lunedì 30 dicembre 2013

Martedì 30 dicembre 1975 (Radio - 1)



MATTINA - PRIMO POMERIGGIO

PROGRAMMA NAZIONALE

6,00  SEGNALE ORARIO
  -      MATTUTINO MUSICALE
         Brani di Albinoni, Rameau e Brahms
6,25  ALMANACCO
    -    Un patrono al giorno, di Piero Bargellini
    -    Un minuto per te, di Gabriele Adani
6,30  MATTUTINO MUSICALE
         Brani di Vivaldi, Berlioz, Liadov, Suk e Ferid
7,00  GIORNALE RADIO - PREVISIONI DEL TEMPO
7,10  IL LAVORO OGGI
         Attualità economiche e sindacali
         a cura di Ruggero Tagliavini
7,23  SECONDO ME
         Programma giorno per giorno condotto da Ubaldo Lay
         Regia di Riccardo Mantoni

                    Per il Friuli - Venezia Giulia e la Sicilia
7,30 - 7,45   GAZZETTINI REGIONALI

7,45  MATTUTINO MUSICALE
         Brani di Giordano, Chapi e Paisiello
8,00  GIORNALE RADIO - PREVISIONI DEL TEMPO - BOLLETTINO DELLA NEVE, a cura dell'ENIT
  -     SUI GIORNALI DI STAMANE, rassegna della stampa italiana
8,30  LE CANZONI DEL MATTINO
9,00  VOI ED IO
         Un programma musicale in compagnia di Alberto Lupo
         SPECIALE GR (10,00 - 10,15)
         Fatti e uomini di cui si parla
         Edizione del mattino
         A cura di Alfredo Ferruzza
11,00  Paolo e Lucia Poli presentano
           DREAM LISCIO
           Un programma di Orazio Gavioli ed Alvise Sapori con l'Orchestra Spettacolo Casadei
           Regia di Roberto D'Onofrio
11,30  L'ALTRO SUONO
           Un programma di Mario Colangeli
           Realizzazione di Carlo Principini
12,00  GIORNALE RADIO - TEMPERATURE MINIME DELLA NOTTE E MINIME DALL'ESTERO
12,10  QUARTO PROGRAMMA
           Consigli utili e inutili (scherzi a parte) di Marcello Marchesi e Gustavo Palazio
13,00  GIORNALE RADIO - PREVISIONI DEL TEMPO VALEVOLI 24 ORE
13,20  GIROMIKE
           Caccia al concorrente presentata da Mike Bongiorno
           Regia di Ludovico Peregrini
14,00  GIORNALE RADIO

SECONDO PROGRAMMA

6,00  Francesca Romana Coluzzi
         presenta
         IL MATTINIERE
         Nell'intervallo: BOLLETTINO DEL MARE
         (ore 6,30): GIORNALE RADIO
7,30  GIORNALE RADIO
         Al termine:
         BUON VIAGGIO
    -    FIAT
         e
         BOLLETTINO DELLA NEVE, a cura dell'ENIT
7,40  BUONGIORNO CON GLI ALUNNI DEL SOLE, LARA SAINT PAUL E PIET NOORDIJCK
         Un caffè, canzoni e poche righe
    -    Invernizzi Invernizzina
8,30  GIORNALE RADIO
8,40  COME E PERCHE'
         Una risposta alle vostre domande
8,50  SUONI E COLORI DELL'ORCHESTRA
9,05  PRIMA DI SPENDERE
         Programma per i consumatori
         a cura di Alice Luzzatto Fegiz con la collaborazione di Franca Pagliero
9,30  GIORNALE RADIO
9,35  OGANGA SCHWEITZER
         Originale radiofonico di Leandro Castellani
         Con Carlo Hintermann
         Realizzazione effettuata negli studi di Firenze della RAI
   -    Invernizzi Invernizzina
9,55  CANZONI PER TUTTI
10,24  Corrado Pani presenta
           UNA POESIA AL GIORNO
           Dal CANTO XLV, di Ezra Pound
           Lettura di Giulio Bosetti
10,30  GIORNALE RADIO
10,35  TUTTI INSIEME, ALLA RADIO
           Riusciranno i nostri ascoltatori a farvi divertire per un'intera mattinata ?
           Programma condotto da Francesco Mulè
           con la regia di Orazio Gavioli
           Nell'intervallo (ore 11,30): GIORNALE RADIO
12,10  TRASMISSIONI REGIONALI
12,30  GIORNALE RADIO
12,40  ALTO GRADIMENTO
           di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni
           con la partecipazione di Giorgio Bracardi e Mario Marenco
13,30  GIORNALE RADIO
13,35  Pino Caruso
           presenta
           IL DISTINTISSIMO
           Un programma di Enzo Di Pisa e Michele Guardì
           Regia di Riccardo Mantoni
           (Replica)
14,00  SU DI GIRI

TERZO PROGRAMMA

                    Per la Campania
7,00 - 8,15  GOOD MORNING FROM NAPLES
                    Trasmissione in inglese per il personale della NATO

8,30  CONCERTO DI APERTURA
         Musiche di Gounod, Janacek e Strawinsky
9,30  LA CORALITA' PROFANA
         Musiche di Orlando Di Lasso, Banchieri, Luzzaschi, Beethoven, Dunstable, Dallapiccola
10,00  L'ANGOLO DEI BAMBINI
           Musiche di Gounod, Schumann, Donato, Casella, Rimsky-Korsakov
10,30  LA SETTIMANA DI JOHANN SEBASTIAN BACH
11,30  CARTEGGIO INEDITO TRA BOINE E UNAMUNO
           Conversazione di Nicoletta Oddo
11,40  CONCERTO DEL QUINTETTO CHIGIANO
           Musiche di Brahms
12,20  MUSICISTI ITALIANI D'OGGI
           Brani di Bettarini e Cortese
13,00  LA MUSICA NEL TEMPO
           Aimez-vous Bach ?
           di Gianfranco Zàccaro

MONTECENERI - SVIZZERA

I Programma

6,00  MUSICA VARIA
6,30  NOTIZIARIO
6,45  IL PENSIERO DEL GIORNO
7,00  LO SPORT
7,30  NOTIZIARIO
7,45  L'AGENDA DEL GIORNO
8,30  NOTIZIARIO
9,00  RADIO MATTINA
         (ore 10,30: NOTIZIARIO)
12,00  MUSICA VARIA
12,05  NOTIZIE DI BORSA
12,15  RASSEGNA STAMPA
12,30  NOTIZIARIO - ATTUALITA'
13,00  BALLABILI CON L'ORCHESTRA RADIOSA
13,15  CONCERTINO MERIDIANO
13,30  L'AMMAZZACAFFE'
           Elisir musicale offerto da Giovanni Bertini e Monica Krueger
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A darvi il benvenuto alla prima parte di questo post d'argomento radiofonico è Maria Brivio, voce di Radio Milano (e del Gazzettino Padano), sorella di Roberto dei Gufi, attiva sin dall'inizio degli anni Sessanta anche come attrice, in televisione (qualche particina in alcuni sceneggiati televisivi realizzati negli studi di Corso Sempione, ma pure conduttrice di programmi per ragazzi e doppiatrice di personaggi animati di Carosello) e alla radio (anche come spalla di Gino Bramieri in alcune scenette registrate per il varietà del sabato mattina Batto quattro).

La penultima giornata dell'anno solare 1975 offre all'attenzione degli ascoltatori della radio appuntamenti musicali e non di sicuro interesse. Tra essi, come accade quotidianamente ogni mattina, sul Secondo Programma, dal lontano 3 gennaio 1971, quell'indovinato cocktail di canzoni e citazioni che è Buongiorno con... che stavolta è imperniato sul riascolto di alcuni tra i più significativi dischi dell' "afro-romagnola" Lara Saint Paul (vero nome Silvana Savorelli, nata in Etiopia ma cresciuta nel Ravennate), del sassofonista olandese Piet Noordijck e soprattutto di un complesso parte napoletano e parte romano che da anni è ai vertici delle classifiche italiane, Gli Alunni del Sole.
Ora, parlare nel finale del 2013 degli Alunni ci sembra quanto mai necessario: sta andandosene via un anno che porta con sè tanti, troppi personaggi dello spettacolo che, per una terribile coincidenza, hanno concluso la loro esistenza terrena in questi dodici mesi e indubbiamente la canzone italiana è stata continuamente colpita da illustri dipartite. Tra esse, quella di Paolo Morelli, pianista, cantante e cervello del quartetto, non foss'altro perchè autore di parole e musiche delle varie canzoni. Approfittiamo di questo ricorso storico-radiofonico per rivolgere un ideale ultimo applauso a questo personaggio un po' schivo, ma amatissimo lungo tutti gli anni Settanta, e che i 50-60enni hanno ricordato con commozione e affetto nei vari "social network" quando, lo scorso 9 ottobre, egli se n'è improvvisamente andato: lo facciamo, ovviamente, riproponendo le cinque canzoni andate in onda la mattina del 30 dicembre 1975, la prima delle quali è la stupenda Un'altra poesia.


