasione si rifece alla dedica di quest'ultimo a Christian Ludwig, Margravio di Brandeburgo e Suo ammiratore, formulata nella bella copia dello spartito presentata al Nobile prussiano il 24 marzo 1721.
Il Concerto numero 5 è in realtà il sesto e ultimo composto in ordine cronologico ed è l'apoteosi del clavicembalo, strumento che praticamente domina, assieme al flauto traverso, tutte le parti solistiche dei tre tempi, i quali sono un lungo ed elaborato Allegro, un intimo Affettuoso e un nuovo Allegro conclusivo.
La musicologa Maria Luisa Merlo spiega il senso e il successo dei Brandeburghesi in questo modo: "La magnificenza strumentale dei ''Concerti Brandeburghesi'' trova una spiegazione, oltre che nello specifico musicale, anche nelle condizioni sociali e spirituali in cui furono creati. Il Barocco fu un periodo estremamente fecondo sia dal punto di vista religioso sia dal punto di vista politico; anzi, possiamo affermare che le due forze - potere religioso e potere temporale - si assestarono su posizioni sostanzialmente paritarie, in quanto la Controriforma cattolica coincise con il trionfo dell'assolutismo e il consolidarsi degli Stati nazionali. Questo significò aumento di potere e di ricchezze sia per le istituzioni religiose sia per quelle politiche, ed entrambe utilizzarono le arti come elementi rappresentativi del potere; l'ostentazione di splendore divenne così una delle funzioni principali della musica nelle corti barocche. per questo motivo si diffuse il gusto della sfarzosità in musica e gli aristocratici divennero produttori e al tempo stesso destinatari delle composizioni musicali. La musica da camera e quella sacra diventarono istituzioni di corte e i musicisti costituirono un seguito indispensabile durante i consueti spostamenti delle corti. (...) I musicisti, in quanto membri di una corte, ne seguivano le sorti e potevano così cadere in disgrazia o godere di grandi privilegi a seconda delle vicissitudini politiche. Spesso le loro condizioni economiche erano così precarie che, nei periodi di crisi, erano i primi a farne le spese: i compensi venivano dimezzati, se non addirittura soppressi, come durante la Guerra dei Trent'Anni, che segnò un momento disperato per i musicisti tedeschi. Certamente, il grande prestigio sociale che derivava da un impiego a corte sopperiva in parte alla mancanza di un salario sicuro".
(dalla brochure di un'edizione discografica pubblicata nella collana I Maestri della Musica, Istituto Geografico De Agostini, 1989)

Dopo questa lunga e doverosa premessa, godiamoci insieme e per intero il Concerto Brandeburghese numero 5 in RE, BWV 1050, di Johann Sebastian Bach, nell'esecuzione dell'Orchestra da Camera della Radio della Saar diretta da Karl Ristenpart:



Così, sulle note di Bach, ha termine questa panoramica (la più possibile approfondita) sui programmi radiofonici del 25 gennaio 1972. Ora ricominciano le ricerche di archivio, fatte soprattutto di filmati presenti su YouTube, per dar vita al nuovo argomento di cui ci occuperemo. Vi possiamo solo dire che rivisiteremo un certo palinsesto di un certo febbraio più o meno lontano... il resto lo saprete non appena avremo completato e licenziato il tutto.

Grazie mille per l'attenzione e arrivederci presto ! ! !

Un caro e affettuoso saluto da

CBNeas

Martedì 25 gennaio 1972 (Radio - Seconda parte)



POMERIGGIO

PROGRAMMA NAZIONALE

13,00 GIORNALE RADIO
13,15 LE BALLATE DELL'ITALIANO
Spettacolo di ieri per gente di oggi, scritto e diretto da Maurizio Jurgens
Musiche originali di Gino Conte
14,00 GIORNALE RADIO
- Flaminia Morandi e Pasquale Chessa
presentano:
BUON POMERIGGIO
Nell'intervallo (ore 15,00):
GIORNALE RADIO - CICALINO
16,00 Programma per i ragazzi
DON CHISCIOTTE E' TRA NOI ?
a cura di Gladys Engely
Consulenza del prof. Alessandro Martinengo dell'Università di Trieste
Regia di Ugo Amodeo
16,20 PER VOI GIOVANI
dischi a 33 e 45 pop folk underground italiani e stranieri testi tradotti novità lettere interviste mondo del lavoro e della scuola tempo libero consumi libri film giornali e anche altre cose
- Richard Benson e Mariù Safier: L.P. dentro e fuori classifica
- Michelangelo Romano: nuovi cantautori italiani
- Raffaele Cascone: L.P. appena usciti
Nell'intervallo (ore 17,00):
GIORNALE RADIO

Per il Friuli - Venezia Giulia
15,10 COME UN JUKE - BOX
16,00 MUSICHE DI AUTORI DELLA REGIONE
16,20 UN PO' DI POESIA
16,25 ORCHESTRA JAZZ SEBASTIAN BACH
16,40 - 17,00 CON L'ORCHESTRA DIRETTA DA ENZO CERAGIOLI

18,20 COME E PERCHE'
Una risposta alle vostre domande
18,40 I TAROCCHI
Presenta Barbara Marchand
18,55 ITALIA CHE LAVORA
Panorama economico sindacale
a cura di Arnaldo Plateroti e Ruggero Tagliavini

SECONDO PROGRAMMA

13,30 GIORNALE RADIO
13,35 QUADRANTE
13,50 COME E PERCHE'
Una risposta alle vostre domande
14,00 SU DI GIRI
14,30 TRASMISSIONI REGIONALI
15,00 DISCOSUDISCO
Nell'intervallo (ore 15,30):
GIORNALE RADIO - MEDIA DELLE VALUTE - BOLLETTINO DEL MARE

Per il Trentino - Alto Adige
15,00 - 15,30 SIGNORI, VOGLIAMO PARLARNE UN PO' INSIEME ?
di Sandra Tafner
Per la Sardegna
15,00 ALBUM MUSICALE ISOLANO
15,40 - 16,00 S. PILI ALLA FISARMONICA
Per la Sicilia
15,05 SICILIA GIOVANI
di Franco Chiarenza
con Maresti Savona e Francesco Causarano
15,40 - 16,00 FUORISACCO

15,55 CICALINO
16,00 Franco Torti e Federica Taddei
presentano
CARARAI
Un programma di musiche, poesie, canzoni, teatro, ecc. su richiesta degli ascoltatori
a cura di Pier Benedetto Bertòli
con la consulenza musicale di Sandro Peres e la regia di Giorgio Bandini
La musica della sigla è eseguita all'organo da Gianni Mazza
Negli intervalli (ore 16,30 e 17,30):
GIORNALE RADIO
18,00 SPECIALE GR
Fatti e uomini di cui si parla
a cura di Alfredo Ferruzza
Edizione della sera
18,15 LONG PLAYING
Selezione dai 33 giri
18,40 Luigi Silori presenta:
PUNTO INTERROGATIVO
Fatti e personaggi nel mondo della cultura

TERZO PROGRAMMA

13,00 INTERMEZZO
Musiche di Glinka, Chopin e Rachmaninoff
14,00 SALOTTO OTTOCENTO
Musiche di Bellini, Donizetti e Verdi
14,20 LISTINO BORSA DI MILANO
14,30 IL DISCO IN VETRINA
Musiche di John Cage eseguite da Jeanne Kerstern
(CBS)
15,30 CONCERTO SINFONICO
Direttore JOSEF KRIPS
Pianista WILHELM KEMPFF
Musiche di Beethoven, Schumann e Mendelssohn
London Symphony Orchestra
16,45 IVRY GITLIS SUONA BACH
17,00 LE OPINIONI DEGLI ALTRI
Rassegna della stampa estera
17,10 LISTINO BORSA DI ROMA
17,20 FOGLI D'ALBUM
17,35 JAZZ OGGI
Un programma a cura di Marcello Rosa
18,00 NOTIZIE DEL TERZO
18,15 QUADRANTE ECONOMICO
18,30 BOLLETTINO DELLA TRANSITABILITA' SULLE STRADE STATALI
18,45 GLI INFORTUNI SUL LAVORO IN ITALIA
a cura di Giuseppe Tolla
Cosa si fa e cosa non si fa per rendere più sicura la vita nelle fabbriche e nella campagna

RADIO SVIZZERA - MONTECENERI

I Programma

13,00 DISCHI
13,25 CONTRASTI '72
Variazioni musicali presentate da Solidea
14,00 INFORMAZIONI
14,05 RADIO 2 - 4
16,00 INFORMAZIONI
16,05 A TU PER TU
Appunti sul music - hall con Vera Florence
17,00 RADIO GIOVENTU'
18,00 INFORMAZIONI
18,05 FUORI GIRI
Rassegna delle ultime novità discografiche a cura di Paolo Francisci
18,30 CRONACHE DELLA SVIZZERA ITALIANA

