martedì 11 febbraio 2014

Mercoledì 11 febbraio 1959



TELEVISIONE

14,00 - 15,10  TELESCUOLA
                        Corso di Avviamento Professionale a tipo industriale
                        a) 14,00  Osservazioni scientifiche     
                                       Prof. Arturo Palombi
                        b) 14,40  Lezione di Francese  
                                       Prof. Torello Borriello

la TV dei ragazzi

17,00 - 18,00  LA TROTTOLA
                       Programma settimanale per i più piccini a cura di Guido Stagnaro
                       In questo numero:
                       La fiaba di Valtrottola
                       Selezione di musica
                       La leggenda della Luna
                       La posta di Picchio Cannocchiale   
                       Pupazzi e animazioni di Maria Perego
                       Regia di Maria Maddalena Yon

ritorno a casa

18,30  TELEGIORNALE
           Edizione del pomeriggio
           In studio Edilio Tarantino
18,45  CHE DONNA !
           Film - Regia di Irving Cummings
           Produz. : Columbia Pictures
           Interpr.: Rosalind Russell, Brian Aherne
20,15  APPUNTAMENTO CON LA NOVELLA
           La colazione
           di William Somerset Maugham
           Lettura di Giorgio Albertazzi

ribalta accesa

20,30  TIC - TAC E SEGNALE ORARIO
           TELEGIORNALE
           Edizione della sera
           Direttore Massimo Rèndina
           In studio Riccardo Paladini, Ugo Zatterin e Gianni Granzotto
20,50  CAROSELLO (L'Oreal - Caffè Hag - Fonderie Filiberti - Marga)
21,00  Vittorio Gassman presenta
           IL MATTATORE
           Spettacolo televisivo a cura di Guido Rocca e Vittorio Gassman
           Con testi di Federico Zardi
           Prendono parte allo spettacolo: Marina Bonfigli, Jula De Palma, Paolo Ferrari ed Enrico Viarisio
           Orchestra diretta da Piero Umiliani
           Scene di Lucio Lucentini
           Costumi di Danilo Donati
           Regia di Daniele D'Anza
22,00  I VIAGGI DEL TELEGIORNALE
           L'India vista da Rossellini
           Le lagune del Malabar
22,30  Alfred Hitchcock presenta il racconto sceneggiato
           MISS PAISLEY E IL GATTO
           Regia di Justus Addiss
           Distribuz. : MCA-TV
           Interpreti: Dorothy Stickney, Harry Tyler, Fred Graham
22,55  RIPRESA DIRETTA DI UN AVVENIMENTO AGONISTICO
           Al termine:
           TELEGIORNALE
           Edizione della notte
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Veronese di nascita, romagnola di adozione, Milena Zini vince nel 1957 il titolo di Miss Cinema e giusto un anno dopo approda alla TV di Milano, ove svolge inizialmente il compito di annunciatrice, per poi essere dirottata sulle trasmissioni per i ragazzi, diventandone simpatica e dolce presentatrice. A lei toccherà fra non molto il compito di lanciare i programmi che riveleranno al pubblico italiano (in attesa di diventare famosissimo anche all'estero) l'ultimo nato della famiglia di pupazzi animati creati da Maria Pèrego, Federico Caldura e Guido Stagnaro, Topo Gigio... ma nel febbraio del 1959, periodo scelto per il post che state per leggere, la graziosa Milena è impegnata su ambo i fronti: "signorina buonasera" da Corso Sempione all'occorrenza; ogni mercoledì volto dell'ipotetica stazione televisiva per giovanissimi Valtrottola, fulcro di un interessante e simpatico programma pomeridiano ideato da Stagnaro e diretto, a turno, dall'allora appena ventiseienne Gianfranco Bettetini e da Maria Maddalena Yon (ne parleremo fra poco). La Zini scomparirà dai teleschermi intorno al 1963, dedicandosi alla famiglia e non avendo più contatti con l'ambiente dello spettacolo italiano. A lei qui spetta il compito di introdurre idealmente il capitolo che precede Il Focolare numero 300 (il quale, come già vi diciamo da tempo, sarà caratterizzato dal riepilogo generale dei nostri primi quattro anni).