Segue I ritornelli infantili, lato B del 45 giri di Un'altra poesia:


In quell'ultimo scorcio di 1975, gli Alunni del Sole si sono ben piazzati nella classifica dei 45 giri con la delicatissima Pagliaccio:


Non può mancare la struggente canzone del 1974, Jenny, ricordo di un amore estivo descritto dalla voce dolce, nasale e ispirata di Paolo Morelli, con un doppio inciso vocalizzato e un travolgente finale che riprende il primo ritornello, con lo splendido dialogo tra il canto di Paolo e la chitarra elettrica del fratello Bruno: sullo sfondo gli archi diretti da Tony Rutherford Mimms, il musicista inglese (ex- dei Pyranhas) ormai di casa in Italia. 


Chiude questo breve florilegio dedicato agli Alunni del Sole il motivo intitolato La maggiore età:


Come al solito, l'appassionato di canzoni commuta sul Programma Nazionale per l'ennesimo appuntamento con Le canzoni del mattino, anche questa una trasmissione storica, incominciata a propria volta il 2 gennaio del 1967. Formula sempre immutata, con brani nostrani e un angolino fisso dedicato al repertorio partenopeo vecchio e nuovo... ma andiamo per ordine e incominciamo con un motivo poco noto tratto dall'ultimo LP di Gianni Nazzaro e dal titolo C'era già:


Con Nazzaro rappresenta le voci di stampo napoletano, ma indubbiamente più moderne sotto il profilo dello stile (all'inizio il cantante in questione teneva d'occhio le mode internazionali; da un lustro in qua egli ha invece sostanzialmente recuperato in un certo modo le proprie radici: lo dimostra un recente LP, purtroppo assai sottovalutato, in cui figurano poesie partenopee musicate appositamente da lui stesso): Peppino Gagliardi interpreta Mia cara.


Restiamo ancora a Napoli per la consueta canzone del mattino composta in riva al Golfo: è di scena una giovane voce femminile intenta a praticare il canto "a fronna 'e limone", cosa che non capita tutti i giorni essendo stato quello stile canoro appannaggio sino a quel momento dei soli uomini, specie di quegli artisti dotati di un'impostazione vocale sostanzialmente lirica. Ecco a voi Giulietta Sacco in una nuova versione di 'A surrentina, un classico di Ernesto De Curtis risalente a settant'anni prima:


Se n'è andato anch'egli, in questo funesto 2013: l'indimenticabile Little Tony, il quale negli anni Settanta vende meno dischi, ma comunque riesce a mantenersi a galla a livelli di popolarità aggiornando continuamente il proprio personaggio e tornando appena può al rock'n roll delle origini. Con l'anno nuovo (1976) uscirà un 33 giri in cui Tony rivisiterà in lingua italiana alcuni classici di Elvis Presley (e questa operazione sarà una delle ultime gioie per The Pelvis, il quale ascolterà il disco con il fido Colonnello Parker e si divertirà moltissimo): per intanto ascoltiamo il buon Ciacci in una ballata tra le più recenti, assai moderna nello stile, dal titolo Libera nel mondo.


Anche Rosanna Fratello è vittima di quella parabola discendente che coinvolge, durante la metà degli anni Settanta, i classici artisti da festival, ritenuti dalla supponente gioventù contestataria simbolo di sottocultura piccolo-borghese (secondo la loro mentalità, meglio Guccini, Lolli, Bennato, Venditti, Vecchioni, i gruppi pop e per svagarsi Battisti, Baglioni, i Pooh e pochi altri ancora). Passa così inosservata la canzone che segue, dal titolo Amore bianco, che la bella e brava cantante milanese (ma originaria di San Severo) interpreta con la consueta classe:


Ultimi momenti felici anche per I Vianella, ma qui sono in ballo situazioni di natura personale più che di calo sostanziale di popolarità: Edoardo Vianello frequenta un'altra donna e forse Wilma Goich già lo sa, anche se i rotocalchi scopriranno la tresca solo a fine 1977. Ad ogni modo, il tradimento coniugale sarà causa anche del declino artistico della coppia: tra gli ultimi successi figura questa ballata in romanesco dal titolo La vita de campagna, incisa nel 1974 quale lato B della canzone Noi nun moriremo mai, finalista a Canzonissima.
 

Chiude l'appuntamento con Le canzoni del mattino il consueto brano in versione strumentale, che anche stavolta è l'ottimo e dinamico arrangiamento che il direttore d'orchestra tedesco Werner Muller fa di Al di là, la canzone di un giovane Mogol e di Carlo Donìda Labati che vinse il festival di Sanremo del 1961 e che divenne famosa ovunque grazie anche a un film drammatico statunitense ambientato a Roma dal titolo Gli amanti devono imparare:


Interessanti curiosità caratterizzano la programmazione radiofonica della tarda mattinata e di mezzogiorno: sul Secondo Programma continua, dopo il grosso successo estivo,  l'esperimento consistente nell'usare il 31 31 non più per sfogarsi e mettere in piazza i propri problemi, bensì per guardare alla vita in modo più sereno, raccontando barzellette e storielle. D'altronde, sono anni assai duri: c'è una pesante crisi economica (appena un po' meno grave di quella odierna) e il terrorismo comincia a fare capolino, per cui... meglio dimenticare per un'oretta e mezza gli affanni. Il programma s'intitola Tutti insieme, alla radio (proseguimento invernale di Tutti insieme, d'estate) ed è presentato da Francesco Mulè, lo storico doppiatore italiano dell'Orso Yoghi (peccato che siano andate perdute quasi tutte le prime colonne italiane di quei cartoni animati, essendo state in seguito rifatte con il peraltro valido Gino Pagnani !). Sul Nazionale, invece, va in onda la tredicesima e ultima puntata di un curioso spettacolo dal cast molto strano, realizzato negli studi di Firenze: il fenomeno del ballo liscio, che ormai ha varcato la "linea gotica" venendo apprezzato pure nel Mezzogiorno, visto in quella maniera disincantata che solo i fratelli Poli (la brillante Lucia, ma soprattutto lo straordinario Paolo) sanno creare. Naturalmente, chi può dare il giusto tocco musicale se non Raoul Casadei, con la sua "Orchestra Spettacolo" (e i suoi strumentisti, come Muccioli, per non parlare della cantante solista, l'avvenente Rita Baldoni, dalle proverbiali minigonne che bastano da sole a far avvicinare al liscio insospettabili rockettari o appassionati di cantautori di protesta... e i posteri diranno che questi giovanotti, 40 anni dopo, ormai incanutiti o quasi, faranno dei tanghi e delle mazurke la loro colonna sonora preferita... potenza del riflusso) ? L'incisione più recente, promozionata nel corso del ciclo di Dream liscio (trasmissione cui mettono mano il giornalista Orazio Gavioli, allora molto attivo in radio, e il regista e commediografo Alvise Sapori, amico dei fratelli Poli - che fosse allora il compagno di Paolo non ci è dato sapere -), è La ballata del camionista:


Ultima settimana per la coppia Marcello Marchesi - Gustavo Palazio al timone di Quarto programma, la trasmissione nata nel 1972 con l'intento di rendere protagonisti gli stessi autori degli spettacoli radiotelevisivi e teatrali di rivista e varietà. Abbandonata la formula delle coppie atte ad alternarsi giorno per giorno, da un po' di tempo si lavora su coppie "stagionali", sicchè dal 7 ottobre 1975 hanno condotto stabilmente i vari interventi Marcello Marchesi e Gustavo Palazio, che hanno raccolto insieme alcuni scherzi subiti o perpetrati da famose personalità soprattutto della cultura e dello spettacolo in un volume e che anche per questo hanno deciso di trasmettere insieme per radio... pubblicità occulta, certo, ma efficace. 
Abbiamo un vago ricordo di quel ciclo di Quarto programma e ben ci sovviene che c'era un insospettabile tormentone rappresentato da una nuova canzone puntualmente in onda:


L'ascolto della canzone di Paolo Conte interpretata da Bruno Lauzi suggeriva a Marchesi e Palazio una sorta di radio-sceneggiato a puntate ambientato a Genova (città dalla quale proveniva Palazio, scomparso poco tempo fa, ormai anziano e - come apprendiamo ora dalla rete - in relativa miseria per alcuni errori burocratici ai fini pensionistici dell'ormai soppresso ENPALS, l'ente previdenziale dei lavoratori dello spettacolo ormai conglobato nell'INPS, errori che lo hanno costretto a lavorare praticamente fino alla morte) ma dedicato non sappiamo più a che cosa o a chi. Certo è che a fare da sigla a questa mini-radiocommedia quotidiana c'era la canzone che segue, nella versione (per la cronaca datata 1967) che potete ascoltare qui sotto:


Dal satirico Quarto programma all'autentico, divulgativo, culturale Terzo: dopo aver esaurito un lungo discorso cronologico che aveva preso il via nel 1973, La musica nel tempo segue la via degli approfondimenti, merito del grande (nell'economia degli ascoltatori del canale radiofonico RAI d' èlite) successo riscosso dal ciclo di base. Si parte da tematiche in grado di spaziare nei secoli, o quantomeno di spigolare in produzioni assai sterminate come quella di Johann Sebastian Bach (e qui bisogna darne merito a un musicologo molto preparato e competente, il garbato Gianfranco Zàccaro, curatore di questo special bachiano). In quel primo pomeriggio di 38 anni or sono, il discorso è interamente incentrato su una delle pagine più belle in assoluto del compositore di Eisenach, L'Offerta Musicale ("Musikalisches Opfer"), eseguita per la prima volta a Lipsia nel 1747 e catalogata nel BWV ("Bach-Werke-Verzeichnis") con il numero 1079, che viene trasmessa in un'insuperabile e insuperata versione, quella incisa presso la Musikhochschule di Monaco di Baviera nel gennaio del 1963 per la Deutsche Grammophon-Archiv dall'ensemble diretto da un musicista tedesco che purtroppo morì giovane, Karl Richter, utilizzando l'edizione critica (cioè collazionando, ovvero confrontando analiticamente, le varie partiture esistenti) elaborata nel 1885 dal Maestro Alfred Doerffel in coincidenza con il bicentenario della nascita di Bach, appunto. Produttore di questo disco fu Hans Hickmann, per cui ci affidiamo alle sue parole, che ricopiamo tali e quali dalle note di accompagnamento del 33 giri originale, tradotte direttamente in italiano all'epoca:

"L'idea di un 'sacrificio musicale' è antica come la musica stessa. Appare in canti magici e religiosi di tempi antichissimi, nei sacri istrumenti musicali dedicati al servizio di particolari deità e in uso nei templi, o donati da eminenti personalità dell'antica civiltà orientale e per venerare certi santi del medioevo da parte di menestrelli erranti che offrivano ai loro patroni leggendari tali 'sacrifici musicali', pratica che sopravvisse fino al 18° secolo.
(...) Da una notizia pubblicata dallo 'Spener'sche Zeitung' nel 1747 (n.56), si sa che Bach dovette partecipare ad un concerto di corte di Federico il Grande, proprio nello stesso giorno del suo arrivo a Potsdam, il 7 maggio di quell'anno. Secondo Philipp Emmanuel Bach e J.F. Agricola, nella loro prima biografia pubblicata nella 'Bibilioteca musicale' di L. Mizler nel 1754, il maestro improvvisò due Fughe per tale occasione, su richiesta del re e su un tema dato dallo stesso sovrano. Queste Fughe, la seconda delle quali 'a sei voci obbligate', sarebbe apparsa nella stesura susseguente del 'sacrificio musicale' di Bach a tre e sei voci lavorate sul 'Ricercare', furono fondamento e punto di partenza dell'intera opera. Una nota manoscritta 'Regis Iussu Cantio et Reliqua Canonica Arte Resoluta' ("tema del re per ordine del quale, con le sue aggiunte, fu composto secondo l'arte canonica") è un 'acrostico' sulla parola 'Ricercare' (un antico termine per composizione di Fuga), indica la parte quasi simbolica di queste due composizioni nel quadro del 'sacrificio musicale'. L'opera divisa in due parti fu consegnata al re con una dedica incisa nel 1747, in cui Bach scrive modestamente di avere notato per caso nell'improvvisazione di Potsdam che: 'per mancanza di preparazione necessaria l'esecuzione non era proprio come la richiedeva un tema sì eccellente' e che si decise 'di rielaborare più perfettamente questo tema veramente regale per renderlo così noto al mondo'. Se prendiamo queste parole alla lettera, dobbiamo concludere che la prima parte del 'sacrificio musicale' che comincia con questa dedica non rappresenta 'una collezione dei vecchi pezzi arricchita in parte' ma che è una nuova creazione completa in sè, ammesso anche che la seconda parte consegnata al re più tardi fosse un supplemento aggiunto dal Maestro. L'unicità e l'originalità dell'idea di Bach di riunire tutte le singole composizioni nel 'sacrificio musicale' , esempi meravigliosi di contrappunto e di architettura musicale, e di 'edificarle' sul tema principale, è una prova sufficiente dell'unità intima dell'opera intera.
La nostra incisione è basata solo su originali. Aggiunte che non siano di Bach, come finali liberamente cadenzati o cambiamenti di altro genere, sono state evitate. Un'aggiunta strana sarebbe stata certamente una grande distribuzione di parti per archi, tanto amata nei concerti moderni (...)".

Predisponiamoci dunque all'ascolto de L'Offerta Musicale, che si articola in nove parti: il Ricercare (a 3); il Canon perpetuus super thema regium; i Canones diversi supra thema regium; la Fuga canonica in Epidiapente; il Ricercare a 6; il Canon a 2; il Canon a 4; il Trio nei tempi Largo -Allegro-Andante-Allegro; il conclusivo Canone perpetuo. Suonano Hedwig Bilgram e Karl Richter ai cembali, Otto Buechner e Kurt Guntner ai violini, Siegfried Meinecke alla viola; Fritz Kiskalt al violoncello e Aurelie Nicolet al flauto diritto. Dirige Karl Richter:


Anche Giromike, radioquiz itinerante in due giornate condotto da Mike Bongiorno, è giunto all'ultima fatidica settimana di programmazione: il bilancio è discreto, ma d'altronde è risaputo che Mike funziona meglio in TV che alla radio, peraltro il suo primo amore (egli ha sempre ricordato i propri inizi alla WHOM di New York, emittente che trasmetteva soprattutto in lingua italiana a beneficio dei nostri connazionali stabilitisi sulla costa atlantica degli Stati Uniti d'America): in TV Mike sta per tornare dopo la non felicissima esperienza svizzera, anche se dovrà pagare dazio con Ieri e oggi prima di lanciare il nuovo gioco a premi (che sarà Scommettiamo ?).
Di Giromike abbiamo ritrovato l'inizio della sigla di testa, cantata dal coro I Musicals diretto da Dino Comolli:


Torniamo alle canzoni con Su di giri, trasmissione sempre molto attesa dai ragazzi, che quel pomeriggio si apre con il singolo che George Harrison, il Beatle più saggio e meno "invasato" dal successo, sicuramente il più bravo strumentista dei Fab 4  (ne era la chitarra solista, come tutti sanno), ha estratto dall'ultimo suo LP intitolato Extra-texture; semplicemente You:


Iva Zanicchi continua con una serie di dischi tematici: Io sarò la tua idea è la canzone che dà anche il titolo a un 33 giri dedicato ad alcuni versi di Federico Garçia Lorca, adattati o rielaborati da Camillo Castellari e musicati dal fratello di quest'ultimo, Corrado (anch'egli, purtroppo, morto nel 2013), la cui voce fa da controcanto alla Zanicchi nel ritornello.


Rod Stewart sta andando benissimo anche in Italia con Sailing, canzone già lanciata dal gruppo Sutherland Bros. un paio d'anni prima ma passata inosservata al tempo: è l'occasione per riscoprire altre sue incisioni meno note, come la ballata Farewell (introdotta dalla brevissima Lochinvar).


L'etichetta discografica romano-partenopea YEP, dopo essere approdata sorprendentemente in Hit Parade con il complesso campano dei Santo California, pupilli dei più noti Romans, arricchisce il proprio palmares con un duo nato in sala d'incisione: Giulio Todrani, cantante romano di R and B, papà di una bimba di quattro anni e mezzo di nome Giorgia, di cui si sentirà molto parlare vent'anni dopo... e ben oltre, e Angela Cracchiolo, palermitana già nota intorno al '67-'68 come Angela Bi, diventano Juli and Julie e, con la formula assai frequente al tempo del concept album, raccontano Una storia d'amore in dodici canzoni. Quella finale, che porta il titolo del 33 giri, diventa il singolo estratto e raggiunge agevolmente le classifiche: ne sono autori due Romans, Claudio Natili (con il quale abbiamo scambiato qualche parola di recente su Skype, coinvolti da un amico comune, e che salutiamo cordialmente) e il compianto Ignazio Polizzy Carbonelli, più il ligure Marcello Ramoino. Riascoltiamola qui:


A questo punto è di scena la fusion del Perigeo, complesso formato da apprezzati musicisti guidati dal bassista toscano Giovanni Tommaso, mentre del batterista Bruno Biriaco è la composizione trasmessa quel pomeriggio, La valle dei templi:


Si chiude all'insegna del romanticismo: dopo alcuni infruttuosi tentativi avvenuti alla fine degli anni Sessanta, per l'ex-calciatore spagnolo Julio Iglesias è la volta buona per farsi conoscere in Italia: merito di un brano tradotto per l'occasione da Daniele Pace (e bissato da Gianni Nazzaro) dal titolo Manuela.