II Programma

14,00 Dalla RDRS
MUSICA POMERIDIANA
17,00 Radio della Svizzera Italiana
MUSICA DI FINE POMERIGGIO
Brani di Croce, Telemann, Hauser, Verdi e Vaughan Williams
18,00 RADIO GIOVENTU'
18,30 INFORMAZIONI
18,35 LA TERZA GIOVINEZZA
18,50 INTERVALLO
-------------------------------------------------------------------------------------Eccoci di nuovo qui per riprendere la narrazione delle tante cose interessanti che, soprattutto a livello musicale, la radio (sia la RAI che quella della Svizzera di lingua italiana) seppe proporre agli ascoltatori un freddo (ma non gelido come l'odierno !) martedì di gennaio di quarant'anni fa.
Il capitolo centrale della nostra cavalcata in tre parti ci conduce alle ore pomeridiane, come sempre molto più ricche di pubblico rispetto a quelle antimeridiane e perciò molto più variegate sotto il profilo tematico.
Apriamo subito con il Terzo Programma, specializzato soprattutto in musica colta, ma che non tralascia di certo cose più popolari, magari raccogliendole all'ora di pranzo sotto il titolo di Intermezzo in quanto più semplici e fruibili rispetto alle altre. Tra i pezzi in scaletta figura una delle pagine più celebri non solo di Frèdèric Chopin, ma anche dell'intera letteratura pianistica: la Fantasia - Impromptu (Improvviso) in do diesis, pubblicata postuma in quanto ripudiata in vita dal sommo musicista polacco per alcune risultanti assonanze beethoveniane a Lui sgradite, specie nel primo, vivace tema, mentre è sicuramente più affascinante il secondo motivo, un Cantabile cui si deve l'indubbia popolarità del brano.
Tra le decine e decine di letture esistenti in sede discografica, non si poteva scegliere che quella del più grande interprete dell'intero repertorio del poeta del pianoforte , ossia Artur (o Arthur, se si vuole americanizzare la grafia del nome) Rubinstein, un musicista che ha continuamente aggiornato i propri approcci con il compositore per eccellenza della sua patria natìa, affrontandone in disco l'opera maxima almeno per tre volte. Questa incisione della Fantasia - Improvviso venne effettuata da Rubinstein nel marzo del 1964, alla Carnegie Hall di New York:



Torneremo fra poco alla musica seria, come ancora la si definiva nel 1972: ora ci tuffiamo per un attimo nel mondo della canzonetta più commerciale, quella ospitata già da tempo in una seguita rubrica pomeridiana del Secondo Programma di RadioRAI, Su di giri. A dire il vero, tre proposte molto diverse si elevano qualitativamente sulle altre facenti parte integrante della scaletta di quel 25 gennaio e ci piace menzionarle. Incominciamo dagli olandesi Shocking Blue che, pur se non riusciranno più a ripetere il successo planetario di Venus (inverno 1969 - '70), non mancano di lanciare nuovi pezzi ben accolti dagli ascoltatori, come Blossom lady, che ha però un difetto che non sfuggirà agli intenditori: infatti, come dice l'amico fiorentino Marco Coccinella Manuelli, l'è 'n plagio di un notissimo motivo di dieci anni prima, Runaway di Del Shannon:



In casa Numero Uno, ossia l'etichetta di Mogol e Battisti, si sta facendo largo una nuova formazione che riunisce alcuni reduci dell'era beat, pronti a sviluppare estro, tecnica e fantasia entrando nel ricco e variegato panorama del pop progressivo. L'album di esordio di questo nuovo complesso s'intitola Storia di un minuto, il cui estratto a 45 giri, Impressioni di settembre, diventerà fra poco un best seller: ecco quindi a voi la Premiata Forneria Marconi ! ! !



Li abbiamo già incontrati nella prima puntata di questo post: li ritroviamo qui a Su di giri. Parliamo di Roby, Riccardo, Dody e Valerio - ultimamente sostituito da Stefano - ... insomma, i Pooh, con un motivo apparso solo a 33 giri in Opera prima, dal titolo Che favola sei:



Frattanto, il Terzo manda in onda un programma dedicato a un improvviso, recente fenomeno che ha subito interessato tutto il mondo: la riscoperta, cioè, di quelle composizioni brevi, una via di mezzo tra lieder e canzoni (che non sono certo la stessa cosa), elaborate da autori come Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi tra un melodramma e l'altro. La prima divulgatrice di questo repertorio non a tutti noto fu Renata Scotto, che si esibì alla Carnegie Hall di New York, in una serie di concerti, nell'ottobre del 1969 e che, visto il successo, al ritorno in Italia tirò fuori un intero LP, inciso a Roma negli studi della RCA Victor italiana e stampato ben presto anche dalla casa madre statunitense. Subito la concorrenza si adoperò per una contromisura di lusso: la Dischi Ricordi arruolò nientemeno che Anna Moffo (già artista RCA, quindi mossa polemica, almeno sotto il profilo artistico), la quale incise un disco simile a Milano nella primavera del '70. Il breve recital, ovviamente, è stato costruito dai programmatori della futura Radiotre sul materiale contenuto - con poche differenze - in questi due LP: abbiamo trovato per voi una curiosità verdiana che ci riporta agli anni di galera del compositore di Busseto (non che fosse stato mai arrestato; solo che a volte, tra i trenta e i trentasette anni di età, doveva musicare almeno due opere all'anno, per cui il buon Peppino non trovava che minuti di libertà per la propria vita privata, che, dopo l'inesorabile perdita dell'amatissima Margherita Barezzi, stava prendendo una nuova piega sentimentale con l'amore per Giuseppina Strepponi). Si tratta de Lo spazzacamino, una burletta che potremmo definire una sorta di paleo - jingle, dato che il testo di un quasi oscuro verseggiatore per musica di nome Manfredo Maggioni, un tale che viveva e lavorava in Inghilterra al soldo della Regina Vittoria e del teatro di Sua proprietà, recita: Signore e signori, lo spazzacamin / vi salva dal fuoco per pochi quattrin. Anna Moffo, con Giorgio Favaretto al pianoforte:



Dopo questa chicca verdiana (parleremo ancora più avanti di grande musica), uno sguardo agli orologi e ai registratori (a bobine e a cassette) da tenere pronti. Si stanno avvicinando le fatidiche ore 16,20 e, a quanto pare, i tecnici della sede romana di RadioRAI stanno regolarmente lavorando, dando voce a Flaminia Morandi (la Signora Costanzo del periodo) e Pasquale Chessa, che stanno guidando Buon pomeriggio, come da tempo accade nei giorni pari (lasciando quelli dispari ai titolari storici della rubrica, alias Dina Luce e il succitato Maurizio Costanzo), per cui... niente scherzi, come è accaduto il giorno prima, allorquando un'impostata voce di speaker ha comunicato la ferale notizia: "Vi informiamo che, a causa di uno sciopero, il previsto programma Per voi giovani oggi non sarà trasmesso" ! L'atteso rituale del pomeriggio, tanto amato e seguito dagli studenti italiani (è il sottofondo ideale per i compiti scritti), si rinnova quindi regolarmente: certo, dopo le polemiche dell'anno prima per certi servizi spregiudicati e come tali invisi a certi ottusi dirigenti RAI, vi è stata una certa normalizzazione nell'affrontare tematiche soprattutto sociali, ma comunque la vera regina della trasmissione è la grande musica pop - rock del periodo, che ivi trova una delle due oasi ad essa riservate nel palinsesto radiofonico di ogni giorno (dell'altra ci occuperemo nell'imminente terza ed ultima parte di questo elaborato post).
Sono tutti pronti ai posti di comando: Michelangelo Romano, che già gira attorno a quell'orbita cantautoriale che presto diverrà il proprio mestiere (guadagnandosi, molto più tardi, la stima, l'affetto e anche, per un certo periodo, l'amore di Ornella Vanoni), e Raffaele Cascone, ex - chitarrista de Il Balletto di Bronzo passato dietro le quinte in veste di esperto recensore di dischi nuovi di zecca (guadagnandosi la stima e perfino una citazione da parte di Edoardo Bennato nella canzone Venderò del 1976), vivono sull'attualità estrema e quindi i loro interventi saranno a sorpresa (sarebbe curioso chiedere a Cascone, che è in contatto con alcuni nostri amici e che salutiamo a nostra volta, se per caso conserva ancora, dopo quattro lunghe dècadi, i fogli ormai ingialliti della scaletta preparata in extremis per quel 25 gennaio). Invece, l'esotico Richard Benson e la bella Mariù Safier (che è anche attrice e annunciatrice e un giorno lontano comunicherà giornalmente agli ascoltatori le notizie sul traffico lungo la rete stradale e autostradale italiana... il CCISS - Viaggiare informati si rivelerà un refugium peccatorum
- ci perdonino i diretti interessati, ma comunque lo diciamo per scherzare - per molte voci storiche delle trasmissioni musicali per i giovani degli anni Settanta) hanno già da tempo comunicato all'Ufficio Stampa della RAI le loro scelte musicali, atte a prendere spunto da microsolchi di grande formato più o meno graditi al pubblico, anche per scoprire insieme qualche brano rimasto inizialmente - e immeritatamente - nell'ombra. Vediamo e ascoltiamo alcuni degli esempi presentati quel pomeriggio, partendo da un folle trasformista del rock, il papà del glam metal: Alice Cooper, che dal suo ultimo lavoro Killer ci fa ascoltare la canzone di apertura, Under my wheels:



Se il prog sta facendo anche della nostra Italia uno dei Paesi più evoluti in fatti di gruppi impegnati in questo genere, sapiente fusione di armonie rock, jazz e sinfoniche, non bisogna dimenticare che la patria per eccellenza del filone è la Gran Bretagna. Proprio dalla capitale del Regno Unito arriva una formazione impegnata soprattutto nella fusion, i Colosseum, che hanno trovato la loro voce - guida in Chris Farlowe, interprete d'esperienza, e da poco hanno raccolto in un'antologia (Collector's) il meglio di tre lunghi anni di ricerche e sperimentazioni, accolte con vivo successo in England and abroad. Ne è prova lampante l'ottima Rope ladder to the moon:



Nel mese di aprile arriveranno in Italia, forti non solo del geniale Peter Gabriel, ma anche di un talentuoso percussionista di nome Phil Collins: per intanto, il 33 giri Nursery Cryme sta cominciando a ingranare anche nel nostro Paese, soprattutto grazie a Cascone, Benson e alla Safier che lo promuovono continuamente. Ascoltiamo i favolosi Genesis in 7 stones:



Una volta tanto, anche i puristi della musica seria tacciono, ammirando l'opera di contaminazione, rispettosa appieno della partitura (del resto già rielaborata: nata come pezzo per pianoforte solo e solo successivamente orchestrata da Maurice Ravel), che di Quadri di un'esposizione di Modest Moussorgsky hanno fatto, anche con l'inserzione di alcune loro brevi composizioni originali, tre abili musicisti inglesi: Keith Emerson alle tastiere; Greg Lake agli strumenti a corde pizzicate (chitarre e basso) e alla voce; Carl Palmer alle percussioni. Presentata e registrata dal vivo a Newcastle il 26 marzo 1971, questa magistrale versione ha l'apice in uno spettacolare finale, naturalmente ispirato a La grande porta di Kiev, con il testo e la voce di Lake che danno vigore a un cantato che, una volta tanto, non ci sembra fuori posto:



John Lennon è più pacifista che mai: lo dimostra il suo ultimo lavoro, Imagine, che trae spunto da quella sincera dichiarazione - sogno proibito di bontà e fratellanza tra tutti i popoli che, non a caso, rimane il più popolare e famoso motivo del "cervello" dei Fab Four (ossia, ça va sans dire, dei Beatles). L'album però dà spazio anche ad altre tematiche, come la gelosia e l'egoismo maschile (e relativi rimorsi), espresse nel testo di un brano intitolato proprio Jealous guy:



Scioltisi da poco i Taste, il chitarrista e cantante irlandese Roy Gallagher sta tentando con successo la strada solistica: dall'album Deuce, vogliate ascoltare l'ottima Creste of a wave:



I Moody Blues continuano ancor oggi la loro attività discografica e concertistica, pur se la dura legge del tempo ha imposto un sempre costante ringiovanimento dell'organico, anche con efficaci innesti femminili (comunque sia, fino al 2010 e prima di andare in pensione, Justin Hayward,
John Lodge e Graeme Edge hanno tenuto alta la bandiera del nucleo storico del complesso). Nel 1971 - '72, almeno da noi, se per la massa sono quelli di Nights in white satin (ovvero Ho difeso il mio amore - o Un po' d'amore nell'edizione di Dalida - , ma parliamo comunque di circa quattro anni prima) o, più indirettamente, del Carosello del Personal GB (grazie a Ride my see-saw, fatta ascoltare in sottofondo nel corso dell'intero spot televisivo), per i più attenti fruitori sono anche e soprattutto gli autori e gli interpreti di parecchi album dal grande respiro orchestrale (anche grazie ai prodigiosi effetti del mellotron), l'ultimo dei quali s'intitola, riprendendo un proverbio inglese, Every good boy deserves favour. Facendo nostre le indicazioni di Richard Benson e Mariù Safier, estraiamo da tale 33 giri il pezzo di chiusura, My song, scritto interamente da un altro membro di quel periodo della band, Mike Pinder:



Da qualche settimana vi è un nuovo stato indipendente asiatico, il Bangladesh, staccatosi dal Pakistan (di cui fisicamente è la zona Est), dopo una dura guerra civile. Sia quest'ultima motivazione politica, sia soprattutto le devastanti piogge alluvionali che nel 1970, per l'ennesima volta, martoriarono quell'area geografica, avevano spinto George Harrison, nell'estate del '71, a organizzare un grande spettacolo musicale, ospitato dal Madison Square Garden di New York, al fine di raccogliere fondi per aiutare le popolazioni del Bengala, così provate da due eventi di diversa natura ma egualmente disastrosi e preoccupate per un futuro molto incerto. A quel recital aderirono molti artisti, sia statunitensi che inglesi, e fu un evento epocale della storia della musica pop, raccolto presto in dischi (e in attesa di diventare un film - documentario che però da noi arriverà solo molto tempo dopo e direttamente in TV): per chiudere la nostra finestra su una parte degli argomenti musicali trattati nel corso di Per voi giovani del 25 gennaio 1972, eccovi George Harrison in una superba versione per voce e chitarra di Here comes the sun :



Sintonizziamoci per l'ultima volta sul Terzo Programma: alle 16,45 è previsto un riempitivo di lusso, cioè l'ascolto della pagina violinistica più nota di Johann Sebastian Bach. Si tratta della lunghissima, emozionante Ciaccona con cui si conclude la Partita n.2 in re per violino solo, vero banco di prova per esecutori esperti, specie i virtuosi: infatti, non a caso, il grande compositore nativo di Eisenach compose questo e altri brani del genere a Weimar tra il 1708 e il 1717, molto probabilmente per un bravissimo violinista del tempo che si chiamava Johann Georg Pisendel.
Nel '72 sono già note a tutti le interpretazioni di artisti come Yehudi Menuhin, Ruggiero Ricci, Salvatore Accardo (quest'ultimo in un disco inciso nel '67 e oggi - 2012 - introvabile); negli anni futuri avranno grande successo, tra le altre, le letture di Nathan Milstein, Itzhak Perlman, Uto Ughi. La versione trasmessa dalla radio quel 25 gennaio di 40 anni or sono è invece dovuta a un prolifico violinista israeliano ma naturalizzato francese, Iwry Gitlis, concertista ma soprattutto didatta del principe degli strumenti ad arco, oggi novantenne e attivo fino a non molti anni fa. Pur non avendo trovato la registrazione discografica ante - 1972, abbiamo fortunatamente colto sul Tubo la ripresa filmata di un'esibizione della maturità di Gitlis, appunto: dovrebbe trattarsi di un concerto tenuto nei primi anni Novanta. Crediamo che un inserto del genere sia eloquente, soprattutto per toccare idealmente con mano passione, dedizione, impegno, fatica, attenzione... insomma, quegli ingredienti che servono senz'altro per interpretare al meglio un brano simile, che crediamo non manchi di affascinare pure coloro che sino a poco fa si sono deliziati con le chicche rock d'epoca estrapolate da Per voi giovani e invece conoscono poco o nulla di autori come Bach (amato perfino, per restare in tema rock, da Keith Richards, il chitarrista dei Rolling Stones... e scusate se è poco !):



L'ultima finestra sui programmi del pomeriggio ci riporta al Secondo Programma e nuovamente a un certo pop d'autore, garbato e raffinato. Da un po' di tempo va in onda una rubrica che mira anche in questo caso a conoscere meglio i 33 giri dei più noti cantanti e complessi, sia italiani che stranieri, a volte creando abbinamenti apparentemente bizzarri, ma atti a evidenziare una certa differenza di genere. Così ci capita di trovare nello stesso programma I Domodossola (gruppo leggero misto, cioè composto da ragazze e ragazzi, scoperto da Mina e ovviamente originario della cittadina dell'Alto Piemonte Orientale) e Cat Stevens, ovvero l'anglo - greco - svedese Steven Georgiou, ripresosi brillantemente da una malattia che lo aveva allontanato dalle scene per qualche tempo e creatore di uno stile molto personale ovunque apprezzato, prima di un'inattesa conversione al culto musulmano (con l'assunzione del nome Yussuf Islam), che avverrà sul finire degli anni Settanta.
Soffermiamoci dunque su Cat Stevens e su un disco, Teaser and the Firecat, noto soprattutto per la gustosa ballad Morning has broken. I curatori della trasmissione, però, desiderano giustamente valorizzare altre interessanti cose presenti in questo 33 giri, che non esitiamo, a nostra volta, a farvi ascoltare. Ecco quindi, in rapida successione, Tuesday's dead;



la breve The wind;



Peace train...



...e, per finire, Bitterblue.