11 febbraio 1959: Mercoledì delle Ceneri. Televisivamente, però, non c'è digiuno, nè astinenza: anzi, possiamo dire che il palinsesto di quella giornata è pieno di momenti "altissimi", specie nelle ore serali.
Le trasmissioni si aprono nel primo pomeriggio con le lezioni di Telescuola, partite a fine novembre e in grado di coinvolgere non solo gli adolescenti, specie coloro i quali vivono in sperduti paesetti, ma anche le persone più grandi in cerca di un'occupazione decente (siamo in pieno "miracolo economico") per ottenere la quale serve la licenza dell'Avviamento Professionale (l'alternativa "classista" alla Scuola Media che sarà abolita nel 1962). L'intendimento del progetto telescolastico è ben chiaro:


In assenza di immagini (negli archivi RAI è rimasto ormai molto poco di Telescuola), possiamo aiutarci con questi fascicoli - libri di testo che ogni tanto spuntano fuori nei mercatini domenicali o su E-Bay per avere (e darvi, ovviamente) un'idea di come ogni docente contattato dalla televisione impostava ogni lezione. Avendo come target di riferimento i ragazzini dai 10 ai 14 anni, la semplicità era alla base di tutto, specie quando bisognava impartire nozioni e concetti di materie suggestive e complesse a un tempo, come le Osservazioni Scientifiche, allora curate da un illustre professore napoletano, tra i più autorevoli del settore: Arturo Palombi. Vi proponiamo, debitamente scannerizzata, la lezione teletrasmessa, appunto, il pomeriggio dell'11 febbraio 1959, dedicata a L'anchilostoma e l'anemia che provoca:



Vi dicevamo in apertura, nel parlare dell'annunciatrice televisiva Milena Zini, dell'impegno al quale ella assolve ogni mercoledì per il pubblico soprattutto infantile: si tratta della versione rinnovata di un programma trasmesso con successo nelle precedenti stagioni con il titolo Saltamartino e che successivamente s'intitolerà Il cavallino, ma in quel periodo è La trottola (da non confondere, ovviamente, con un varietà estivo che andrà in onda diversi anni dopo, condotto da Corrado Mantoni e che, curiosamente, sarà in parte diretto dallo stesso regista di alcune puntate di questi programmi per i ragazzi, Gianfranco Bettetini, mentre l'edizione dell'11 febbraio 1959 è firmata da Maria Maddalena Yon). 


Il ligure Guido Stagnaro è fondamentalmente l'autore dei testi di questa trasmissione che nasce come un programma irradiato dall'emittente televisiva di Valtrottola, il cui capo si chiama Pepè (l'attore torinese Enzo Tarascio) e l'annunciatrice è la fatina Mizzi (ovviamente la Zini, che conserverà il nome d'arte di Mizzi anche in successivi programmi destinati ai più giovani). Grazie alle scene di Franco Rognoni e soprattutto ai perfetti pupazzi di Maria Pèrego e Federico Caldura, si possono creare effetti visivi davvero da favola (ad esempio, le cicogne che si posano sovente sui tetti delle case di Valtrottola):


...e che dire di Messer Coniglio, che si affaccia sempre dalla sua tana - casa per prendere un po' d'aria ?