Come sapete, Manuela e la successiva Se mi lasci non vale (scritta da Luciano Rossi e presentata da Iglesias fuori gara a Sanremo 1976) segneranno il boom di Julio in Italia, ove per almeno sei o sette anni egli si manterrà stabilmente in testa alle classifiche, osannato soprattutto dalle "over 30", allora più seriose e compassate di quelle odierne (non è detto che si consideri in positivo quest'ultimo nostro concetto) e quindi in cerca di una voce assai raffinata atta a rappresentarle. Certo che la popolarità italiana del cantante "rubacuori" iberico inciderà sul costume a tal punto che, nel 1999, un folksinger di Catania, Antonio Caponnetto in arte Brigantony, umilissimo e semplice (cresciuto nel povero quartiere di Cìbali, non lontano dallo stadio oggi intitolato ad Angelo Massimino, presidente "naif" del sodalizio calcistico etneo per parecchi anni), realizzerà una fantasia parodistica, in stretto dialetto siciliano, di canzoni di Iglesias: Carmela ("Manuela"), Pensaci ("Pensami", ossia l'antica romanza Jurame) e Si purtaru u rinali (che vuol dire "Hanno rubato il vaso da notte" - sic ! -, sull'aria di Se mi lasci non vale):


Qui si conclude l'ultimo post dell'anno solare 2013: evidentemente, il primo "Focolare" del 2014 completerà la panoramica radiofonica del 30 dicembre 1975, con un flash calcistico e soprattutto, "ça va sans dire", la scaletta quasi completa del Supersonic di quella sera.

Auguri a tutti voi di un buon Capodanno ! ! !

A prestissimo ! ! !

CBNeas
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Per i 60 anni della televisione italiana merita attenzione il

LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi
                             

  La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata


Con il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l'interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo" da riscoprire e rivalutare.



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venerdì 27 dicembre 2013

Mercoledì 27 dicembre 1967 (Radio)


PROGRAMMA NAZIONALE

6,30  BOLLETTINO PER I NAVIGANTI
6,35  1° CORSO DI LINGUA TEDESCA, a cura di A. Pellis
   -     INTERVALLO MUSICALE
   -     2° CORSO DI LINGUA TEDESCA, a cura di A. Pellis
7,00  GIORNALE RADIO
7,10  MUSICA STOP

         Per il Friuli - Venezia Giulia
7,15  IL GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA
         Per la Sicilia
7,30  IL GAZZETTINO DI SICILIA
         Prima edizione

7,48  PARI E DISPARI
8,00  GIORNALE RADIO - SETTE ARTI - SUI GIORNALI DI STAMANE, rassegna della stampa italiana
8,30  LE CANZONI DEL MATTINO
         con Tony Renis, Connie Francis, Sergio Endrigo, Orietta Berti, Adamo, Françoise Hardy, Aurelio Fierro, Wilma Goich, Giorgio Gaber, Betty Curtis
    -    Palmolive
9,00  CARLO VETERE: VIVERE SANI
9,07  COLONNA MUSICALE
         Brani di Grieg, Schumann, De Falla, De Sarasate, Mancini-Mercer, Wolf-Ferrari, Chopin, Granados, Lecuona, Tiomkin et al.
10,00  GIORNALE RADIO
10,05  LUCIANO CARO: CHANUCCA' 5728
10,20  LE ORE DELLA MUSICA
           (Prima parte)
    -     Pavesi Biscottini di Novara S.p.A.
11,00  LE ORE DELLA MUSICA
           (Seconda parte)
    -     Henkel Italiana
11,23  ANTONIO GUARINO: L'AVVOCATO DI TUTTI
11,30  ANTOLOGIA MUSICALE
    -     Falqui
12,00  GIORNALE RADIO
12,05  CONTRAPPUNTO
12,37  SI' O NO
12,42  LA DONNA OGGI
           E. Ferrari - Orti, terrazze e giardini
12,47  PUNTO E VIRGOLA
13,00  GIORNALE RADIO - GIORNO PER GIORNO
13,20  APPUNTAMENTO CON CLAUDIO VILLA
    -     Lavatrici A.E.G.
13,50  CARILLON
    -     Manetti e Roberts
13,53  LE MILLE LIRE
    -     Soc. Olearia Tirrena
14,00  TRASMISSIONI REGIONALI
14,40  ZIBALDONE ITALIANO - Prima parte

           Per il Friuli - Venezia Giulia
13,15  CARI STORNEI
           Settimanale volante parlato e cantato da Lino Carpinteri e M. Faraguna
           Compagnia di prosa di Trieste della RAI
           con Franco Russo e il suo complesso
           Regia di Ruggero Winter
13,40  GRANDE VALZER
           Dalle opere di R. Strauss, Gounod, Ciaikowsky, J. Strauss
           Orchestra del Teatro Verdi di Trieste
14,15  PASSERELLA DI AUTORI REGIONALI 1967
           Orchestra diretta da Franco Russo
14,40  ANGELO VIVANTE E ATTILIO TAMARO STORICI TRIESTINI
           di C. Silvestri

15,00  GIORNALE RADIO
15,10  ZIBALDONE ITALIANO - Seconda parte
           Canzoni per invito
15,45  PARATA DI SUCCESSI
    -     C.G.D.
16,00  Programma per i piccoli
           IL NOVELLINO
           Settimanale di fiabe e racconti
           L'amico devoto
           di Oscar Wilde
           Adattamento di Magda Zalan
           Regia di Ugo Amodeo
16,30  CORRIERE DEL DISCO
           Musica da camera
           a cura di Giancarlo Bizzi
17,00  GIORNALE RADIO - ITALIA CHE LAVORA
17,20  LE INCHIESTE DEL GIUDICE FROGET
           di Georges Simenon
           Traduzione e adattamento di Romildo Craveri
           Zillouk
           Compagnia di prosa di Torino della RAI
           con Raoul Grassilli, Gino Mavara, Fernando Cajati, Marisa Merlini
           Regia di Leonardo Cortese
17,35  RADIOTELEFORTUNA 1968
17,38  LE GRANDI CANZONI NAPOLETANE
17,45  L'APPRODO
          Settimanale radiofonico di lettere e arti
18,15  PER VOI GIOVANI
           Selezione musicale presentata da Renzo Arbore

           Per il Trentino - Alto Adige
19,15  TRENTO SERA - BOLZANO SERA
19,30  'N GIRO AL SAS E CANTI POPOLARI

19,30  CRONACHE DI OGNI GIORNO
19,35  LUNA-PARK
19,55  UNA CANZONE AL GIORNO
    -      Antonetto

           Per il Friuli - Venezia Giulia
19,30  SEGNARITMO
19,45  IL GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA
           Per la Sardegna
19,30  MUSICA LEGGERA
19,45  GAZZETTINO SARDO
           Per la Sicilia
19,30  IL GAZZETTINO DI SICILIA
           Quarta edizione

20,00  GIORNALE RADIO
20,15  LA VOCE DI PHILIPPE OLIVIER
    -      Ditta Ruggero Benelli
20,20  IMPROVVISAMENTE UNA NOTTE
           Due tempi di Alfonso Paso
           Traduzione di Maria Luisa Aguirre
           Regia di Luciano Mondolfo
           Con Elio Pandolfi, Aldo Giuffrè, Silvia Monelli, Milena Vukotic, Alberto Lionello
21,55  CONCERTO SINFONICO
           diretto da Howard Mitchell
           con la partecipazione del pianista Augustin Anieves
           Copland: Appalachian spring, suite dal balletto - Rachmaninoff: Rapsodia su un tema di Paganini op, 43 per pianoforte e orchestra - Dvorak: Sinfonia n. 5 (9) in mi op. 95 "Dal Nuovo Mondo"
           Orchestra Sinfonica di Washington (National Symphony Orchestra)
23,15  GIORNALE RADIO - VOCI D'ITALIANI ALL'ESTERO, messaggi augurali degli immigrati alle famiglie - I PROGRAMMI DI DOMANI - BUONANOTTE