Sulle note delle struggenti ballate di Cat Stevens si chiude la seconda parte del nostro nutrito intervento d'argomento radiofonico. Chiuderemo in bellezza, con una programmazione serale che avrà il proprio fulcro in un altro appuntamento davvero mitico per la gioventù del tempo, ricostruito per l'occasione assieme a colui che su questa leggendaria rubrica musicale porta avanti un ambizioso progetto a futura memoria su Facebook. Parleremo anche di qualche selezione musicale di Radio Monteceneri, nella cui equipe figura pure un personaggio che presto animerà con la propria voce anche la trasmissione RAI di cui sopra: il suo nome è Paolo Francisci.

Vi aspettiamo quindi fra pochi giorni per il completamento del nostro tema. Per intanto vi auguriamo una felice nottata, al calduccio (dato il grande gelo di questi tempi), l'ideale per sognare anche di (ri)vivere e (ri)ascoltare le trasmissioni sin qui ricordate.

Con affetto, il vostro

CBNeas

Martedì 25 gennaio 1972 (Radio - Prima parte)



MATTINO

PROGRAMMA NAZIONALE

6,00 SEGNALE ORARIO
- MATTUTINO MUSICALE (I parte)
Brani di Vivaldi, Bossi e De Falla
6,30 CORSO DI LINGUA INGLESE
a cura di Arthur F. Powell
6,54 ALMANACCO
7,00 GIORNALE RADIO
7,10 MATTUTINO MUSICALE (II parte)
Brani di Donizetti, Liadov e Smetana

Per il Friuli - Venezia Giulia
7,15 - 7,30 GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA
Per l'Abruzzo e il Molise
7,30 - 8,00 MATTUTINO ABRUZZESE - MOLISANO
Per la Sicilia
7,30 - 7,43 IL GAZZETTINO DI SICILIA
Prima edizione

7,45 IERI AL PARLAMENTO - LE COMMISSIONI PARLAMENTARI
8,00 GIORNALE RADIO
- SUI GIORNALI DI STAMANE
Rassegna della stampa italiana
8,30 LE CANZONI DEL MATTINO
9,00 QUADRANTE
9,15 VOI ED IO
Un programma musicale in compagnia di Enzo Cerusico
- SPECIALE GR (10,00 - 10,15)
Fatti e uomini di cui si parla
A cura di Alfredo Ferruzza
Edizione del mattino
11,30 LA RADIO PER LE SCUOLE
Il Vangelo è vita
Padre Massimiliano Kolbe
a cura di Franca Casale
Realizzazione di Giorgio Ciarpaglini
12,00 GIORNALE RADIO
12,10 SMASH ! DISCHI A COLPO SICURO
12,44 QUADRIFOGLIO

SECONDO PROGRAMMA

6,00 IL MATTINIERE
Musiche e canzoni presentate da Giuliana Calandra
Nell'intervallo (ore 6,24):
BOLLETTINO DEL MARE - GIORNALE RADIO
7,30 GIORNALE RADIO
Al termine:
BUON VIAGGIO
- FIAT
7,40 BUONGIORNO CON BRUNO LAUZI E ROSANNA FRATELLO
Un caffè, canzoni e poche righe
- Invernizzi Invernizzina

Per la Lombardia
7,40 - 7,55 BUONGIORNO MILANO

8,14 MUSICA ESPRESSO
Presenta Annarita Spinaci
8,30 GIORNALE RADIO
8,40 SUONI E COLORI DELL'ORCHESTRA (I parte)
8,59 PRIMA DI SPENDERE
Un programma di Alice Luzzatto Fegiz ed Ettore Della Giovanna
9,14 I TAROCCHI
Presenta Barbara Marchand
9,30 GIORNALE RADIO
9,35 SUONI E COLORI DELL'ORCHESTRA (II parte)
9,50 ZIA MAME
di Patrick Dennis
Adattamento radiofonico di Margherita Cattaneo
Compagnia di prosa di Firenze della RAI con Andreina Pagnani e Arnoldo Foà
Regia di Umberto Benedetto
(Edizione Bompiani)
- Invernizzi Invernizzina
10,05 CANZONI PER TUTTI
10,30 GIORNALE RADIO
10,35 CHIAMATE ROMA 3131
Colloqui telefonici con il pubblico
Nell'intervallo (ore 11,30):
GIORNALE RADIO
12,10 TRASMISSIONI REGIONALI
12,30 GIORNALE RADIO
12,40 ALTO GRADIMENTO
di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni
- Henkel Italiana

TERZO PROGRAMMA

9,25 TRASMISSIONI SPECIALI
(sino alle 10,00)
- POESIE DA ASCOLTARE di Pietro Cimatti
Conversazione di Maria Grazia Leopizzi
9,30 WILHELM KEMPFF SUONA SCHUBERT
10,00 CONCERTO DI APERTURA
Musiche di Purcell, Barber e Vaughan Williams
11,15 MUSICHE ITALIANE D'OGGI
Brani di Rusconi e Brero
11,45 CONCERTO BAROCCO
Musiche di Manfredini ed Haendel
12,10 LA LETTERATURA FANTAPOLITICA
Conversazione di Raimondo Gonzales
12,20 CONCERTO DEL BARITONO ANDRZEJ SNARSKI E DELLA PIANISTA ERMELINDA MAGNETTI
Musiche di Karlowicz e Szymanowski

RADIO SVIZZERA - MONTECENERI

I Programma

6,00 MUSICA RICREATIVA - NOTIZIARIO
6,20 CONCERTINO DEL MATTINO
7,00 NOTIZIARIO - CRONACHE DI IERI - LO SPORT - ARTI E LETTERE - MUSICA VARIA - INFORMAZIONI
9,00 RADIO MATTINA - INFORMAZIONI - CIVICA IN CASA
12,00 MUSICA VARIA
12,15 RASSEGNA STAMPA
12,30 NOTIZIARIO - ATTUALITA'

II Programma

12,00 Radio Suisse Romande
MIDI MUSIQUE
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Salute a tutti !

Mentre fiocca la neve, imbiancando tutta l'Italia Settentrionale e rendendo ancor più piacevole la riscoperta delle pantofole e del relax, eccoci qui per un nuovo intervento. Come promesso, abbiamo preparato per voi un post a carattere radiofonico, pieno zeppo di musiche e canzoni, com'è nel nostro stile ogni volta che diamo uno sguardo alla sorella maggiore e minore a un tempo di Mamma TV. Sia per evitare lungaggini strutturali, sia per meglio valorizzare alcuni elementi fondamentali e storici della programmazione radiofonica della data da noi presa in esame, abbiamo deciso di dividere questa esegèsi di una giornata via ètere in tre tempi, ciascuno atto ad abbracciare una fase specifica del dì.

L'Italia che si risveglia all'alba del 25 gennaio 1972 non gode certo di ottima salute: il Presidente del Consiglio Emilio Colombo si è da poco dimesso, per cui sono in pieno svolgimento consultazioni che non porteranno a nulla. Andreotti ci riproverà fra qualche settimana, ma anche qui con esito disastroso: per la prima volta nella giovane storia della Repubblica Italiana, si assisterà allo scioglimento anticipato delle Camere e alle conseguenti elezioni politiche anticipate.
Perdura il malcontento nelle aziende di ogni sorta e dimensione: i rinnovi dei contratti di lavoro sono faticosi e le vertenze si protraggono per mesi. Ne sanno qualcosa anche gli stessi lavoratori della RAI: il giorno prima, lunedì 24, i tecnici radiofonici della sede romana hanno scioperato nel pomeriggio, impedendo la messa in onda anche di programmi molto attesi e amati (a tal riguardo, avendo consultato i quotidiani dell'epoca nel frattempo resisi disponibili in rete, abbiamo dovuto rivedere il post, pubblicato due anni fa, quindi all'inizio della nostra avventura, proprio sul palinsesto radio di quella giornata), e presto anche in TV verranno incrociate le braccia piuttosto frequentemente, almeno fino a maggio - giugno, allorquando si raggiungerà un accordo di massima tra dipendenti e azienda.