Con l'ausilio di un musicista intelligente e brillante come Gino Negri, si prende confidenza con il ritmo e con le note, che vengono scelte dai piccoli telespettatori e poi suonate in trasmissione:


Alla fine ecco che ritorna, attesissimo dai bambini di tutta Italia, Picchio Cannocchiale, il quale distribuisce i consueti e graditi consigli - spesso infarciti di massime pedagogicamente valide più per allora che per sempre, ma, a giudicare da come si comportano oggi i nipotini dei piccoli telespettatori de La trottola, che sovente hanno troppa malizia rispetto ai loro nonni quando avevano la loro età, non ci dispiacerebbe che si ritornasse a quel disincanto e a quell'atmosfera solo apparentemente buonista che emerge dai testi di questi piacevoli interventi. Ne La trottola Picchio Cannocchiale ha trovato un'assistente nella scatenata e leggermente imbranata Mamma Picchia: non abbiamo più immagini, ma in compenso abbiamo un disco dell'epoca che ricrea quell'atmosfera. Le voci sono le stesse della televisione: Tony Martucci è Picchio Cannocchiale ed Evelina Sironi è Mamma Picchia.

Breve pausa (anche per permettere ai ragazzi di ritornare a fare i loro compiti scolastici per l'indomani) e poi le trasmissioni ricominciano con il TG pomeridiano, cui segue un film del 1943 con una Rosalind Russell efficace anche in un registro meno drammatico e più comico-sentimentale, Che donna ! (traduzione letterale del titolo originale, "What a woman ! "). Eccovene il trailer originale nordamericano:


Il TG non dedica molto tempo ai pericoli del nuovo gabinetto in via di realizzazione, con Antonio Segni presidente e una certa apertura al MSI: solo un breve commento di Ugo Zatterin e poco altro. Ci si sofferma a lungo sull'accordo raggiunto tra Grecia, Turchia e Gran Bretagna sull'indipendenza dell'isola di Cipro, che non sarà più colonia inglese, ma sarà invece una questione tra i due paesi mediterranei limitrofi. Ovviamente si parla anche del trentesimo anniversario del Concordato tra Sancta Romana Ecclesia e lo Stato Italiano, nelle persone di Pio XI e Benito Mussolini: durante una specialissima udienza commemorativa dei Patti Lateranensi in Vaticano, Papa Giovanni ha ricevuto alcuni esponenti politici, tra i quali spiccavano certi missini... inutile dire come L'Unità del giorno dopo ponga una volta di più l'accento sul servilismo della RAI Tivvù... ma presto il partigiano cattolico Massimo Rèndina dovrà fare la valigia e lasciare la propria scrivania in via Teulada a Leone Piccioni, meglio accetto alla DC più conservatrice... dalla padella alla brace, secondo la mentalità comunista...

Dopo la pubblicità filogovernativa, ecco quella che invece mette d'accordo tutti per trecentosessantadue sere all'anno su trecentosessantacinque... e poi, con Mike Bongiorno, il cartone animato di Ulisse e l'ombra (Omèro non c'entra per niente, lo diciamo a beneficio dei più giovani che non sanno) e Aldo Fabrizi. il divertimento è assicurato:


La serata televisiva di questo Mercoledì delle Ceneri 1959 nulla ha di quaresimale, come se si volesse fare riferimento al Carnevale Ambrosiano ancora in corso (ed è ben noto che, a Milano e dintorni, la festa chiassosa ha termine il primo sabato di Quaresima): c'è infatti una tale parata di mostri sacri, uno dopo l'altro, da restare incollati al teleschermo coniugando divertimento e cultura. Anzi, c'è un programma, incominciato la settimana precedente, che si prefigge di conseguire questo scopo in modo totale, non foss'altro perchè ideato da quello straordinario personaggio di nome Vittorio Gassman, in grado di tenere banco ovunque e comunque, ricoprendo ogni ruolo possibile di protagonista... insomma, Il mattatore non può essere che lui: un'occasione televisiva così prestigiosa segna la definitiva consacrazione dell'attore romano (sia pur genovese di nascita), che per molti diventa un termine di paragone con il quale confrontarsi umilmente, rappresentando appunto il non plus ultra possibile. Certo, alcuni ambienti attoriali, alla lunga, discuteranno la "prepotenza" irresistibile di Gassman sulla scena, ma nessuno ne rimarrà indifferente. Soprattutto sorprenderà in chi avrà modo di incontrarlo in abiti "civili" la paziente disponibilità con cui egli metterà sempre l'interlocutore a proprio agio, quasi smentendo quell'immagine pubblica un po' distorta. Inoltre, molti ricorderanno gli ultimi anni di vita del grandissimo artista, trascorsi in un totale tormento personale, alla ricerca di un Dio trascurato per decenni e quindi rivalutato e sotto i colpi di un'inattesa, quanto violenta depressione.
Purtroppo non possiamo mostrarvi Il mattatore nella storia, argomento di quella seconda serata (non potemmo registrarlo nella replica andata in onda un venerdì notte della primavera del 1996 e inoltre non ve ne sono spezzoni su YouTube): ricordiamo però bene certi intelligenti e trascendentali impieghi... una specie di iniziale telegiornale con Riccardo Paladini che riferisce sulla guerra di Troia e dà lo spunto alla rappresentazione di un estratto dal lavoro teatrale La guerra di Troia non si farà di Jean Girardoux, esattamente una sorta di vertice tra Ulisse ed Ettore, interpretati rispettivamente da Gassman e Paolo Ferrari; una moderna conferenza stampa, moderata da Bianca Maria Piccinino in veste di matrona romana, indetta da Marco Antonio dopo il passaggio di Giulio Cesare del Rubicone, cui segue l'elogio del corpo di Cesare tratto dalla tragedia di Shakespeare... interpretazione memorabile di Gasssman, più tardi anche nei panni di Attila e infine di uno dei suoi ruoli più noti, quello del tribuno romagnolo che ricorda il compagno di lotta caduto durante una dimostrazione. Insomma, ce n'è per tutti.

Si va poi avanti con un nuovo capitolo del reportage indiano girato da un grande regista, Roberto Rossellini (il quale sta nel frattempo preparando un film che nel successivo settembre, a Venezia, si aggiudicherà il Leone d'Oro, Il Generale Della Rovere): quella sera egli commenta direttamente, pungolato da un intervistatore, la vita (soprattutto a base di pesca e artigianato) condotta lungo le lagune del Malabar.


Giacchè siamo in tema di registi, il gran finale della serata (veramente si parlerebbe anche di una telecronaca sportiva che però non abbiamo individuato: crediamo quindi che essa possa essere stata soppressa e che il TG della notte abbia avuto inizio al canonico orario delle 23,00) è affidato al quarto episodio di una serie televisiva d'importazione che, seppur in onda da pochissimo, sta già entusiasmando anche il pubblico italiano e che resterà in programmazione per parecchio tempo: parliamo di Alfred Hitchcock presenta, l'appuntamento con il mago del brivido che invita i telespettatori alla visione di una storia all'insegna della suspence, quasi mai diretta in prima persona dal regista inglese trapiantato negli States, ma comunque da lui supervisionata e soprattutto commentata con una proverbiale ironia. A doppiare Hitchcock in italiano è Carlo Romano, però, se si ascolta la colonna originale e quindi la vera voce del grande maestro del cinema thrilling, ecco che emerge un elegantissimo accento londinese assai coinvolgente. E in lingua inglese vi proponiamo il telefilm in onda quella sera, Miss Paisley e il gatto ("Miss Paisley's cat"):


Abbiamo finito anche questo post numero 299: ora ci prendiamo qualche giorno per elaborare con la massima attenzione possibile (prima di pubblicarlo, ovviamente) l'indice generale di ciò che abbiamo proposto sin qui, anche per festeggiare adeguatamente il raggiungimento di quota 300. Vi aspettiamo ancora una volta numerosi al nostro cospetto e per intanto ci congediamo da voi, augurandovi la buonanotte come si conviene...


A presto ! ! !

CBNeas
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Una ricostruzione storica tra le più precise della televisione italiana è il

LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi
                             

  La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata


Con il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l'interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo" da riscoprire e rivalutare.



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