SECONDO PROGRAMMA

6,30  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
6,35  COLONNA MUSICALE     (ore 7,15): L'HOBBY DEL GIORNO
7,30  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO - ALMANACCO
7,40  BILIARDINO A TEMPO DI MUSICA
8,15  BUON VIAGGIO
8,20  PARI E DISPARI
8,30  GIORNALE RADIO
8,40  ENZA SAMPO' vi invita ad ascoltare con lei i programmi dalle 8,40 alle 12,15
8,45  SIGNORI L'ORCHESTRA
   -    Marygold
9,05  UN CONSIGLIO PER VOI
         Carlo Majello: Per capirsi di più
   -    Galbani
9,12  ROMANTICA
   -    Società Grey
9,30  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO - IL MONDO DI LEI
9,40  ALBUM MUSICALE
   -    Camomilla Bonomelli
10,00  INCONTRI CON RENZO RICCI ED EVA MAGNI
           a cura di Gastone Da Venezia
           "Prendi una stella e incartala"
    -     Invernizzi
10,15  JAZZ PANORAMA
   -      Ditta Ruggero Benelli
10,30  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO - CONTROLUCE
10,40  CORRADO FERMO POSTA
           Musiche richieste dagli ascoltatori
           presentate da Corrado con Lori Randi
           Testi di Perretta e Corima
           Regia di Riccardo Mantoni
   -      Gradina
11,30  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
11,35  GIOVANNI PASSERI: 300 SECONDI
11,40  RADIOTELEFORTUNA 1968
11,43  CANZONI DEGLI ANNI '60
    -     Doppio Brodo Star
12,15  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
12,20  TRASMISSIONI REGIONALI
13,00  IL VOSTRO AMICO WALTER
           Un programma di Mario Salinelli
    -      Henkel Italiana
13,30  GIORNALE RADIO - MEDIA DELLE VALUTE
13,45  TELEOBIETTIVO
    -      Simmenthal
13,50  UN MOTIVO AL GIORNO
    -      Ariel
13,55  FINALINO
    -     Caffè Lavazza
14,00  LE MILLE LIRE
    -     Soc. Olearia Tirrena
14,04  JUKE-BOX
14,30  GIORNALE RADIO - LISTINO BORSA DI MILANO
14,45  DISCHI IN VETRINA
    -     Vis Radio
15,00  MOTIVI SCELTI PER VOI
   -       Dischi Carosello
15,15  GRANDI CONCERTISTI: I VIRTUOSI DI ROMA
           diretti da Renato Fasano
           Musiche di Gluck, Rossini, Bellini e Paisiello
           Nell'intervallo (ore 15,30): NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
16,00  PARTITISSIMA
           a cura di Silvio Gigli
16,05  MUSICHE VIA SATELLITE
16,30  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
16,35  TRE MINUTI PER TE, a cura di Padre Virginio Rotondi
16,38  POMERIDIANA
           Negli intervalli:
           (ore 16,50) IL GIORNALE DI BORDO, a cura di Giuseppe Mori
           (ore 17,00)  BUON VIAGGIO
           (ore 17,30)  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
           (ore 17,55)  NON TUTTO MA DI TUTTO
                               Piccola enciclopedia popolare
           (ore 18,30)  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
18,50  APERITIVO IN MUSICA
19,23  SI O NO
19,30  RADIOSERA - SETTE ARTI
19,50  PUNTO E VIRGOLA
20,00  NOI DUE INNAMORATI
           Programma di Sergio Velitti
20,30  SPETTACOLO PER CORI E ORCHESTRE
21,00  COME E PERCHE'
           Corrispondenza su problemi scientifici
21,10  QUESTO 1968
           Documentario di Danilo Colombo
21,30  GIORNALE RADIO - CRONACHE DEL MEZZOGIORNO
21,50  TRA 1000 CANZONI
22,30  GIORNALE RADIO
22,40  CHIUSURA
22,45 - 6,25  NOTTURNO ITALIANO

TERZO PROGRAMMA
       
                    Per la Campania
6,45 - 8,00  GOOD MORNING FROM NAPLES
                    Trasmissione in lingua inglese per il personale della N.A.T.O.

10,00  MUSICHE OPERISTICHE DI WAGNER, DONIZETTI, GOUNOD
10,25  MUSICHE DI BIBER E GRAUN
10,55  MUSICHE DI PIZZETTI E BRITTEN
12,05  L'INFORMATORE ETNOMUSICOLOGICO
           a cura di Giorgio Nataletti
12,20  STRUMENTI: L'OBOE
           Musiche di Haendel
12,35  MUSICHE DI ROUSSEL
12,45  RECITAL DEL PIANISTA RUDOLF SERKIN
           Musiche di Schumann e Beethoven
14,30  MUSICHE RELIGIOSE LATINO-AMERICANE DEI SECOLI XVI-XVII
           Brani di Aparicio y Orejon, Nunez Garcia, Parreiras Neves, Franco, Lobo de Mesquita, Da Silva Gomes.
15,20  UNA SONATA DI TORELLI
15,30  COMPOSITORI CONTEMPORANEI: KURT WEILL
16,20  MUSICHE DI LUPO, CHOPIN E LOEFFLER
17,00  LE OPINIONI DEGLI ALTRI, rassegna della stampa estera
17,10  UNA SONATA DI HENRY ECCLES
17,20  1° CORSO DI LINGUA TEDESCA, a cura di A. Pellis
           INTERVALLO MUSICALE
           2° CORSO DI LINGUA TEDESCA, a cura di A. Pellis
           (Repliche dal Programma Nazionale)
17,45  MUSICHE DI MOSCHELES
18,15  QUADRANTE ECONOMICO
18,30  MUSICA LEGGERA D'ECCEZIONE
18,45  PICCOLO PIANETA
           Rassegna di vita culturale
           L. Gratton: Una teoria delle stelle "novae"; Enrico Medi: Il variometro e la misurazione del campo magnetico terrestre; G. Moneti: Esistono onde nel campo di gravità ?; G. Chiarotti: La fisica dei materiali, un campo in rapida espansione; Taccuino.
19,15  CONCERTO DI OGNI SERA
           Musiche di Pergolesi, Stamitz e Sibelius
20,30  L'OPERA PIANISTICA DI ALFREDO CASELLA
           a cura di Fedele D'Amico
21,00  GIOCHI ALL'ITALIANA
           Le Maschere dell'antica Commedia dell'Arte e le maschere della moderna arte di vivere
           di Cesare Brero e Giancarlo Sbragia
           Pulcinella
           con Ugo Bologna, Giancarlo Dettori, Glauco Mauri, Franca Mazzola, Mariano Rigillo e con gli interventi di Luigi De Filippo, Peppino De Filippo, Alighiero Noschese.
          Regia di Giancarlo Sbragia
22,00  IL GIORNALE DEL TERZO - SETTE ARTI
22,30  LUIGI PIRANDELLO: CENTO ANNI DALLA NASCITA
           Il rapporto con la narrativa italiana
           Interventi di Natalino Sapegno, Alberto Moravia, Ercole Patti, Guido Piovene, Domenico Rea, Bonaventura Tecchi
23,00  MUSICHE POLIFONICHE RINASCIMENTALI
           di Lorenzo da Firenze, Obrecht, Gombert, Le Jeune, Morales, Orlando di Lasso, Tomkins, Palestrina, Rossi.
23,30  RIVISTA DELLE RIVISTE
23,40  BOLLETTINO DELLA TRANSITABILITA' DELLE STRADE STATALI

MONTECENERI - SVIZZERA

I Programma

7,00  MUSICA RICREATIVA
7,10  CRONACHE DI IERI
7,15  NOTIZIARIO - MUSICA VARIA
8,30  TRE STELLE
9,00  RADIO MATTINA
12,00  RASSEGNA STAMPA
12,10  MUSICA VARIA
12,30  NOTIZIARIO - ATTUALITA'
13,00  DISCO CLUB
13,20  TRE RAPSODIE
           Musiche di Liszt, Enescu, Bartòk

16,05 RADIORCHESTRA DI BEROMUNSTER
          diretta da Erich Schmid
          Musiche di Graun, Haendel e Telemann
17,00  RADIO GIOVENTU'
18,05  TRIS
           Incontri di Benito Gianotti
18,30  LOS TREBOLES
18,45  DIARIO CULTURALE
19,00  TANGHI
19,15  NOTIZIARIO - ATTUALITA'
19,45  MELODIE E CANZONI
20,00  IL MONDO DELLO SPETTACOLO
20,15  L'ULTIMO SOGNO DI CATRI
           Radiodramma di Gino Pugnetti
21,00  ORCHESTRA RADIOSA
21,30  MUSICA LEGGERA
22,05  DOCUMENTARIO
22,30  ESECUZIONI DELLA PIANISTA LAURA DE FUSCO
           Musiche di Cimarosa, Scarlatti, Ravel, Saint-Saens, Prokofiev
23,00  NOTIZIARIO - ATTUALITA'
23,20 - 23,30  FISCHIETTANDO AL BUIO