Quel martedì, per fortuna, tutto gira regolarmente, per cui si comincia subito con la grande musica, ossatura del Mattutino che da un paio d'anni apre, dopo le tradizionali campane introduttive e il segnale orario delle ore 6 (proveniente dall'Istituto Galileo Ferraris di Torino, come specificano puntualmente gli annunciatori), le trasmissioni quotidiane del Programma Nazionale. Tra i brani in scaletta figura la pagina più nota del ciclo di sei poemi sinfonici Mà Vlast (La mia patria, 1875) del compositore boemo ottocentesco Bedrich Smetana: Vltava, ossia la Moldava, secondo brano della raccolta. L'edizione di questo suggestivo brano (nel quale si possono cogliere involontari echi di melodie italiane del Sud) che viene prescelta per l'ascolto è quella datata 19 marzo 1950, affidata alla bacchetta di Arturo Toscanini, la cui lettura viene così commentata dal grande critico Giuseppe Pugliese:

"Spontaneità dinamica e agogica, stupefacente liquescenza fonica, rigore formale, cantabilità intensa e misuratissima formano la premessa per una versione che testimonia della sua profonda, geniale versatilità (...). V'è un trascolorare di carattere ritmico, un variegare dinamico, una mutevolezza, nati da un'intuizione segreta, misteriosa, della partitura, che conduce a risultati poetici inimitabili".
(GIUSEPPE PUGLIESE, dalla brochure dell'edizione discografica pubblicata dal Gruppo Editoriale Fabbri, 1980)



Il Secondo, invece, punta come sempre su una fascia più popolare di pubblico e, oltre all'appuntamento in diretta con Il Mattiniere, sviluppo di idee fine anni Sessanta intitolate Svegliati e canta, Prima di cominciare, L'uomo del latte et similia, da tempo offre una versione più moderna del vecchio Buongiorno anni Cinquanta che, per essere differenziato totalmente dalla popolare e inamovibile Buonanotte del Nazionale, alterna letture e citazioni a canzoni di due artisti, protagonisti di un mini - recital all'interno di un contenitore fatto di caffè, canzoni e poche righe, come ben specifica il sottotitolo. Anche noi ci adeguiamo per una volta a tale formula, sostituendoci all'annunciatrice addetta alle letture con la tastiera del nostro PC e inserendoci tra un brano e l'altro dapprima di Bruno Lauzi e poi di Rosanna Fratello, protagonisti della puntata del 25 gennaio 1972:



La contemplazione dell'universo insegna all'anima la parola che lo rivela (Giovanni Prati)



L'uomo ama, non perchè sia suo interesse l'amare una cosa piuttosto che un'altra, ma perchè l'amore è l'essenza dell'anima sua, perchè non può non amare (Lev Tolstoj)



Non esiste il presente, e ciò che noi chiamiamo presente non è che la giuntura del futuro col passato (Montaigne)



Riva dello spirito umano, tutto passa davanti al tempo, e noi crediamo che sia lui che passa (Rivarol)



Tutta l'anima, tutta l'intelligenza di una donna sono nel suo cuore (R. de Gourmont)



La vita è un passaggio, il mondo è una sala di spettacoli; l'uomo vi entra, guarda ed esce (Democrate)



Una donna o ama, o odia: non c'è via di mezzo (Publio Siro)



Tutto sembra impuro agli impuri, come tutto sembra giallo all'occhio dell'itterico (Alexander Pope)



Dopo i ringraziamenti per l'ascolto da parte della Invernizzi, che offre i due appuntamenti più importanti del mattino (il programma musicale e il radio-sceneggiato), e la sortita di Annarita Spinaci come conduttrice della rubrica di radio-tempi pubblicitari Musica espresso, basta girare la manopola della sintonia per il canonico appuntamento di colazione con Le canzoni del mattino (rigorosamente in lingua italiana, secondo tradizione). S'incomincia con un lato B di Gianni Morandi, esattamente quello di Occhi di ragazza: T'amo con tutto il cuore.



Si prosegue con due estratti dal Disco per l'Estate 1969: la popolaresca L'altalena di Orietta Berti...



...e la vincente Pensando a te, di un Al Bano Carrisi all'apice della popolarità:



Irrinunciabile è l'angolino della canzone napoletana: questa volta si punta su un'interpretazione davvero di classe, quella di 'E spingule frangese, la curiosa poesia di Salvatore Di Giacomo musicata da Enrico De Leva, affidata alla voce di Miranda Martino e con la superba orchestrazione in chiave mozartiano - rossiniana di Ennio Morricone, elaborata nel 1961 per il televisivo Piccolo concerto e inizialmente incisa da una voce maschile, quella di Dino Giacca (l'edizione di Miranda risale al 1965):



Finalmente una voce per il pubblico più giovane, quella del cantautore del momento, Lucio Battisti. Anche in questo caso viene pescato un lato B, quello di Pensieri e parole, che comunque riserva interessanti caratteristiche, a cominciare dalla lunga introduzione chitarristica - naturalmente interpretata dallo stesso Lucio - che crea il cosiddetto effetto frittura, con le corde grattate in maniera sin troppo ruvida. Il brano s'intitola Insieme a te sto bene:



La primavera, il delicato motivo che Don Backy scrisse per Marisa Sannia per la finale di Canzonissima 1970, chiude la vetrina delle nostre Canzoni del mattino:



Prosegue Voi ed io: in questi giorni la voce - guida è Enzo Cerusico, che nel contempo appare in TV in un telefilm girato negli States anni prima, My friend Tony (ovvero Tony e il professore), lamentandosi perchè non è stato interpellato dalla cooperativa di doppiatori addetta alla versione italiana della serie per dar voce direttamente nella nostra lingua al suo personaggio che tanto successo ha ottenuto in Nordamerica. Sul Secondo, invece, prima che entri in scena Anna Benassi, in quel periodo conduttrice di Chiamate Roma 3131 al posto di Franco Moccagatta (il confessore laico degli italiani), c'è la solita, breve rassegna di Canzoni per tutti. Tre brani su sei sono stati da noi scelti per l'odierna retrospettiva: il primo è un rifacimento al femminile, in salsa milanese e comunque in lingua, di una famosissima canzone popolare pugliese, Lu primmo ammore (nota anche come Abbasce alla marina), un grande successo di Ombretta Comelli in arte Colli, traino di un concept - album dal titolo Viva l'ammore ! al quale prende parte, come ospite di più canzoni, il marito Giorgio Gaber:



I Cetra sono reduci dal successo televisivo di Stasera sì, secondo capitolo di quella triade iniziata nella stagione precedente con Jolly e che finirà con L'occasione. L'interesse per il loro repertorio storico non scema affatto e anzi continuerà sino a oggi. E' sempre un piacere riascoltare Tata, Felice, Virgilio e Lucia (ormai la sola attualmente in vita), specialmente con quel capolavoro di canzone teatrale che è In un palco della Scala, scritta nel 1953 da Gorni Kramer per la commedia musicale Gran baraonda e che diventerà un successo mondiale moltissimo tempo dopo, grazie a Big Luciano Pavarotti. Esistono quattro incisioni discografiche del brano: ne riascoltiamo la seconda, registrata nel 1963 per la Polydor.



Un altro passo indietro nel tempo (circa dieci anni rispetto all'epoca della trasmissione qui considerata), stavolta per godere appieno della bravura di un cantautore che continua a mietere successi. Anzi, il primo gradino della scala del consenso da parte del pubblico era stato salito da Sergio Endrigo (è di lui che si parla) proprio con questa canzone evergreen, Io che amo solo te, una concessione al 'commerciale', come la definisce Luciano Giacotto nel suo prezioso (e introvabile, purtroppo) saggio illustrato Voci e complessi musicali. Il pianoforte di Luis Bacalov, una grande orchestra con Fernando Baratta e Tino Fornai primi violini, un'atmosfera davvero adatta a una vera canzone romantica per quasi quattro minuti di sogno e di emozioni... e su tutto e su tutti, naturalmente, la voce dell'indimenticabile Sergio:



Prima di pranzo, infine, una nuova infornata di canzoni, stavolta incorniciata sotto il titolo di Smash ! Dischi a colpo sicuro, appuntamento del mezzogiorno in onda sei giorni su sette (riposo settimanale: sabato). Qui il target di pubblico cui ci si rivolge è più selezionato, trattandosi prevalentemente di motivi anche stranieri e quindi tali da incontrare il gradimento dei giovani.
I Pooh, dopo aver registrato l'ennesima modifica nell'organico (via il barbuto batterista Valerio Negrini, passato dietro le quinte ad occuparsi dei testi e sostituito dal romano Stefano D'Orazio), continuano a godere di un momento magico. Il loro 33 giri Opera prima piace e vende discretamente: vanno ancora meglio i singoli estratti, come il recente Pensiero, per non parlare del successone della precedente estate, Tanta voglia di lei, punto di partenza di un definitivo rilancio.



Eccoci al pop straniero: dall'Inghilterra arrivano i Majority One con la breve, ma incisiva Because I love you.



Restiamo nelle British Isles per ritrovare una cara conoscenza del nostro pubblico (partecipò a Sanremo 1969, in coppia con il succitato Sergio Endrigo): capelli lunghi, biondi, sguardo da bambolina e chitarra a tracolla, segni di sicuro riconoscimento per una cantautrice gallese, figlioccia artistica di Paul Mc Cartney, di nome Mary Hopkin. Da quanto si legge in rete, pare che oggi, dopo anni di interruzione per vicissitudini sentimentali e soprattutto per l'esigenza di tirare su due figli, ogni tanto ella ritorni a incidere qualche disco e a fare qualche tournée, con l'appoggio proprio di Morgan e Jessica, che hanno seguito le sue orme artistiche. Una delle sue ultime incisioni prima del temporaneo abbandono dovuto al matrimonio s'intitola profeticamente Think about your children:



Il Regno Unito è anche la patria di James Bond. Prosegue la saga cinematografica dei film tratti dagli avvincenti romanzi di Ian Fleming. Andato male il tentativo di cambiare volto all'Agente 007 (George Lazenby non era stato molto convincente ne Al servizio segreto di Sua Maestà ), viene richiamato Sean Connery, ma per lui sarà - se si eccettua un colpo di coda spurio negli anni Ottanta - l'ultima volta. Ad ogni modo, Una cascata di diamanti è sicuramente un successo all'altezza della tetralogia bondiana anni '60, non solo per merito di Connery, ma anche per un altro ritorno, quello di Shirley Bassey come cantante della canzone dei titoli di testa. Era stata lei ad aprire Goldfinger nel 1964 ed è lei ad accompagnare i titoli di testa di Diamonds are forever (nelle copie destinate all'Italia, oggi andate disperse, nei titoli di coda la stessa canzone era ripetuta nella nostra lingua dalla stessa artista coloured gallese, allora sposata con un medico triestino, con il titolo Vivo di diamanti, grazie al testo tradotto da Gianni Boncompagni):



Terminiamo la prima parte di questo nostro lungo post ascoltando un complesso tedesco che ebbe una certa fortuna a cavallo tra i '60 e i '70, cantando preferibilmente in inglese: i Rattles, in You can't have sunshine everyday.



Finisce qui la programmazione musicale mattutina del 25 gennaio 1972, ma non certo il nostro discorso, destinato a proseguire nei giorni a venire con le tante sorprese offerte agli ascoltatori dapprima del pomeriggio e poi della sera (sempre di più, in special modo giovani). Un pizzico di suspence non guasta, per cui... aspettateci !

Per ora tanti cari saluti a tutti voi !

CBNeas

- continua -

sabato 14 gennaio 2012

Mercoledì 14 gennaio 1970



NAZIONALE

trasmissioni scolastiche

La RAI-Radiotelevisione Italiana, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, presenta
SCUOLA MEDIA

9,30 Francese
Prof.ssa Giulia Bronzo
Le long des falaises
Fenétre sur le jardin
Le Mistral

(Replica)

10,30 Italiano
Prof.ssa Giuseppina Mosca
Leggiamo insieme: Gente del Sud

11,00 Educazione artistica
Alfredo Romagnoli
Immagini della fantasia

SCUOLA MEDIA SUPERIORE

11,30 Letteratura italiana
Prof. Aulo Greco
Incontro con Guido Piovene

12,00 Aerotecnica
Prof. Vito Pellegrino
Gallerie del vento
(Replica)

meridiana

12,30 ANTOLOGIA DI SAPERE
Orientamenti culturali e di costume
Gli atomi e la materia
a cura di Giancarlo Masini
con la consulenza di Guglielmo Righini
Realizzazione di Franco Corona
13,00 TEMPO DI SCI
Ne parlano Maria Grazia Marchelli e Mario Oriani
a cura di Marino Giuffrida e Nino De Luca
13,25 IL TEMPO IN ITALIA
BREAK 1 (Sanagola Alemagna - Amaro Petrus Boonekamp - Brodi Knorr)
13,30 - 14,00 TELEGIORNALE

trasmissioni scolastiche

La RAI - Radiotelevisione Italiana, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, presenta

14,30 TVS RISPONDE
Programma di corrispondenza per la scuola
a cura di Silvano Rizza, Vittorio Schiraldi
Realizzazione di Elia Marcelli
con la collaborazione di Claudia De Seta, Maria Adani
Presenta Paola Piccini
15,00 REPLICA DEI PROGRAMMI DEL MATTINO
(Con l'esclusione delle lezioni di lingua straniera)

per i più piccini

17,00 IL PAESE DI GIOCAGIO'
a cura di Teresa Buongiorno
Presentano Marco Danè e Simona Gusberti
Scene di Emanuele Luzzati
Regia di Salvatore Baldazzi

17,30 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
GIROTONDO (Olio vitaminizzato Sasso - Calze Velca - Cioccolato Kinder Ferrero - Gunther Wagner)

la TV dei ragazzi

17,45 I RAGAZZI DI PADRE TOBIA
di Mario Casacci e Alberto Ciambricco
con la collaborazione di Silvano Balzola
Tutti per uno
Con Silvano Tranquilli, Franco Angrisani, Giulio Narciso, Valeria Ruocco, Marcello Balzola, Maria Luisa Alfaro, Antonio Angrisano
Musiche originali di Roberto De Simone
Scene di Paolo Petti
Costumi di Guido Cozzolino
Regia di Italo Alfaro

ritorno a casa

GONG (Fazzoletti Tempo - Biscottificio Crich)
18,45 OPINIONI A CONFRONTO
a cura di Gastone Favero
GONG (Sapone Respond - Aspro - Pomodori preparati Althea)
19,15 SAPERE
Orientamenti culturali e di costume
coordinati da Enrico Gastaldi
Cos'è lo Stato
a cura di Nino Valentino
Regia di Clemente Crispolti

ribalta accesa

19,45 TELEGIORNALE SPORT
TIC - TAC (Olio dietetico Cuore - Ondaviva - Invernizzi Susanna - Manetti & Roberts - Cera Glo Cò - ...ecco)
SEGNALE ORARIO
NOTIZIE DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA
OGGI AL PARLAMENTO
ARCOBALENO 1 (Kremliquirizia Elah - Salumi Gurmè - Lampade Osram)
CHE TEMPO FA
In studio Edmondo Bernacca
ARCOBALENO 2 ("MONDADORI" I Grandi della Storia - Gran Pavesi - Super-Iride - Sughi Star)
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Willy De Luca
CAROSELLO
(1) Chinamartini - (2) Sapone Sole - (3) Miele Ambrosoli - (4) Liebig - (5) Aspirina rapida effervescente
I cortometraggi sono stati realizzati da : 1) Compagnia Generale Audiovisivi - 2) Cinetelevisione - 3) Studio K - 4) Film Made - 5) General Film

21,00 IL RICHIAMO DELLA FRONTIERA
Va' verso l'Ovest, ragazzo !
di Luigi Costantini e Pietro Pintus
con la collaborazione di Piero Saraceni
DOREMI' (Lovable Biancheria - Finegrappa Libarna - Detersivo Dash - Sottilette Kraft)
22,00 MERCOLEDI' SPORT
Telecronache dall' Italia e dall'estero
EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
SPAGNA: Barcellona
CALCIO: BARCELLONA - INTER
Andata ottavi di finale Coppa delle Fiere
Telecronista Nicolò Carosio
(Sintesi registrata)
BREAK 2 (Fernet Branca - Pepsodent)
23,00 TELEGIORNALE
Edizione della notte

SECONDO CANALE

19,00 - 19,30 UNA LINGUA PER TUTTI
Secondo corso di inglese
a cura di Biancamaria Tedeschini Lalli
Realizzazione di Giulio Briani
(Seconda trasmissione di riepilogo)

TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA

PER LA ZONA DI BOLZANO

SENDER BOZEN

SENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE

19,30 Fur Kinder und Jugendliche
HUCKY UND SEINE FREUNDE
Zeichentrickfilm von Hanna und Barbera
Verleih: SCREEN GEMS
und
GERMANIA ROMANA
Vita dulcis an der Mosel
Filmbericht
Regie: Hanno Bruhl
Verleih: BETA FILM
20,00 SPORTSCHAU
20,10 WELT UNSERER KINDER
Die Erkundung der Umwelt
Filmbericht
Regie: H. Hohenacker und E. Jobst
Verleih: TELEPOOL
20,40 - 21,00 TAGESSCHAU

21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del 2°
INTERMEZZO (Milkana Fette - Espresso Bonomelli - Glicemille Rumianca - Vicks Vaporub - Cioccolato Duplo Ferrero - Biol)
21,15 MAESTRI DEL CINEMA: ORSON WELLES
a cura di Ernesto G. Laura
QUARTO POTERE
Film - Regia di Orson Welles
Interpreti: Orson Welles, Joseph Cotten, Dorothy Comingore, Agnes Moorehead, Ruth Warrick, Ray Collins
Produzione: R.K.O. Radio Pictures
DOREMI' (Lacca Cadonett - Biscottini Nipiol Buitoni - Cera Emulsio - Aperitivo Aperol)
23,10 CINEMA '70
a cura di Alberto Luna
con la collaborazione di Oreste Del Buono
23,40 CRONACHE ITALIANE

TSI - SVIZZERA

12,55 In Eurovisione da Badgastein (Austria):
GARE INTERNAZIONALI DI SCI DI SILBERKRUG
Discesa femminile
Cronaca diretta

18,15 IL SALTAMARTINO
Programma per i ragazzi a cura di Mimma Pagnamenta e Cornelia Broggini
Presenta Marco Cameroni
In questo numero:
- Fuoco di fila
- Intermezzo
- Pattinare è facile