II Programma

18,00  INCONTRO CON I ROLLING STONES
18,15  PROBLEMI DEL LAVORO
18,45  I SOLISTI DELL'ORCHESTRA RADIOSA
19,00  PER I LAVORATORI ITALIANI IN SVIZZERA
19,30  TRASMISSIONE DA BERNA
20,00  LUISA MILLER
           Opera in 3 atti
           Libretto di Salvatore Cammarano
           Musica di Giuseppe Verdi
           Con Anna Moffo, Carlo Bergonzi, Cornell McNeil, Shirley Verrett, Giorgio Tozzi, Ezio Flagello, Gabriella Carturan, Piero De Palma
           Direttore Fausto Cleva
           Orchestra e Coro d'Opera della RCA Victor italiana
           Maestro del Coro: Nino Antonellini
           (Edizione discografica RCA Victor)
22,20 - 22,30  ULTIMI DISCHI
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Mesi fa l'avevamo evocata inserendo una fotografia che la ritraeva assieme ai colleghi con cui si alternava al microfono nella lettura delle risposte a domande sulle varie branche della scienza nella rubrica Come e perchè. Ora ve la presentiamo in uno scatto più vivo e anche assai tenero, non foss'altro che per la presenza del figlioletto Paolo. E' un'immagine del 1968, per cui non è difficile abbinare Anna Maria Rebaudengo, annunciatrice ("ça va sans dire", in virtù del proprio cognome tipicamente piemontese) di Radio Torino, a un palinsesto della quasi immediata vigilia di quel fatidico, proverbiale Sessantotto che rimarrà indelebile nella storia, nel costume e nella società internazionale. E' mercoledì 27 dicembre 1967: mancano cioè esattamente cinque giorni all'arrivo del nuovo anno.
C'è il maltempo di stagione (è caduta la neve su quasi tutto il Nord dell'Italia tra Natale e Santo Stefano; nella Germania Ovest, invece, violente alluvioni hanno causato vittime); c'è lo sciopero delle banche che forse si trascinerà fino a tutta la settimana successiva (con non pochi disagi, specie in un momento in cui, proprio a chiusura dell'anno solare 1967, sono in ballo scadenze di ogni tipo e - non ultime - le cambiali); ci sono, ovviamente, le vacanze scolastiche... questa è la situazione che segue i bagordi e le abbuffate familiari intorno all'albero o al presepe... e la radio, puntuale e più pimpante che mai (come accade ormai da un annetto in qua), si propone con il consueto, variegato sottofondo di parole e musiche ben calibrate, rendendo meno noioso il clima tipico delle giornate interlocutorie tra il Natale e il Capodanno.

Quel mattino vi è anche un gradito ritorno al microfono: a guidare l'ascolto delle trasmissioni del Secondo Programma sino a mezzogiorno c'è Enza Sampò, reduce dalla recentissima terza maternità (poche settimane prima è nato Andrea, il quale un giorno sarà un asso del deltaplano) che l'ha costretta ad abbandonare la trasmissione televisiva Cordialmente venendo sostituita da Gabriella Farinon. Tra un programma e l'altro, eccola curare brevi siparietti in cui parla della propria attività in TV, del proprio essere mamma di tre piccoli nati in cinque anni, del proprio amore per il buon gusto e per il galateo, aspetti che ella difenderà sempre nell'evolversi della propria attività sia in video che per radio.

Nel corso del contenitore mattutino c'è lo spazio riservato al jazz, un quarto d'ora dedicato ai grandi della più tipica e più amata musica afroamericana: il titolo di questo angolino, che finora era Jazz panorama, diventerà fra pochi giorni Caldo e freddo, proprio per rimarcare le due stagioni del genere, quella hot a cavallo fra le due guerre e quella cool, scattata sul finire degli anni Quaranta e anche più ricercata sotto il profilo delle composizioni.
Tre sono i brani che occupano i dodici minuti di trasmissione: il primo è affidato al più grande dei grandi, Louis Armstrong, e s'intitola Struttin' with some barbecue, gioiello degli anni giovanili di Satchmo.
 
   

Passiamo ora al re delle big band, Duke Ellington, che dirige, con gli interventi della cantante Ivie Anderson e del sassofonista Johnny Hodges, un motivo composto da lui stesso, I got it bad and that ain't good (è un'incisione del 1941):


Infine ecco un gioiello del 1957: Miles Davis, accompagnato dall'orchestra diretta da Gil Evans, suona Miles ahead.


Le ore passano velocemente, tra interventi di Corrado, Walter Chiari, Claudio Villa e concorsi consistenti nel reperire una banconota da mille lire di nuovissima emissione, in base al numero di serie precedentemente comunicato. Il primo che trova la singola banconota delle venti distribuite da pochi giorni viene compensato con un premio, mentre i primi due che in assoluto trovano altrettante nuove banconote vengono invitati a giocare in diretta radiofonica nel primo pomeriggio del sabato, in studio con Raffaele Pisu e Grazia Maria Spina. Un gioco semplice e avvincente, questo de Le mille lire, ideato da Oreste Lionello e Sergio D'Ottavi. Il mercoledì, come d'altronde gli altri giorni feriali, vengono ripetute per due volte in dieci minuti, dapprima sul Programma Nazionale e poi sul Secondo Programma,  le sigle di questi biglietti da mille lire appena distribuiti, vengono spiegate le modalità del gioco e ribaditi i premi in palio.
Giungiamo così alle ore pomeridiane, allorquando vengono diffuse le trasmissioni promozionali curate direttamente dalle case discografiche, le quali si servono della radio per far ascoltare le ultime novità di catalogo. Per esempio, alle 15,00 in punto sul Secondo è di scena la Carosello, etichetta nata nel 1961 all'interno della Curci, gloriosa casa editrice di spartiti e metodi musicali, che in quell'ultimo scorcio di 1967 promuove due dischi di grande interesse, entrambi dedicati a versioni italiane di successi esteri. Memo Remigi canta in italiano un motivo tratto dalla colonna sonora del film francese Vivere per vivere di Claude Lelouch, dal titolo Cerchi nell'acqua:


Domenico Modugno, che nel frattempo è tornato alla RCA, prima della scadenza di contratto pubblica un ultimissimo 45 giri, una canzone sceneggiata proveniente dall'America Latina e da lui tradotta e presentata in TV a Partitissima: La banda borracha.


Come ogni mercoledì pomeriggio, alla Carosello sul Secondo risponde sul Nazionale la CGD di Ladislao Sugar, che da pochissimo ha assorbito il marchio CBS (e difatti prestissimo cambierà la ragione sociale in CBS Sugar, che sarà mantenuta sino al 1977). E proprio su etichetta CBS è pubblicato il maggior successo del momento, la canzone regina di Hit Parade del periodo: L'ora dell'amore (traduzione di Homburg dei Procol Harum) eseguita da I Camaleonti.


Una delle più belle canzoni dell'intero 1967 viene dalla Francia e porta la firma di Gilbert Becaud: s'intitola L'important c'est la rose e viene incisa in italiano per la CGD da Riccardo Del Turco, che finalmente, dopo anni di tiepidi successi, si sta affermando alla grande.


Per il Natale 1967, la neo-ventenne Gigliola Cinquetti ha preparato un 33 giri di sicuro successo tra i giovanissimi, una garbata e personale rilettura delle più note canzoni tratte dai lungometraggi prodotti da Walt Disney, un modo come un altro per ricordare quest'ultimo a un anno dalla morte. In rapida successione vi proponiamo due celebri motivetti tratti da Biancaneve e i sette nani, firmati da Morey e Frank Churchill, con i testi italiani dell'immarcescibile Panzeri: la marcetta dei nani e la non meno nota Impara a fischiettar, a lungo confusa proprio con la canzoncina dei nanetti, ma in effetti cantata nel film da Biancaneve mentre, con l'aiuto degli animaletti del bosco, mette in ordine la baita in cui abitano Dotto, Cucciolo e soci. Non dimentichiamo che proprio in quei giorni si celebra il trentennale della prima assoluta di questo che fu il primo e sicuramente più amato film realizzato da Disney (21 dicembre 1937):

 
Tra le curiosità del pomeriggio, ecco un collega di Maigret partorito dalla penna di Georges Simenon, il vice-commissario Luchon che, su una base fornita dal giudice Froget, si mette sulle piste dei colpevoli di vari reati. Questi racconti polizieschi minori dello scrittore belga vengono trasformati in radiodrammi dall'abile Leonardo Cortese, con Raoul Grassilli protagonista.
Il GR annuncia che, nel cimitero di Como, un esaltato (presumibile tifoso del Torino) ha profanato il loculo che da poco più di due mesi accoglie le spoglie mortali di Gigi Meroni, attaccante dei granata tragicamente perito mentre attraversava la strada lungo il trafficato Corso Re Umberto del capoluogo subalpino. Il mitomane non ha esitato a portare nella Questura della città lariana i resti del campione, di cui si era impossessato: indi è stato rinchiuso nel più vicino manicomio. 
Va quindi in onda un nuovo numero della rubrica L'Approdo, appuntamento culturale che da quasi cinque anni ha un gemello televisivo assai bistrattato dal pubblico per la sua pesantezza. Evidentemente parlare di arti e lettere funziona meglio in radio. Quel giorno, a due mesi dalla sua scomparsa avvenuta a Savona all'età di 79 anni (era nato a Santa Margherita Ligure nel 1888), viene commemorato uno tra i poeti più amati e stimati del Novecento, Camillo Sbàrbaro, operaio, professore di Latino e Greco e appassionato esperto erborista (specie dei licheni). Pessimista cosmico, a volte quasi leopardiano nei suoi principali scritti, Sbàrbaro ha lasciato un ricchissimo corpus di versi. Ve ne proponiamo qui qualcuno:

PADRE, SE ANCHE TU NON FOSSI IL MIO...