Corso pratico di Helga ed Inge Brandt
19,10 TELEGIORNALE 1a edizione
19,15 TV - SPOT
19,20 RELAX
Siesta musicale alle Rotonde di Garlasco
con la partecipazione di Luciano Minghetti, Fausto Leali e Nino Ferrer
19,45 TV - SPOT
19,50 IL PRISMA
Problemi economici, politici e sociali svizzeri
20,15 TV - SPOT
20,20 TELEGIORNALE Edizione principale
20,35 TV - SPOT
20,40 SOPRAVVIVENZA
Documentario
Una goccia nell'oceano
21,05 SPECCHIO DEI TEMPI
Fede cristiana e mondo moderno
Colloquio con il pubblico
22,15 LA PAROLA ALLA DIFESA
Telefilm
La scelta
23,05 TELEGIORNALE 3a edizione
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Una vivace e brillante musica per archi, degno sottofondo del glorioso monoscopio RAI in bianco e nero del bel tempo che fu, ricorda, quasi emblematicamente, che il nostro Focolare, dopo la lunga e forzata stasi di fine anno, sta gradualmente riprendendo il consueto, dinamico ritmo, che consta di almeno tre o quattro post mensili. Ciò avviene in coincidenza con il suo secondo compleanno, ricorrenza che non possiamo dimenticare di menzionare (anche per mezzo di un'adeguata foto introduttiva), visto il complessivamente buon successo di un'iniziativa nata un po' per caso, ma comunque sotto una buona stella. Ne sono testimonianza i vostri costanti commenti ai nostri post, segno del vostro amore per una formula che, finchè questo blog avrà vita, non muterà mai (squadra che vince non si cambia...)

Il primo appuntamento non solo di gennaio, ma anche dell'intero anno solare 2012, ci riporta al 1970, per ricordare una giornata - e soprattutto una serata - televisiva particolare, caratterizzata dalla messa in onda di un caposaldo del cinema di tutti i tempi... ma ci arriveremo per gradi, non dubitate !
Per cominciare, al contrario dell'allora abituale intervento dell'annunciatrice di turno, la quale, prima del tiggì delle 13,30, dava un cenno su alcuni programmi della serata , presentando brevemente il menù offerto dal piccolo schermo per il dopocena, menzioniamo brevemente quanto andato significativamente in onda all'ora di pranzo e all'ora del tè. Al tocco è riapparsa dopo moltissimo tempo una campionessa di sport invernali degli anni '50, Maria Grazia Marchelli, la quale ha tenuto a battesimo una trasmissione (ai nostri giorni spesso replicata dal canale satellitare RAI Sport 1) dal titolo Tempo di sci, punto di partenza di saghe stagionali - sotto forma di programmi di servizio - andate avanti per due anni e mezzo (Tempo di pesca in primavera; Tempo di sole tra fine maggio e giugno; Tempo di caccia in autunno). Il pomeriggio dei ragazzi è stato appannaggio di due appuntamenti destinati ad assurgere al rango di storici, mitici, indimenticabili, certamente non a torto: Il paese di Giocagiò, con la splendida coppia Marco Danè - Simona Gusberti (per non parlare del Pittore Buendìa, ossia il disegnatore sudamericano Roberto Galve, e del pupazzo animato a forma di cavallo, con la voce di Enrico Urbini) e soprattutto I ragazzi di Padre Tobia, splendida serie sceneggiata che, giunta alla seconda serie, continua a veicolare giustamente i più sani e schietti princìpi e valori, a cominciare dall'importanza, non solo in età adolescenziale, dell'amicizia più sincera e disinteressata (c'è sempre Silvano Tranquilli nel ruolo del religioso che anima questo gruppo di giovanissimi; anche Valeria Ruocco, la più nota interprete dei membri di una comitiva sempre unita, si sta facendo largo in campo artistico e, tra una registrazione e l'altra dei vari episodi di questo fortunato originale televisivo, collabora con Peppino De Filippo e la sua compagnia teatrale).



Eccoci adesso alle ore serali, anch'esse piene di trasmissioni degne di nota. Per voler seguire un criterio cronologico, incominciamo dalla TSI, ossia la Televisione della Svizzera Italiana, che manda in onda intorno alle 19,15 - 19,30 uno spettacolino musicale di quelli apparentemente senza pretese, ma qualitativamente molto accurati, secondo un costume che diverrà un'abitudine talmente apprezzata dal pubblico, da meritare (almeno per quanto riguarda la produzione anni Ottanta) la diffusione nei formati home video susseguitisi nel tempo (VHS e DVD in primis). La trasmissione di quel 14 gennaio di 42 anni or sono, purtroppo ancora in bianco e nero, è stata registrata alcuni mesi prima in un emergente locale lombardo, Le Rotonde di Garlasco, un nome storico al tempo associato ad una vera e propria impresa dello spettacolo leggero, con tanto di etichetta discografica propria per lanciare qualche nuovo cantante. Due sono i grossi nomi in cartellone: Fausto Leali, che sta preparandosi al suo terzo festival di Sanremo consecutivo con una canzone da lui stesso composta, dal titolo Hippy, la cui seconda versione sarà affidata alla bella e sensuale Carmen Villani, e Nino Ferrer, che sta registrando a Roma uno spettacolino televisivo d'intrattenimento per i sabati sera di inizio primavera, Io, Agata e tu, a fianco di Nino Taranto, dei ballerini afro-americani guidati da Norman Davis e soprattutto di Raffaella Carrà, pronta al grande salto (da attrice di prosa a vera showgirl televisiva, dopo aver sperimentato più volte il teatro leggero con titoli quali Del vento tra i rami del sassofrasso, commedia musicale western andata in onda pure in televisione due anni e mezzo prima, e Non sparate al reverendo ! a fianco di Erminio Macario). Riascoltiamo insieme le incisioni più recenti di entrambi gli artisti: il negro bianco canta Sei stata troppo tempo in copertina, mentre il brillante cantautore italo - francese ripropone in chiave moderna proprio la vecchia Agata di Nino Taranto, pretesto atto a fornire a Dino Verde lo spunto per confezionare il varietà di cui sopra:




L'ora di programmi che la RAI offre alla minoranza linguistica tedesca residente in Alto - Adige ha, se non altro, il pregio di esplorare tutti i generi possibili e immaginabili. Abbiamo più volte parlato di gloriosi telefilm statunitensi debitamente doppiati nella lingua di Goethe, come usa in Germania e in Austria: anche i cartoni animati non si sottraggono certo a questa prassi. Basti dire che Hucky und seine freunde altri non è che l'edizione teutonica dell'amatissimo Braccobaldo Show. Dispiace solo che in rete non vi sia traccia di un Bracco o di uno Yoghi in grado di dire Ja: accontentiamoci del loro originario Yes e godiamoci questo prologo, nel quale incontriamo, oltre ai succitati personaggi, anche i topolini Pixie e Dixie, sempiterni antagonisti del gattone Ginxi.



Inevitabile la nostra finestra pubblicitaria: stavolta andiamo a pescare nel mazzo dei cinque caroselli della serata, soffermandoci sull'esordio come testimonial
di un attore comico che solo da un anno o poco più gode di una certa popolarità (d'altronde, se si approda ben presto a Carosello, vuol dire che si ha un certo, indiscutibile successo): Pino Caruso, cabarettista palermitano rivelatosi in TV nell'inverno precedente, partecipando al varietà festivo pomeridiano Che domenica, amici ! come interprete di monologhi tendenti a ironizzare non poco su certi luoghi comuni (almeno quelli su cui si può liberamente scherzare) con i quali la Sicilia e i siciliani si identificano da troppo tempo. Anche l'esordio carosellistico segue tale falsariga, soprattutto basandosi sul tema della gelosia, quanto mai appropriato se poi, nella dirittura d'arrivo del codino, ciò che conta è che Liebig vi ama:



Caruso è diretto in questa serie dal re dei registi pubblicitari, l'ex - cineasta Luciano Emmer: è un successo, ma altri ne giungeranno, ancor più travolgenti (dal carosello prodotto da Armando Testa per le cinture elastiche del Dottor Gibaud - una serie di incubi assurdi e poi il codino con l'attore palermitano che, camminando per Piazza Vittorio a Torino, esalta l'importanza di una protezione come quella da lui pubblicizzata - allo spot anni '80, purtroppo diffuso solo in Sicilia e Calabria, del caffè Torrisi, con le irresistibili rime divenute di dominio pubblico, proprio come ai tempi degli insuperabili slogan di Carosello, appunto).



Da un piccolo gioiello nel proprio genere a un vero capolavoro del cinema di tutti i tempi, uno di quei titoli di cui non si può fare a meno nel ricostruire, anche superficialmente, la storia della settima arte: Quarto potere (Citizen Kane), opera prima, in qualità di attore - regista - soggettista - co-sceneggiatore e produttore, di un vero artigiano anarchico del mondo dello spettacolo nel proprio complesso, Orson Welles. E non può che cominciare con la trasmissione di quest'opera un ciclo settimanale in otto puntate, corrispondenti ad altrettante pellicole del poliedrico artista del Wisconsin: il curatore di questa personale TV wellesiana, Ernesto G. Laura, ha la fortuna di disporre dei film più celebri e meglio riusciti, e di ciò trae giovamento questo appuntamento del mercoledì, che risulta sicuramente molto seguito (pur con indici di gradimento inevitabilmente contraddittori, ma è una costante di tutti i film d'autore non appena passano per televisione, colpendo anche i profani e i digiuni in materia).

Il trailer, che presenta con il giusto alone di mistero i personaggi e gli interpreti (tra questi spicca Joseph Cotten, attivo a fianco di Welles in più di un lungometraggio) della vicenda, ci dà un'idea anche della vis polemica che caratterizza l'intero film, seppur enunciata con una notevole profondità davvero senza precedenti, allora, nel mondo del cinema: ve lo mostriamo in versione originale, fortunatamente con sottotitoli in lingua italiana.



Tutti sanno che Quarto potere racconta l'ascesa e la caduta di un editore dal nome immaginario, Charles Foster Kane, ma dalla way of life altamente realistica. Difatti, nel 1941, quando il film uscì, vi furono non poche rimostranze da parte di più di un magnate della stampa - e non solo - di Oltreoceano: uno di essi, l'editore Hearst, si arrabbiò non poco per le non poche allusioni sul proprio conto e, anche se non fece causa a Welles, impose alle redazioni di cultura e spettacolo della catena di testate da lui pubblicate di ignorare categoricamente Citizen Kane. Ad ogni modo, il soggetto assume sempre più i toni di un'inchiesta socio - psicologica: già sin dai titoli di testa, in cui viene inquadrato l'esterno di un castello murato con tanto di filo spinato e con la scritta in stampatello NO TRESPASSING (Non oltrepassare), si coglie il mormorio di un uomo oramai alla fine dei propri giorni che pronuncia una strana parola, Rosebud (Rosabella nella versione italiana). L'intento di Welles è capire cosa ci sia stato dietro quel termine, apparentemente senza capo nè coda, atto sicuramente a condizionare l'intera esistenza di Mister Kane (e che poi si scoprirà essere il nome di una slitta, personale feticcio infantile).
Subito vi è una fondamentale, necessaria prefazione che in otto minuti condensa l'esistenza di Charles Foster Kane: i toni sono quelli del cinegiornale News on the march, tradotto da noi come Parata di notizie. Ce l'abbiamo, per giunta nell'edizione italiana, con l'inconfondibile, straordinaria voce del grande Gino Cervi (iperboli sincere, volute e meritate, degne di ricordare un attore che non è stato, in definitiva, solo Peppone o Maigret):




Su Quarto potere, film studiato nei minimi particolari anche nelle facoltà universitarie di Storia e Critica del cinema, è stato detto praticamente tutto e in rete sono presenti interessantissime disquisizioni che non solo tengono d'occhio le innovazioni tecniche e stilistiche apportate da Welles in sede realizzativa, ma pure analizzano il soggetto con dotti riferimenti filosofici degni di nota. Non vogliamo certo rubare il pane di bocca a chi s'intende più di noi della materia (e ci dispiace solo il fatto di aver approntato il post in fretta e furia, non avvalendoci del nostro storico esperto Orlando, che comunque qui salutiamo caramente): piuttosto, mostrandovi altre sequenze, talune in lingua originale, talaltre doppiate in italiano, preferiamo alternare queste con pareri e giudizi sul film e sul suo autore le cui fonti risultano oggi di difficile reperibilità, quasi a voler reintegrare (anche a beneficio dei sempre crescenti studiosi e studenti di tale disciplina) alcuni pezzi finora mancanti del relativo puzzle - apparato critico.

"Citizen Kane era e rimane opera di una gagliarda originalità espressiva, sia pure non immune dal gusto della provocazione. Dal punto di vista tecnico, essa offriva - oltre all'inclusione dei soffitti nel campo visivo - l'impiego con consapevole funzionalità drammatica della profondità di campo (pan-focus)"
(GIULIO CESARE CASTELLO, in Enciclopedia dello Spettacolo, vol. 9, Casa Editrice Le Maschere, Roma, 1962, col. 1903)

Un esempio lampante di questo pan-focus è particolarmente visibile nel corso di una scena - flashback, in cui viene rievocato un episodio della tarda infanzia di Charles Foster Kane e che vi proponiamo in versione originale inglese:



"Welles non crede ai personaggi tutti d'un pezzo; crede alla contraddizione dell'uomo, crede sostanzialmente al miracolo della creazione per cui ogni uomo è diverso da ogni altro al mondo e reca in sè l'impronta del bene e del male. Il film è un'operazione conoscitiva. Può sembrare (...) un grande mistificatore per via della straordinaria eterodossia del materiale che accumula e dei modi in cui lo svolge, ma ogni suo film è la ricerca della verità, nel personaggio e nei fatti. E di qui deriva anche quella sua propensione al poliziesco che gli permette di partire dal buio più assoluto per arrivare alla luce. Che poi le luci siano più d'una, poco conta, il fatto attiene a quella complessità, a quel pluralismo che Welles riconosce in ogni manifestazione della vita".
(PAOLO VALMARANA, Nei suoi film tutti i mali del secolo, Radiocorriere - TV, n. 2 /1970, pag. 28).

Alcuni brevi e determinanti momenti di Quarto potere, doppiati in italiano e montati uno di seguito all'altro:



"In America do fastidio a molta gente (...) perchè non mi allineo con i conformisti. In Italia perchè gli italiani sono convinti che gli americani siano stupidi, e siccome io non sono stupido dicono che non sono americano. Negli altri Paesi perchè non penso mai al passato nè al presente, ma al futuro, perchè detesto il self-service, le pillole di vitamine, l'arrivismo, le smielature di Walt Disney, e perchè da quando ho la ragione mi batto contro l'ignoranza, l'imbecillità, l'intolleranza, le discriminazioni razziali e il fascismo, e mi illudo che perfino il cinematografo possa essere trasformato in uno strumento di sviluppo culturale e sociale".
(ORSON WELLES, cit. da Gianni Villa in Divenne celebre spaventando l'America, TV Sorrisi e Canzoni n.2 /1970, pag. 37).

Scene conclusive - in inglese - di Quarto potere: Kane è morto e quindi si fa un rogo di molte cose che gli sono appartenute. Un ultimo breve sguardo al filo spinato che circonda il maniero del magnate appena scomparso ed ecco, dopo un'ultima inquadratura rivolta al cartello "No trespassing", comparire la parola Fine:





Chi ritiene pesante il capolavoro di Orson Welles può, specie in seconda serata, godere di due accattivanti alternative. Il Nazionale TV trasmette in differita gran parte dell'incontro di andata di Coppa delle Fiere che vede l'Inter, passata da un Herrera (Helenio) all'altro (Heriberto) dopo il breve interregno di Alfredo Foni, imporsi per 2 a 1 al Nou Camp di Barcellona, ai danni degli azulgrana, peraltro in una fase di lento ricambio generazionale destinata poi a sfociare nel rilancio di qualche anno dopo, anche con l'innesto dei paladini del calcio totale olandese. E' la storica voce di Nick Carosio a descrivere l'uno-due di Roberto Boninsegna, il vivace centravanti mantovano tornato all'ovile dopo essersi fatto le ossa dapprima a Varese, a Potenza e poi, più a lungo, a Cagliari, formando con Gigi Riva un'efficiente coppia d'attacco, e Mario Bertini, toscanaccio che a Milano troverà la giusta strada per ritornare a vestire la maglia azzurra e partire per il Messico. La TSI, invece, ripropone un episodio di una serie televisiva statunitense già nota da tempo al pubblico della RAI, La parola alla difesa, una sorta di Perry Mason più corale, ossia l'approfondita descrizione di un caso e del relativo dibattimento processuale:



Questa è la memorabile sigla dei vari episodi, punteggiata da un tema musicale solenne e d'atmosfera. A tal proposito, vale la pena ascoltarne l'accattivante arrangiamento in chiave swing di un esperto del settore, quel Nelson Riddle che, oltre ad essere uno dei direttori d'orchestra preferiti di Frank Sinatra, ha influenzato, grazie ad una perenne originalità frutto di sostanziali e costanti ricerche di sound, generazioni di colleghi in ogni angolo del globo. Esiste un intero LP in cui Riddle si diverte a eseguire alla propria maniera le sigle delle trasmissioni televisive nordamericane più amate nei primi anni Sessanta: non manca il tema conduttore de La parola alla difesa, che francamente ci guadagna, spoglio di ogni forma stentorea. Ascoltiamolo insieme:



Termina così il nostro primo post dell'anno, con l'augurio che esso sia risultato a tutti voi gradito. Vi salutiamo e vi aspettiamo numerosi anche in occasione del prossimo intervento che - lo diciamo sin d'ora - avrà caratteristiche musical - radiofoniche, pure con la collaborazione e il sostegno di una pagina di Facebook dedicata a una storica rubrica trasmessa via ètere per quasi tutti gli anni Settanta.

Un caro e cordiale saluto dal vostro amico

CBNeas