Padre, se anche tu non fossi il mio
padre,
per te stesso egualmente t'amerei.
Chè mi ricordo d'un mattin d'inverno
che la prima viola sull'opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
E subito la scala tolta in spalla
di casa uscisti e l'appoggiavi al muro.
Noi piccoli dai vetri si guardava.

E di quell'altra volta mi ricordo
che la sorella, bambinetta ancora,
per la casa inseguivi minacciando.
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura, ti mancava il cuore:
t'eri visto rincorrere la tua
piccola figlia e, tutta spaventata,
tu vacillando l'attiravi al petto
e con carezze la ricoveravi
tra le tue braccia, come per difenderla
da quel cattivo ch'eri tu di prima.

Padre, se anche tu non fossi il mio
padre... 


ORA CHE SEI VENUTA

Ora che sei venuta,
che con passo di danza sei entrata
nella mia vita
quasi folata in una stanza chiusa -
a festeggiarti, bene tanto atteso,
le parole mi mancano e la voce
e tacerti vicino già mi basta.

Il pigolio così che assorda il bosco
al nascere dell'alba, ammutolisce
quando sull'orizzonte balza il sole.

Ma te la mia inquietudine cercava
quando ragazzo
nelle notti d'estate mi facevo
alla finestra come soffocato:
che non sapevo, m'affannava il cuore.
E tutte tue sono le parole
che, come l'acqua all'orlo che trabocca,
alla bocca venivano da sole,
l'ore deserte, quando s'avanzavan
puerilmente le mie labbra d'uomo
da sè, per desiderio di baciare...

  
Giriamo ancora la manopola e ci sintonizziamo sul Secondo Programma della rete radiofonica della Svizzera Italiana, che apre le proprie trasmissioni con un quarto d'ora dedicato a un complesso che ha vissuto un 1967 tra alti e bassi, con ovazioni in tutto il mondo (si sono esibiti anche in Italia), ma anche con brevi periodi trascorsi in carcere per detenzione di droga (in particolare il genialoide Brian Jones). Sono proprio i Rolling Stones, di cui ascoltiamo alcuni tra i successi principali tra quelli ottenuti nel corso dell'anno ormai quasi concluso, a cominciare dalla polemica We love you:


                                        


Sul retro del 45 giri di We love you è inserita la vagamente psichedelica Dandelion:


Infine ricordiamo la canzone che ha fatto discutere nei progrediti eppur assai puritani Stati Uniti d'America in occasione di un'apparizione degli Stones nel programma televisivo Toast of the town - The Ed Sullivan Show, Let's spend the night together:


Dopo il breve incontro con i Rolling irradiato dalla RSI si ritorna sollecitamente in RAI:


Quella sera Renzo Arbore è in studio da solo e offre ai propri affezionati radioascoltatori un florilegio di successi del momento atti a rispecchiarsi nei generi che egli stesso predilige. Ampio spazio è dedicato al filone rivelazione del 1967, la soul music e propri derivati, ed è James Brown, figura tra le più rappresentative, con il suo canto urlato, discorsivo, spesso drammatico, non meno spesso ironico, a dare il via alla scaletta di Per voi giovani del 27 dicembre con Get it together:


Lanciata a inizio anno in occasione della finalissima di Scala reale e uscita solo su disco JB, a fine estate è stata finalmente pubblicata in versione ufficiale  a 45 giri e con un arrangiamento assai spigliato, dominato dai fiati: si tratta di Lo vuole lui, lo vuole lei, cantata dall'inglese Sandie Shaw, da un po' di tempo di casa nel nostro Paese con un ottimo repertorio in lingua italiana (e la produzione di Giorgio Calabrese).


I Nomadi di Augusto Daolio e Beppe Carletti, dopo il successo estivo (e relative polemiche) di Dio è morto, concludono l'anno facendo in italiano Death of the clown dei Kinks, che diventa Un figlio dei fiori non pensa al domani:


Mentre il vecchio Frankie si gode il ritrovato successo commerciale di dischi come Strangers in the night e la recente The world we knew, i figli fanno altrettanto: Frank jr. canta in italiano Quando tanti soldi avrò (la Sicilia comprerò), mentre Nancy, il cui duetto con papà (Something stupid) è stato il disco della primavera-estate, esce stavolta da sola con l'inquietante Tony Rome.


E' piemontese, studia Architettura, si è rivelato in TV partecipando con i suoi a uno dei meno ricordati giochi a premi ideati e condotti da Mike Bongiorno (Giochi in famiglia) ma non disdegna di suonare la chitarra, scrivere canzoni di protesta e inciderle, unitamente a versioni italiane di pezzi stranieri, come la francese "Et moi... et moi... et moi..." di Jacques Dutronc, fidanzato ribelle di Françoise Hardy, divenuta "E voi, e voi, e voi": a Per voi giovani del 27 dicembre 1967 c'è anche Gene Guglielmi !


Torniamo alle canzoni di origine afro-americana con un gradevolissimo R and B che nel frattempo è uscito anche in versione italiana nell'interpretazione di un pittoresco e brillante cantante, Giampiero Scalamogna in arte Gepy. Questa comunque è la versione originale: Baby, now that I've found you, eseguita dai Foundations.

                                     

Dalla fucina inesauribile della Tamla Motown di Detroit ecco provenire Martha Reeves e le Vandellas con il loro ultimo successo dal titolo Love bug leave my heart alone:


E' notizia di quei giorni l'uscita negli States di un film di Mike Nichols dal titolo Il laureato, che arriverà in Italia sotto la Pasqua 1968 e che non solo rivelerà un attore di carattere di nome Dustin Hoffman, ma anche segnerà definitivamente la carriera del duo Simon and Garfunkel in virtù della presenza di molte loro canzoni nella colonna sonora. Comunque, i due cantanti nordamericani sono già ben noti ovunque e un loro pezzo, The 59th Street Bridge Song (Feelin' groovy), vanta diverse traduzioni in lingue estere, come l'italiano ("Tre minuti" del Quartetto Cetra) e il francese (questa C'est bon la vie dalla voce della greca Nana Mouskouri):


Ivan, Velio e Walter sono tre studenti dell'Accademia di Belle Arti di Urbino e sono virtuosi degli strumenti musicali (in particolare Ivan, splendido chitarrista oltre che cantante dal timbro personale e inconfondibile). Con il nome di Anonima Sound hanno debuttato poco prima di quel Natale sul mercato discografico, incidendo un motivo firmato da Andrea Lo Vecchio, Gianfranco Monaldi e Roberto Vecchioni dal titolo Parla tu (c'è bisogno di dire che Ivan farà tanta strada da cantautore fino all'ahimè prematura scomparsa e che Velio sarà il papà di un cantante e pianista jazz rivelatosi a Sanremo nel 2011 e che, dopo aver partecipato tra i big nel 2013, tornerà all'Ariston anche nel 2014 ?):


Anche i Who si sono esibiti in Italia nel 1967, svelando però involontariamente alcuni trucchi per i quali sono e rimarranno famosi: l'uso dello stesso modello di chitarra da rompere a fine esibizione (assieme alla batteria) e poi da rimettere a posto in tempo per l'esibizione successiva e l'intervento di un assistente di scena con un candelotto per far credere che l'amplificatore stia bruciando per il surriscaldamento. A parte questi fiaschi indesiderati in scena, i dischi di Roger Daltrey, Keith Moon e compagni si fanno sempre più interessanti, sia per i testi che per le musiche. L'ultimo di essi s'intitola I can see for miles:


La trasmissione di Magical Mystery Tour, telefilm con i Beatles, in onda sulla BBC la sera prima, ha scatenato unanimi e asperrime critiche, figlie della totale incomprensione del soggetto, come confermano i vari dispacci d'agenzia che pervengono quel giorno nelle redazioni di spettacolo di tutti gli organi d'informazione del mondo. Ad ogni modo, meglio rifarsi le orecchie con l'ultimo disco di successo dei Fab Four, la deliziosa Hello goodbye:


Le Supremes (che nel frattempo hanno inciso, come altri colleghi della Motown, alcune versioni in lingua italiana dei loro successi per il lancio nel nostro Paese del Detroit Sound) vanno a ripescare l'antico valzer Lover e lo adattano al loro stile abituale:


Si affaccia anche un altro gruppo, Jr. Walker and the All Stars, che propone Come see about me:


Chiudiamo la nostra serie di estratti da Per voi giovani con un breve ma incisivo pezzo strumentale affidato al sassofono di King Curtis, Jump back:


Serata dedicata all'opera sul Secondo Programma della Radio Svizzera Italiana: viene trasmessa una recente incisione discografica di Luisa Miller, opera di Giuseppe Verdi fino a qualche anno prima tra le meno note, ma che proprio grazie a questa registrazione entra più stabilmente nel repertorio. Merito della RCA Victor, che da tempo incide in Italia (esattamente nel modernissimo studio inaugurato nel 1962 a Roma, sulla Tiburtina) i melodrammi completi per risparmiare sulle tasse dettate dai rigorosi regolamenti sindacali statunitensi sui lavoratori dello spettacolo, orchestrali compresi; merito del produttore Richard Mohr, che si basa su alcuni allestimenti del Metropolitan di New York per trasformarli in dischi assai interessanti, o quantomeno lavora su opere poco frequentate dalla discografia per nobilitarle, anche con la complicità del sistema Dynagroove (primo impiego del digitale nella storia delle incisioni).

Anna Moffo as LUISA

Incisa nel giugno del 1964 a Roma, questa Luisa Miller si avvale di un cast assai valido: c'è Anna Moffo nel ruolo della protagonista; c'è Carlo Bergonzi, tenore verdiano per eccellenza (che nel luglio 2014 compirà 90 anni), il quale dà voce a Rodolfo, il nobile che è vittima assieme a Luisa della triste situazione che caratterizza l'intreccio; il baritono Cornell Mc Neil interpreta il padre di lei e il basso Giorgio Tozzi è invece il padre di lui, il Conte Walter; il terribile Wurm è Ezio Flagello, basso italo-americano come il collega Tozzi; Shirley Verrett, che ancora canta da contralto (diventerà soprano negli anni Settanta), è invece l'inquietante Duchessa Federica, la vedova promessa sposa a Rodolfo per esigenze di lignaggio.
Già, perchè, come spessissimo accade nelle trame dei drammi teatrali del primissimo Romanticismo tedesco, quello dello Sturm und Drang (Luisa Miller è tratta da L'intrigo e l'amore - "Kabale und Liebe" - di Friedrich Schiller, poeta e drammaturgo dell'ultimo Settecento), sono nozze decise a tavolino la causa scatenante la tragedia. E dire che, dopo una breve ouverture dall'andamento assai dinamico, quasi atto a prefigurare quanto di brutto accadrà, il sipario dell'opera (musicata da Verdi su libretto del napoletano Cammarano e rappresentata per la prima volta proprio al San Carlo l'8 dicembre 1849) si alza sulle note di un clarinetto che dialoga con gli archi per inquadrare il villaggio tirolese in cui vivono i Miller: la giovanissima Luisa, festegggiata dai valligiani per il suo compleanno, canta con gioia l'amore corrisposto per un non meglio precisato Carlo, un giovane cacciatore straniero. Miller padre ha dei dubbi, dubbi che si trasformano in certezze non appena un emissario del Conte di Walter, Wurm, gli chiede dapprima di avere la mano della ragazza e poi, al netto rifiuto del genitore, rivela che quel fantomatico Carlo altri non è che Rodolfo, figlio del Conte di Walter, il quale di regola disonorerebbe il proprio lignaggio se sposasse la semplice Luisa. Compiuta la missione, Wurm torna nel castello dei Walter e informa il vecchio conte di quanto ha visto e appreso: il padre di Rodolfo rilancia il già fissato matrimonio del giovane con la Duchessa Federica. Ecco che proprio la vedova s'avanza ed ha uno scontro con Rodolfo, il quale, senza mezzi termini, le dice di amare un'altra.
Drammatica la fine del primo atto: mentre Miller svela a Luisa chi è veramente Carlo - Rodolfo, quest'ultimo entra in scena e, inginocchiandosi assieme alla ragazza, chiede a Miller di riconoscere il loro rapporto, ma proprio in quel momento il Conte di Walter, infuriato, insulta la giovane. Miller reagisce impugnando un'arma, ma il Conte, cinicamente, chiama le proprie guardie con l'ordine di arrestare padre e figlia, i quali, però, vengono difesi per amore da Rodolfo, pronto a rivelare i modi non proprio corretti con cui il genitore ha assunto il potere all'interno del proprio casato.

Ascoltiamo quindi insieme il primo atto di Luisa Miller (questo è il link del libretto: http://opera.stanford.edu/iu/libretti/Luisa1.html):


Il secondo atto si apre in casa Miller, con l'annuncio a Luisa dell'arresto del padre. Non solo: piove sul bagnato perchè arriva Wurm con un ricatto ai danni della ragazza. Ella, perchè il genitore venga posto in libertà, dovrà scrivere necessariamente una lettera in cui comunicherà che non ha mai amato Rodolfo e che fuggirà con lo stesso Wurm, non prima di presentarsi al palazzo dei Walter dichiarandosi innamorata del terribile messaggero al cospetto della Duchessa Federica e di tutti i cortigiani. Così puntualmente avviene.
Frattanto, Rodolfo, che nulla sa dell'intrigo, riceve la lettera, riconosce la calligrafia di Luisa e inorridisce, gridando al tradimento nel ricordare le belle ore trascorse con la ragazza (l'aria è la ben nota Quando le sere al placido chiaror d'un ciel stellato). Affrontato in un breve duello Wurm, Rodolfo vede giungere il Conte Walter, il quale gli consiglia di vendicarsi sulla reproba sposando la Duchessa: con la cabaletta L'ara o l'avello apprestami che chiude l'atto, Rodolfo fa capire che per lui sarà quel che sarà.



Terzo ed ultimo atto: Miller è stato liberato per effetto del vile ricatto di Wurm e adesso è in casa, mentre tenta di consolare la figlia, la quale, usata come pedina per mandare all'aria ogni suo progetto d'amore, medita di togliersi la vita. Si parla di quell'orribile lettera, ma Luisa ne ha un'altra in serbo, destinata proprio a Rodolfo, in cui ella gli dice la verità. Miller è talmente scosso, che Luisa finisce col distruggere lo scritto. In quella arriva il figlio del conte: prima del colloquio con Luisa, egli versa del veleno in una caraffa. Chiederà da bere a Luisa: mentre è pronto a vuotare il bicchiere, Rodolfo svela alla ragazza che il liquido contenuto nella caraffa è amaro. Anche Luisa si disseta: i due moriranno insieme ma, prima di spirare, la ragazza rivela all'amato il ricatto. Prima di esalare a propria volta l'ultimo respiro, Rodolfo avrà il tempo di uccidere Wurm e su questa scena calerà la tela.



Dopo l'ampia finestra dedicata all'ascolto integrale della Luisa Miller verdiana, torniamo ancora per un attimo alla musica leggera per presentarvi un cantante francese che in quel tardo 1967 tenta un lancio sul nostro mercato, ma senza successo: si tratta di Philippe Olivier, in gara all'ultimo Festival delle Rose di Roma con un pezzo assai suggestivo firmato da Federico Monti Arduini, Io potrei:


Non ci rimane che menzionare alcuni programmi serali, come un radiodramma brillante di origine spagnola e un concerto sinfonico basato su musiche note e arcinote sul Programma Nazionale; un breve appuntamento con Come e perchè (e la voce della succitata Anna Maria Rebaudengo) e pronostici e prospettive generali in vista dell'anno che sta per arrivare sul Secondo; una splendida serata letteraria sul Terzo, tra Commedia dell'Arte e Pirandello; un bel recital della pianista Laura De Fusco sul Primo Programma della Radio Svizzera Italiana. Insomma, un bel cocktail per godersi l'immediato relax dopo le fatiche alimentari di Natale e Santo Stefano, magari con una tazza d'acqua bollita e una scorza di limone sul tavolino, accanto al transistor.

Vogliate ora dare una scorsa alla clip che trovate qui sotto:


Permettete di dedicare noi questo post del Focolare - Radio TV a Giovanni Floris, il conduttore di uno tra i più seguiti, discussi e movimentati programmi televisivi d'argomento politico-sociale, quel Ballarò in onda ormai da parecchi anni su RAITRE. Giovanni Floris è nato a Roma proprio il 27 dicembre 1967 (il papà, recentemente scomparso, era un funzionario di banca di origine nuorese e saltuariamente anche autore di testi di spettacoli di cabaret e teatro nonchè di libri) e prima di approdare in televisione ha lavorato a lungo per la radio, in particolare per il Giornale RadioRAI. Non sappiamo se, visti i tanti impegni che egli ha, ci segua oppure no, ma approfittiamo comunque dell'occasione per augurargli il buon compleanno e soprattutto il buon anno rendendogli noti i palinsesti radiofonici coincidenti con i suoi primi vagiti.

Ci fermiamo qui: vi ringraziamo per l'affettuosa e cortese attenzione e vi diamo appuntamento intorno a Capodanno con un nostro nuovo intervento.

A presto ! ! !

CBNeas

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Per i 60 anni della televisione italiana merita attenzione il

LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi
                             

  La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata


Con il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l'interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo" da riscoprire e rivalutare.



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